Daniele Scardina, due anni dopo: “Sono vivo per miracolo. La mia ...
Rozzano, 22 dicembre 2024 – “Per i medici è già un miracolo se sono ancora vivo... io sono felice di esserlo, non rimpiango niente della mia vita e continuo sulla strada che Dio mi ha messo di fronte”. Daniele Scardina, 32 anni, ex pugile professionista, che ha vinto alcuni titoli IBF ma è noto alle cronache anche per essere stato tra il 2019 e il 2020 fidanzato con Diletta Leotta, nel marzo del 2023 è stato a un passo dalla morte, a causa di un’emorragia celebrale. Ma il combattente rozzanese ha vinto il suo match più importante, riabbracciando cosi la vita.
Daniele Scardina sul ring
Scardina come si sente oggi?
“Sto bene grazie. Sono in sedie a rotelle, ma la mia riabilitazione prosegue senza problemi e io sono ancora vivo ed è questa la cosa più importante: se non fosse stato per Dio, non sarei qui”.
Cosa si ricorda del periodo in ospedale?
“Non sono stati bei momenti, perché ero tra la vita e la morte, ma ho un ricordo normale, senza particolari traumi”.
Il 21 gennaio uscirà il suo libro “King Toretto. La mia storia di vittorie e ko dentro e fuori dal Ring”. Da cosa nasce questo progetto?
“Mi è stato proposto il progetto di un libro autobiografico, sulla mia vita quindi, e io non ci ho pensato due volte, accettando. Parla delle mie vicissitudini, una storia comunque di riscatto: sono partito dal nulla, da Rozzano, e andando negli Stati Uniti mi sono fatto da solo, fino a conquistare le mie cinture internazionali nella boxe, oltre a tutto il resto. Poi sono ’caduto’ con questo incidente di salute, ma mi sono rialzato con questa ’nuova’ rinascita”.
Rimpiange certe scelte della sua vita, come quella di passare al pugilato professionistico?
“Non rimpiango niente del mio passato: rifarei al 100% tutto quello che ho fatto senza ripensamenti”.
La Nobile Arte è uno sport pericoloso?
“Oggi, purtroppo, penso che un po’ lo sia. Con le botte che si prendono in testa, e in altre parti del corpo, bisogna stare molto attenti”.
Segue ancora i match di boxe?
“In Italia non guardo nessun match: ho visto, invece in televisione, alcuni incontri americani”.
Anche quello di novembre tra Mike Tyson e Jake Paul?
“No, quello no (ride, ndr). È stata una pagliacciata fatta solo per lo show business”.
Sui social, in particolare Instagram, ha un grande seguito: dopo l’incidente, le sono stati tutti vicino?
“La maggior parte dei miei amici e conoscenti mi ha dato un grande supporto; in pochi mi hanno voltato le spalle”.
Il Comune di Rozzano, la cittadina del Milanese dove vive, la sta aiutando?
“Si certo, anche se a casa manca ancora il montascale. Quando sono arrivato qui lo scorso anno, era il 20 dicembre 2023, lo abbiamo richiesto, ma purtroppo non è ancora arrivato. Al momento mi sollevano mia madre e mio fratello, portandomi giù o su con la carrozzina per superare questi sette gradini”.
Com’è la sua routine giornaliera?
“Mi sveglio, prego, faccio colazione e poi l’allenamento-riabilitazione. Dopo che ho pranzato, riposo e di nuovo allenamento-riabilitazione”.
Quante volte fa riabilitazione in ospedale?
“Due volte a settimana vado al San Raffaele, lunedì e giovedì”.
Con che messaggio vorrebbe salutarci?
“Dico a tutti di non mollare e credere sempre in se stessi”.