Danilo Bertazzi: «Quando alla Melevisione andavo in onda con le ...

26 giorni ago
Danilo Bertazzi

Diciannove anni dopo il suo addio alla Melevisione, ossia uno dei programmi per bambini più famosi e apprezzati dai Millennial, Tonio Cartonio si è scusato. In un video pubblicato su TikTok Danilo Bertazzi, l’attore che per sei stagioni ha prestato il corpo e la voce al famoso follettino del Fantabosco, ha infatti deciso di rivolgersi direttamente al pubblico che è cresciuto vedendolo versare la Scivolizia e il Blumele per scusarsi del trauma che ha inconsapevolmente causato ai loro considerando che, da un giorno all’altro, i suoi piccoli spettatori si sono trovati senza più il padrone di casa che ha tenuto a battesimo la Melevisione. Il motivo è semplice: dopo anni in cui si sentiva chiamare Tonio Cartonio praticamente da chiunque, Bertazzi dice di aver perso sé stesso, schiacciato dal personaggio che gli ha dato fortuna e gloria così come capita tutti i giorni a centinaia di attori che si trovano a fare i conti con i ruoli più riusciti della loro carriera.

«Ogni volta che vedo un meme con l’addio di Tonio alla Melevisione mi sento un pochino in colpa. Cercherò di spiegare il vero motivo per cui ho lasciato il programma, fermo restando che è stata una decisione mia quella di abbandonare il Fantabosco. Intanto sono stato preso per i capelli e ho avuto il mio primo intervento al cuore. Questo ti cambia la prospettiva della vita e ti fa pensare. Ricordo che ero in ospedale ed ero preoccupato di essere sostituito, di non tornare più, telefonavo agli autori e alla produttrice dicendo: “Non lasciatemi a casa”. Però, essendo in ospedal,e loro hanno messo un personaggio nuovo, Nina Corteccia», ha spiegato Danilo Bertazzi, che teneva talmente tanto a Tonio Cartonio e alla Melevisione che, quando ha subìto il primo intervento al cuore, ha comunque deciso di continuare a registrare le sue puntate nascondendo le cannule della flebo sotto al costume di scena.

«Sono tornato, ma non stavo bene. Gli autori si sono inventati una strana malattia del Fantabosco, così per un po’ di tempo avevo modo di stare disteso nel letto con il pigiamone e coperto. Dovete sapere che sotto il pigiama avevo tutte le cannule per le flebo che facevo tutti i giorni. La mia volontà era quella di tornare per paura di essere fuori dal programma», ha ripreso Bertazzi, spiegando di aver deciso di lasciare la Melevisione perché non era più sereno né con sé stesso né con parte del gruppo di lavoro. «Per noi attori è importante sentirci amati. Con il primo regista del programma ho avuto un rapporto meraviglioso, forse anche perché iniziavamo insieme un’avventura che non sapevamo dove ci avrebbe portato. Con il secondo regista, invece, non mi sono sentito così amato e protetto. Quindi ho sempre avuto la sensazione che ero lì e, quindi, doveva tenermi. Poi stavo perdendo il vero me: sul lavoro, a casa, in giro, tutti mi chiamavano Tonio, infatti Tonio stava prendendo il sopravvento. Quindi ho tentato di riprendere la mia vita». Da qui la decisione di lasciare, anche se «non avevo altre opzioni di lavoro. Per più di due anni non ho lavorato, e quindi l’ho pagata. Poi è uscita la bufala sulla mia morte e non è stato bello».

Non capita spesso di trovare un interprete che ammette con un certo candore il dolore e le insicurezze che è stato costretto ad affrontare decidendo di salvarsi nell’unica maniera che fosse possibile, ossia lasciare il progetto che gli ha dato il successo per ritrovarsi. Si tratta di una confidenza che scioglie il cuore e riempie di tenerezza, soprattutto a quelli che lì per lì si sono sentiti traditi e delusi ignorando quanto dolore ci fosse dietro a quell’addio.

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