"Fumo da quando avevo 8 anni". Con una simile ammissione non è difficile immaginare le cause dell'enfisema polmonare che ha colpito il regista 78enne David Lynch.
"E' dura vivere con un enfisema"La malattia che infiamma i polmoni e che è incurabile provocando un deterioramento progressivo della capienza polmonare, gli è stata diagnosticata 4 anni fa, nel 2020, ma solo due anni dopo, a 76 anni, David Lynch è riuscito a metter via le sigarette. La vita ormai gli era diventata quasi impossibile, costretto a camminare con la bombola d'ossigeno anche quando è in casa. "È dura vivere con l'enfisema" ha detto. "Riesco a malapena a camminare in una stanza. È come se camminassi con un sacchetto di plastica intorno alla testa".
Con il tempo è diventato sempre più scomodo uscire, anche se scherzando ammette che in fondo non gli piaceva così tanto. Però gli manca la vita sul set. "Adoro stare lì, sul posto, e poter parlare con le persone" dice, e forse potrebbe dirigere un film da remoto.
Della vita di fumatore non si pente: “Una parte importante della mia vita è stata il fumo", insieme all'arte, e alla meditazione trascendentale di cui è diventato un assiduo frequentatore, pubblicando anche un libro sui suoi benefici. Meditazione trascendentale che non ha cambiato il suo rapporto con il fumo.
"Amavo l'odore del tabacco""Amavo l’odore del tabacco, il sapore del tabacco" - ha raccontato in una intervista esclusiva alla rivista People. "Amavo accendere sigarette. Faceva parte del mio essere pittore e regista. Ma ciò che semini è ciò che raccogli”. Così il regista di film cult come "Velluto Blu" o della serie tv "I segreti di Twin Peaks", ora mette in guardia gli altri.
"Desideravo ciò che desidera ogni tossicodipendente: ossia che ciò che amiamo ci faccia bene. Nella mente di ogni fumatore c’è il fatto che è salutare, quindi stai letteralmente giocando col fuoco. Può morderti. Ho colto il rischio e sono stato morso”.
"Ho cercato di smettere molte volte""Ho cercato di smettere davvero molte, molte volte, ma quando diventava dura per l’astinenza, fumavo quella prima sigaretta ed era un viaggio di sola andata verso il paradiso. Poi tornavo a fumare di nuovo regolarmente. Ho visto la scritta sul muro e diceva: Morirai tra una settimana se non smetti. Riuscivo a malapena a muovermi senza boccheggiare. Smettere è stata la mia unica scelta”.