De Luca si ispira a Masaniello - ItaliaOggi.it

17 Feb 2024

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla firma dell'Accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha stuzzicato pur senza nominarlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. «Tutti i presidenti di Regione hanno capito il senso di quello che stiamo facendo. È il decimo accordo che firmiamo, e ne seguiranno altri: tutti sono collaborativi tranne uno, ma nemmeno mi stupisce troppo. Rispetto, per carità, ma in quel caso risulta speso il 24 per cento dei fondi del ciclo 2014-2020. Forse se si lavorasse invece di fare le manifestazioni si potrebbe ottenere qualche risultato in più». E lui non ha mancato di rispondere in forma brutale. De Luca, infatti, arrivato a Roma con centinaia di sindaci e amministratori del meridione per manifestare contro l'autonomia differenziata e per lo sblocco dei Fondi di sviluppo e coesione, prima di salire sul palco in piazza Santi Apostoli, dapprima si è espresso sul tema della manifestazione: «Se Meloni pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia, la manifestazione di oggi serve a ricordare alla presidente del consiglio e a tutto il governo che la dignità del Sud non è in vendita. Quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro». E, ancora: «chi governa non può prendere le risorse come se fossero un bottino di famiglia e fare quello che vuole. La democrazia vive se vengono rispettati i diritti di tutti». Poi, al termine della manifestazione, dopo essere stato bloccato all'ingresso del ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, in Largo Chigi, da un cordone di agenti di polizia, con tanto di tensione, spintoni e ressa di telecamere, dopo aver puntato inutilmente su Palazzo Chigi, il governatore campano ha replicato a Meloni definendola «una str... Per lavorare ci servono i soldi. È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l'ordinaria amministrazione? Lavora tu, str...», ha continuato prima di dirigersi verso la Prefettura dove è stato ricevuto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini. Dal drappello dei sindaci guidati da De Luca si è alzato il grido «fascisti, fascisti» ed è stata intonata «Bella ciao». Più volte i manifestanti percorrendo via del Corso hanno intonato il coro «De Luca, De Luca». «È andato bene». Queste le uniche parole di De Luca uscendo dalla sede in via Quattro Novembre. «Abbiamo avuto la possibilità di parlare col prefetto e lasciargli un messaggio da rivolgere alla presidente Meloni e al governo», ha poi spiegato uno dei sindaci della delegazione ricevuta dal prefetto. Molte durissime reazioni da parte degli esponenti della maggioranza contro gli insulti di De Luca alla premier (alcune con richiesta di dimissioni). Nessuna dichiarazione della segretaria del Pd (partito di De Luca), Elly Schlein. «La riforma per il terzo mandato dei governatori oggi è morta definitivamente», ha sottolineato il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, in riferimento allo scadere del secondo mandato da presidente della Regione Campania di De Luca.

De Luca - Figure 1
Foto Italia Oggi

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, hanno firmato presso il porto di Gioia Tauro l'accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. Alla cerimonia era presente anche il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. Il Fondo sviluppo e coesione della Regione Calabria è pari a 2 miliardi e mezzo di euro.

L'oppositore russo Aleksey Navalny è deceduto nella colonia penale dove era detenuto. Lo ha reso noto il servizio penitenziario federale russo, precisando che è in corso un'indagine sulle cause della morte. «Le autorità russe non hanno alcuna informazione sulle cause della morte dell'oppositore», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il presidente Usa, Joe Biden, si è detto «indignato». «Il presidente russo Vladimir Putin è responsabile della sua morte», ha aggiunto. «È stato lentamente assassinato dal presidente Vladimir Putin e dal suo regime, che non temono altro che il dissenso del proprio popolo», gli hanno fatto eco in una nota congiunta la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Secondo Von der Leyen e Borrell, Navalny «ha dimostrato per tutta la vita un coraggio e una determinazione incredibili. È tornato coraggiosamente in Russia dopo un atroce attentato. Ha dato speranza ai democratici e alla società civile in Russia, ed è per questo che così tante persone da tutto il Paese si sono unite alle sue azioni e hanno ascoltato i suoi messaggi. Le autorità russe hanno risposto alle sue legittime attività politiche e anticorruzione con misure dettate da motivazioni politiche, mandandolo in una colonia penale di regime rigido lontano da Mosca, inaccessibile per la famiglia, gli amici e gli osservatori, e perseguitando i suoi avvocati». «L'Ue ritiene il regime russo l'unico responsabile di questa tragica morte», ha confermato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «Navalny era in carcere, un prigioniero, e questo rende estremamente importante che la Russia risponda ora a tutte le domande che le verranno poste sulla causa della morte», ha detto il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

In Italia, la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato: «La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un'altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza». Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha detto: «Il Governo sarà sempre a fianco di chi lotta per la democrazia, per la libertà di pensiero e per i diritti inalienabili di ogni essere umano. Sono molto colpito dalla morte di Alexey Navalny dopo anni di persecuzione in prigione, ci stringiamo alla sua famiglia e al popolo russo». La segretaria del Pd, Elly Schlein: «La morte di Aleksei Navalny, il principale oppositore di Putin, è tutta responsabilità del governo russo. Un crimine che non può restare impunito. Imprigionato, avvelenato, torturato: oggi muore un uomo ucciso lentamente da un regime spietato che non ammette voci libere».

È di tre morti, tre feriti non in pericolo di vita e due dispersi, il bilancio del crollo nel cantiere per la costruzione del nuovo supermercato Esselunga di Firenze. I lavori erano in corso da tempo nell'area dove sorgeva l'ex Panificio Militare. « Il cantiere in costruzione era affidato in appalta a una società terza e siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza», ha dichiarato in una nota Marina Caprotti, presidente di Esselunga. Cordoglio del governo. Cgil e Uil, insieme con le categorie degli edili e dei metalmeccanici (Fillea, Feneal, Fiom e Uilm) hanno proclamato due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio per dire basta alle stragi sul lavoro. Mobilitazione nazionale anche della Cisl contro le morti e gli infortuni sul lavoro, con assemblee nelle fabbriche, nei cantieri, negli uffici e nei luoghi della produzione e iniziative sui territori, da Nord a Sud.

Stefano Bandecchi ha ritirato le dimissioni da sindaco di Terni. Ad una settimana dall'annuncio via social di voler lasciare l'incarico a Palazzo Spada è arrivata la clamorosa marcia indietro: Bandecchi ha già fatto protocollare la revoca delle dimissioni. Giovedì 8 febbraio scorso, in un messaggio video diffuso via social, Bandecchi aveva annunciato di aver «comunicato alla giunta e ai consiglieri di Alternativa popolare il fatto che ho dato le dimissioni dalla carica di sindaco di Terni. I motivi sono di carattere politico. Continuo a essere segretario di Ap ma non farò più il sindaco di Terni, così non rischiamo di avere una dittatura bandecchiana».

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