Don Patriciello divide. De Luca commette un grave errore ad ...
Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania, che per criticare il progetto di autonomia regionale del governo ha deriso don Maurizio Patriciello, definito il “Pippo Baudo di Napoli nord”. Un attacco al prete di Caivano che rappresenta un baluardo della legalità in un territorio ferito dalla criminalità organizzata.
Il problema è stato che il governatore non ha saputo moderare le sue reazioni davanti all’iniziativa – in effetti fortemente disturbante – di presentare il suo progetto di riforma istituzionale del premierato “a noti costituzionalisti, fra i quali – ha elencato il governatore campano – ho notato in particolare Iva Zanicchi, Pupo. C’era anche ad ascoltare il progetto costituzionale un prete del nostro territorio, conosciuto come il Pippo Baudo dell’area nord di Napoli, con relativa frangetta. Sono momenti davvero imperdibili”.
Evidentemente non era il caso di fare una battuta del genere sul parroco della chiesa di San Paolo Apostolo nel Parco Verde di Caivano (Napoli), che vive sotto scorta dopo le minacce e intimidazioni ricevute. Don Patriciello si è sentito “pugnalato a tradimento” dalle parole di De Luca: “Caro Presidente, caro fratello Vincenzo De Luca, la sua ironia nei confronti di un povero prete dell’area nord di Napoli, la stessa della quale lei ebbe a dire: ’A Caivano lo Stato non c’è. Stop’ mi ha tanto addolorato. Se era questo che voleva, c’è riuscito”. “Alle offese e alle minacce – larvate o meno – ci sono abituato da tempo. Non a caso, da due anni vivo sotto scorta. Un conto, però, è quando arrivano dai camorristi, ben altra cosa, invece, quando a pugnalarti a tradimento è una persona come lei. Fa niente. Offro al Signore anche questa mortificazione. Sono un prete, non dimentico mai che ’se il chicco di grano caduto in terra non muore, la spiga non nasce'”, dichiara il prete che conclude: “Penso che da domani bulli e camorristi inizieranno a prendermi in giro gridandomi alle spalle: ’Sta passando Pippo Baudo'”.
“Vivo sotto scorta e De Luca sta dicendo ai camorristi che fanno bene”, ha ribadito il sacerdote a RaiNews 24 chiedendo a Elly Schlein di prendere posizione sull’affondo di De Luca.
“Aggiungo – sono invece le parole di De Luca – che è venuta fuori un’altra lista di prigionieri politici. Avevamo parlato nei giorni scorsi della sfilata di manager di aziende pubbliche con la maglietta di Fratelli d’Italia, oggi abbiamo un’altra foto di nuovi prigionieri politici. La lista si allunga. In quell’immagine c’è anche Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità. Non va bene”, ha scandito De Luca.
La critica alla kermesse meloniane a noi pare del tutto legittima e si fa fatica a capire quale connessione possa esserci tra il Vangelo e un progetto autoritario come quello presentato al raduno. E dunque ci chiediamo perché don Patriciello abbia pensato opportuno presenziare, così come il presidente dell’Iss o una grande artista come la Zanicchi …
Certo è che alla Meloni non è parso vero spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dal fortemente criticabile suo progetto politico-istituzionale alla figura tutta positiva di don Patriciello, di cui ha strumentalmente preso le difese. “Pippo Baudo dell’area nord di Napolì. Così, deridendolo, il presidente della Regione Campania definisce Don Maurizio Patriciello, un prete, un uomo che cerca di combattere la camorra e dare risposte alle famiglie perbene dove quelli come De Luca non sono riusciti a farlo, o non hanno voluto farlo”, ha scritto sui social la presidente del Consiglio. “Padre Maurizio – rimarca la leader di Fdi – vive sotto scorta perché è diventato un obiettivo dei camorristi che non gradiscono la sua tenacia nell’allontanare i giovani dalla droga e dalla criminalità. Invece di aiutare Padre Maurizio, fargli sentire il sostegno delle istituzioni, De Luca lo deride, e così facendo dà un segnale spaventoso”. “Voglio dire a Padre Maurizio che lo Stato c’è, al suo fianco. Che non è solo. E che gli uomini e le donne che non hanno scambiato le istituzioni per il palcoscenico di un cabaret, ma svolgono il loro compito con disciplina e onore, conoscono e riconoscono il valore dei suoi sacrifici”, ha concluso la Meloni, bravissima a passare dal torto alla ragione.
Irina Smirnova