Primo caso autoctono di dengue in Italia quest'anno, avviata la ...

22 giorni ago
Dengue

diSilvia Turin

Si tratta di una persona che è in buone condizioni di salute e che non ha viaggiato all'estero. Il contagio non avviene da uomo a uomo ma da zanzara infetta a uomo. Avviata la disinfestazione a Ospitaletto, Gussago e Monticelli

Un caso autoctono di febbre dengue è stato identificato nell'area di Brescia. A darne notizia è l'Ats in una nota. Il paziente infettato sarebbe in buone condizioni cliniche. I Comuni in cui ha soggiornato sono: Ospitaletto, Gussago e Monticelli.

L'Agenzia di tutela della salute ha scritto: il «10 settembre 2024 è stato confermato sul territorio di Ats Brescia un caso positivo di dengue in una persona che non ha effettuato alcun viaggio all'estero, come rilevato dall'indagine epidemiologica effettuata: quindi si tratta di un caso autoctono». 

Caso autoctono

Sarebbe il primo caso di dengue, in questo 2024, generatosi tramite contagio da zanzare su suolo italiano, il primo monitorato. 

Dengue è una malattia infettiva di origine tropicale che si trasmette attraverso le punture di zanzare femmine della specie Aedes (QUI lo speciale completo sulla malattia). In Italia i casi di dengue solitamente si riscontrano o in persone che tornano da viaggi in regioni tropicali, che quindi si sono infettate all'estero, oppure in persone che hanno preso il virus da una zanzara (del genere tigre) su suolo italiano, i casi autoctoni. 

La malattia non si trasmette da uomo a uomo, ma una zanzara già infetta può pungere una persona sana e passargli il virus. 

Il monitoraggio 

Secondo il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel 2024 (l'ultimo bollettino è datato 6 agosto) i casi in Italia sono stati 324 (tutti associati a viaggi all’estero). 
È già successo che ci fossero casi autoctoni in Italia: nel 2023 ci sono stati 82 casi autoctoni e 280 importati da viaggiatori di ritorno dai luoghi dove la malattia è endemica.

Ospitaletto, Gussago e Monticelli

A seguito della segnalazione del caso sospetto nel bresciano, l'Ats ha attivato i protocolli: i Comuni che la persona ha dichiarato di aver frequentato (Ospitaletto, Gussago e Monticelli) hanno provveduto a mettere in atto gli interventi di disinfestazione. «Il Dipartimento veterinario, in collaborazione con l'Izsler», Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, «ha predisposto il posizionamento delle trappole di cattura delle zanzare per verificare l'efficacia della disinfestazione e per il monitoraggio entomologico», conclude l'Ats di Brescia ricordando l'importanza di «difendersi dalla puntura», che è l'unico mezzo di prevenzione.

I sintomi 

La dengue nell'80% dei casi non dà sintomi, nel 20% dei casi può causare febbre, forte mal di testa, dolore dietro gli occhi e dolori muscolari e articolari intensi. In una piccolissima percentuale (tra lo 0,5 e 5 per cento) di casi sintomatici l’infezione può manifestarsi in forma grave con complicanze emorragiche in vari organi e conseguenze talvolta fatali.

La particolarità di questo virus è che la seconda eventuale infezione (per motivi immunologici molto complessi), con sierotipo del virus diverso dalla prima (ci sono quattro sierotipi), sembra aumentare il rischio di malattia grave. 

La prevenzione 

Per prevenire l’infezione è bene proteggersi dalle punture di zanzara, specie nelle zone dove si siano rilevati dei casi, perché si potrebbe essere punti da una zanzara infetta: meglio indossare maniche e pantaloni lunghi, mettere zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci. Va eliminata l’acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali. 

Esiste anche un vaccino ma non possono farlo tutti: è raccomandato a chi si deve recare nei Paesi dove dengue è endemica per un periodo superiore alle tre settimane, ai lavoratori italiani che risiedono nelle zone ad alto rischio infezione e a coloro che hanno già contratto la dengue, proprio per evitare un secondo episodio più grave.

11 settembre 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi di più
Notizie simili