Calcio amputati, un altro scudetto per i lucchesi Paolo Capasso e ...
I due lucchesi Paolo Capasso e David Bonaventuri più il lucchese adottato Daniel Priami, hanno conquistano nuovamente il titolo di campioni d’Italia nel calcio amputati, portando un’altra vittoria allo Sporting Amo Football. Questo prestigioso trionfo rappresenta una nuova pagina di successi per il team.
La stagione si è rivelata straordinaria, con Capasso e Bonaventuri che hanno dimostrato impegno, talento e spirito sportivo eccezionale. Il loro contributo è stato fondamentale per il raggiungimento di questo ambito titolo, suscitando orgoglio e ispirazione non solo tra i compagni di squadra, ma anche nella comunità più ampia di appassionati di calcio amputati.
Capasso si prende il premio di miglior giocatore del campionato e miglior capocannoniere. Un anno incredibile arricchito dall’esperienza nel campionato polacco. Uno dei migliori se non il migliore talento azzurro.
David Bonaventuri lascia il calcio amputati e lo sport agonistico con questo nuovo successo, l’ultimo di una lunga lista. Purtroppo alcune settimane fa gli è stato riscontrato un importante problema cardiaco che interrompe definitivamente la sua carriera sportiva. David è stato negli anni scorsi uno dei giocatori fondamentali per i risultati conquisti dallo Sporting e dalla nazionale italiana. Il prossimo anno la squadra parteciperà alla Champions League.
Questo successo continua a sottolineare la dedizione dello Sporting Amo Football nel promuovere l’inclusività e il sostegno agli atleti con disabilità, offrendo loro una piattaforma per brillare e competere ai massimi livelli e della Fispes.
Capasso dice: “Sono incredibilmente felice ed emozionato di celebrare la vittoria del Campionato italiano per amputati e di aver ricevuto i riconoscimenti personali di miglior giocatore e capocannoniere. Questo traguardo non sarebbe stato possibile senza il supporto di tante persone speciali. Un ringraziamento speciale va anche al grande Claudio Viviani, proprietario della palestra DaiOra, per darmi la possibilità di allenarmi fisicamente e raggiungere la forma migliore. Un grazie di cuore al mister Fabio Betti, che mi ha sempre guidato e motivato, e a tutti i ragazzi dell’Atletico Lucca, che mi permettono di allenarmi con loro, aiutandomi a migliorare giorno dopo giorno. Infine, il mio pensiero va a tutti i miei compagni di squadra: senza di loro, niente di questo sarebbe stato possibile. Questa vittoria è di tutti nostri sostenitori il cui supporto instancabile è stato essenziale per questo risultato.”
David Bonaventuri conclude: “E con questo Scudetto, il terzo per me, chiudo la mia carriera da calciatore. Purtroppo nelle settimane scorse mi hanno riscontrato dei problemi cardiaci importanti (i soliti avuti anni fa da mio fratello, che, fu salvato dal defibrillatore della Croce Rossa di Bagni di Lucca) e quindi mi tocca fermarmi qua. Chiudere con lo sport agonistico. Peccato, un po’ in anticipo rispetto ai miei obbiettivi (Nations League, Mondiale 2026, Champions 2025 e forse perché no, anche un altro europeo nel 2028 eccetera). Anche perché, son convinto che il bello, in nazionale, deve ancora arrivare. Ma tant’è, non ci posso fare niente, con un pizzico di amarezza, ma lo accetto in tutta tranquillità. Sono stati anni fantastici a livello sportivo e e a livello umano. 3 campionati italiani, 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana, un bronzo in Champions League, quarti di finale ai mondiali, una Nations League division B e qualche qualche cartellino rosso. Ma queste sono solo delle medaglie che rimarranno attaccate al muro in casa. Le vittorie importanti sono quelle che mi porterò dietro. Le storie di tutti i miei i miei compagni di squadra (team e nazionale), le emozioni nei loro occhi, i sacrifici fatti per raggiungere certi risultati, la grande Forza di volontà di ognuno di loro, e la gioia provata ogni qualvolta si aggiungeva qualcosa al nostro percorso , sportivo ed umano. Ritrovarsi in un mondo, quel mondo, dove si intrecciano tante storie diverse ma con un unico denominatore comune, mi ha dato veramente tanto. Ci sono dinamiche tipiche di uno spogliatoio, ma che si fondono con la storia personale di ognuno di noi. Sei lì, capisci, comprendi, provi empatia e questo melting pot crea qualcosa di forte, di importante. Diventi più di un compagno, più di un amico. Grazie per questi anni nel calcio amputati. Grazie a tutti i miei compagni di team. Ai miei compagni di camera e di letto. Grazie a tutti i miei compagni di nazionale (che avrò il piacere di salutare per bene in futuro). Grazie a tutti i mister, nuovi e passati. Grazie alla Fispes. Grazie a tutti i collaboratori tecnici, preparatori, ai medici, fisioterapisti, capi delegazione, fotografi, arbitri, avversari eccetera. Ognuno di loro è stato per me e per il movimento fondamentale. Vi voglio bene. Lascio, ahimé obbligato, con questo bello Scudetto, anche se la stagione si concluderà con le finali di Coppa Italia il weekend del 7-8 dicembre. È stato un bel viaggio, un percorso di vita, di una parte importante della mia vita. Viva lo sport, viva il calcio amputati (seguitelo per favore), viva la vita”.