Perché i Rockets hanno vinto il Draft NBA 2023

23 Giu 2023
Draft NBA

Per le squadre in fase di rebuilding il Draft NBA 2023 è una vera e propria miniera d’oro. Come al solito, però, non è tutto oro quel che luccica.

Il Draft è una delle scienze più inesatte che siano mai esistite: più della metà delle volte anche la prima scelta assoluta finisce per essere un flop totale. Non è questo il caso di LeBron, Duncan, Shaq e speriamo non lo sia di Wembanyama: un alieno venuto sulla Terra per modificare i concetti del basket giocato.

I Rockets, dopo aver scelto Jalen Green nel 2021 e Jabari Smith Jr. nel 2022, quest’anno hanno trovato delle gemme che dovranno essere solamente sgrezzate. I due nomi sono: Amen Thompson e Cam Whitmore, chiamati rispettivamente con la quarta e la ventesima scelta assoluta.

Su Amen c’è poco da dire, il gemello di Ausar – chiamato alla quinta scelta – è il prototipo di playmaker del futuro: 2.01 metri, 98 chilogrammi di atletismo, ottimo portatore di palla, capace di saltare letteralmente fuori dalla palestra e con una grande visione di gioco per la sua età.

I dubbi rimangono solamente sul suo tiro in sospensione: la scorsa stagione ha tirato con uno scarso 25% da tre (seppur con pochi tentativi). Vedremo se e come coach Udoka lo inserirà in quintetto assieme a Kevin Porter Jr. e Jalen Green.

Cam Whitmore, conosciuto sicuramente meno dei gemelli Thompson, è sceso inaspettatamente fino alla 20esima chiamata, dove Houston non ha esitato a sceglierlo.

Whitmore è un’ala classe 2004, ottimo difensore sul perimetro (1.4 rubate di media), con la dinamite nelle scarpe e un buon tiro anche dalla lunga distanza (34% da tre nella stagione trascorsa a Villanova). E’ il pezzo che manca alla squadra di coach Udoka, che lo scorso anno ha avuto evidenti problemi in difesa (secondo peggior Defensive Rating della lega).

Dato addirittura in top-5 all’inizio del Draft, è difficile capire come un giocatore del suo calibro sia scivolato di 15 posizioni. Si parla di uno scarso impegno negli allenamenti in vista del Draft, ma la ragione più probabile rimane la sua tendenza ad infortunarsi, anche se lui stesso ha dichiarato il contrario.

Non ho nessun problema di salute. Non so cosa sia successo, mi sento bene… avranno avuto le loro opinioni e le loro ragioni, ma il corpo è il mio

Cam Whitmore

Nemmeno chi viene pagato milioni di dollari all’anno sa con certezza chi diventerà un Hall of Famer, un All-Star o un giocatore da G-League, perché il basket e gli esseri umani non sono controllati da algoritmi o schemi precisi, ma è proprio questo il bello.

Nessuno può prevedere cosa e come diventeranno Amen Thompson e Cam Whitmore, ma quel che è certo è che i Rockets possono ritenersi soddisfatti del loro lavoro, lasciando il Barclays Center dopo una vera e propria rapina.

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