Jack Draper, fotomodello e detective mancato: chi è l'avversario di ...

11 giorni ago

C’è Jack Draper sulla strada fra Jannik Sinner e la finale degli Us Open. Il tennista britannico, attuale numero 25 del mondo, affronterà l’altoatesino nella notte italiana fra venerdì e sabato. I due sono amici e hanno giocato in doppio il torneo di Montreal un mese fa: hanno eliminato la coppia belga Gielle-Vieglen e poi Shelton-Bubli, ma Draper si è ritirato alla vigilia dei quarti di finale.

Draper - Figure 1
Foto La Repubblica

Classe 2001, come Sinner, 23 anni da compiere a dicembre, Jack Alexander Draper, JD per gli amici, è nato a Sutton ed è cresciuto ad Ashtead. Viene da una famiglia con il tennis nel sangue: suo padre Roger è stato alla guida della Lawn Tennis Association e anche amministratore delegato di Sport England, ente pubblico sotto il Ministero della Cultura. Fece scalpore anni fa il suo stipendio: 800 mila euro, quattro volte più dell’allora premier Cameron. Sua madre Nicky è stata campionessa giovanile e poi maestra di tennis al Sutton Tennis and Squash Club e Jack a tre anni lui ha iniziato a palleggiare contro il muro del centro sportivo (ma mamma giura che abbia preso in mano la racchetta già a un anno). Anche il fratello Ben è stato tennista al college. Dal 2006 al 2016 Jack Draper è stato allenato da Justin Sherring alla Weybridge Tennis Academy. Nel 2017 è passato con Ryan Jones. Dopo un breve periodo con Wayne Ferreira, il suo attuale coach è James Trotman dal 2021.

Destrorso naturale, Draper gioca tuttavia con la sinistra e ha un rovescio a due mani che è il suo colpo più potente. Ha un servizio notevole a cui aggiunge effetti velenosi e nello stile di gioco è capace di variazioni improvvise che mettono in crisi gli avversari regolaristi. Alto 1,93 (due centimetri più di Sinner), è stato numero 7 del mondo e da junior è arrivato in finale a Wimbledon, battuto da Tseng Chun-hsin nel 2018.

Draper ha sconfitto Sinner nel 2021: il precedente

Professionista dal 2018, Draper è stato a lungo fermato da problemi fisici al punto che stava pensando di ritirarsi e dedicarsi solo allo studio. Nel 2021 si presentò al Queen’s con una wild card e superò al primo turno Jannik Sinner vincendo in due set sempre al tie-break. Si tratta della sua prima vittoria ufficiale nel circuito Atp e anche dell’unico precedente fra i due. Sinner era già numero 23 del mondo, Draper un perfetto sconosciuto che si fermò solo ai quarti contro Norrie, nel torneo poi vinto da Berrettini. Anche Lorenzo Musetti conosce bene Draper: ha perso contro di lui da junior a Wimbledon, poi alle Next Gen a Milan e quindi a Sofia.

I successi di Draper

Draper ha vinto i primi trofei della carriera nel 2022 a Forlì, tre Challenger in poche settimane, e in quell’anno è entrato nei top 100 grazie al mini-exploit agli Us Open dove arrivò al terzo turno. Dopo 5 Challenger e 7 titoli Itf, ad agosto 2024 a Stoccarda ha vinto il primo trofeo Atp battendo Matteo Berrettini in finale. Al Queen’s ha superato Carlos Alcaraz al secondo turno. A Cincinnati, nel torneo vinto da Sinner, si è fermato ai quarti contro Rune. La posizione attuale nella classifica Atp rappresenta il suo best ranking.

Draper, una macchina a New York

Draper è arrivato in semifinale agli Us Open senza perdere neanche un set. Ha sconfitto Zhang, Diaz Acosta, van de Zandschulp, Machac e de Minaur.

Draper: le curiosità sull’avversario di Sinner

Cresciuto con il mito di Andy Murray, il suo sportivo di riferimento è Conon McGregor, campione di MMA. Tifa per il Manchester United, ha un cane, un labradoodle australiano, ama il rap, gli Oasis e il cibo indiano. Se non avesse fatto il tennista avrebbe voluto fare il detective. In realtà, un secondo lavoro ce l’ha ed è quello di modello: ha un contratto con la IMG, posa nel tempo libero e in passato si è guadagnato una wild card a Madrid (torneo acquisito proprio da IMG) che lo ha portato al centro di una curiosa polemica. Invitato perché bello, poi ha dimostrato di essere anche molto bravo. Eppure il segreto della rinascita di Draper sta nella vita monastica: ha eliminato alcol e caffè dalla dieta, curato i dettagli dell'allenamento e del recupero, dato un taglio al passato, quando era capace di collassare in campo o di rompersi una caviglia tirando di dritto, senza dimenticare i guai a spalla e anca (come Sinner) e i 12 ritiri a match in corso dal 2018 a oggi.

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