Dua Lipa, è uscito il nuovo album Radical Optimism: la recensione
L'artista inglese, classe 1995, torna con un nuovo lavoro a distanza di quattro anni dal precedente Future Nostalgia: molte influenze nella musica e testi che sono l'attraverso del caos interiore. Un viaggio quasi dantesco. IL COMMENTO
Un album atteso, commentato già quando era teoria. Oggi che lo ascoltiamo non si può far altro che applaudire al ritorno di una popstar. Radical Optimism racconta non solo la maturazione artistica di Dua Lipa, classe 1995, nata a Londra ma di etnia albanese del Kosovo, ma anche un cambiamento umano: la scelta, non consueta, di attraversare il caos interiore e provare a venirne a capo, magari con lividi e ammaccatture ma con la consapevolezza di avere completato il viaggio. Tutto inizia con le conseguenze di un bacio: questo è l'incipit di Ends of an Era, brano che apre l'album; ci sono la possibilità di stare insieme per sempre, la consapevolezza che non è andata ma di averci provato e il volo di una farfalla che simboleggia la fine di un'era. È, quello di Dua Lipa, star mondiale vincitrice di tre GRAMMY e sette BRIT Award e recentemente nominata tra le cento persone più influenti al mondo dal Times, un Pop che va oltre il contemporaneo, un Brit-Pop rielaborato che potremmo definire Dua-Pop.
Un amore alla deriva galleggia pure in These Walls, dove i muri sono tutt'altro che protettivi: "oh, if these walls could talk, they'd tell us to break up..." (se quesi muri potessero parlare ci direbbero di lasciarci). È la musica a rendere meno agre le parole, una musica avvolgente, una sindone laica che, a mio avviso, tocca il suo momento più alto in Anything For Love: l'attacco è un vociare confuso, un gruppo di amici che chiacchierano, poi compare un pianoforte dolce, suadente e poi, dopo una manciata di secondi, inizia il racconto di Dua Lipa, parole lievi nella loro gravità: dopo un minuto e dieci secondi esplode la musica che porta il desiderio di un amore bello, che prova a rigettare il senso di resa: "and I'm not interested in a love that gives up so easily. I want a love that's set on keeping me" (e non mi interessa un amore che si arrende così facilmente, voglio un amore deciso a trattenermi). I sentimenti incompleti hanno una narrazione delicata anche in un brano diretto come French Exit dove si prova a trattenere le parole per allontanare il momento di una fine perché non c'è un addio se la parola non viene pronunciata. Il finale non poteva che essere rassegnazione, accetazione e rinascita: il pezzo è Happy for You e racconta dell'incontro con l'ex e la sua nuova fidanzata: "she's really pretty, I think she's a model, baby, together you look hot as hell" (è davvero carina, penso che sia una modella, tesoro, insieme siete caldi da morire); in quell'incontro si va oltre l'accettazione di una fine, si realizza quanto amore c'è stato prima ed è più semplice essere felice per qualcun altro.
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Radical Optimism è composto da 11 canzoni, contiene anche le hit Houdini, che è stata in Italia il brano internazionale più passato in radio per nove settimane (di cui quattro al numero 1), Training Season ("Are you someone that I can give my heart to? Or just the poison that I'm drawn to?: sei tu quel qualcuno cui posso dare il mio cuore? O semplicemente il veleno da cui sono attratta?), il singolo straniero più passato in radio per sette settimane, e la canzone che ha anticipato l’album Illusion, il brano, per me, più ironico, quello dove si gioca con le tecniche di seduzione e si finisce per ballare tutta la notte.
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