Eduscopio 2024, le migliori scuole d'Italia

8 ore ago
Eduscopio

È online la nuova classifica di Eduscopio 2024, la piattaforma gratuita della Fondazione Agnelli - istituto di ricerca nel campo delle scienze sociali - che valuta le migliori scuole superiori per preparazione universitaria e ingresso nel mondo del lavoro.

L'edizione di quest'anno è disponibile sul portale Eduscopio.it e permette di individuare le migliori scuole in base alla città e all'indirizzo scelto. Rispetto al 2023, l'edizione di quest'anno presenta due novità: il debutto, tra i licei, dell'indirizzo scientifico-sportivo, e la possibilità di effettuare la ricerca della scuola per l'intera provincia, anziché per dieci o tre chilometri dal capoluogo, come avveniva prima.

Eduscopio 2024La classifica 2024Che cos'è e come funziona EduscopioIl punteggio FgaIl post Covid-19 su studenti e lavoratori

Per la classifica 2024 di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato dal ricercatore Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.347.000 diplomati italiani, raccolti nell’arco di tre anni scolastici consecutivi, coprendo circa 8.150 indirizzi di studio delle scuole secondarie di secondo grado, sia statali che paritarie. Le analisi di Eduscopio si concentrano su due compiti educativi fondamentali: la capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo ciclo di studi universitari e la capacità di istituti tecnici e professionali di preparare al meglio gli studenti a un ingresso quanto più positivo possibile nel mondo del lavoro per tutti coloro che, dopo il diploma, non intendono frequentare l'università.

La classifica 2024

Milano

A Milano, la top 10 dei licei classici vede al primo posto il Sacro Cuore, seguito da Giovanni Berchet e Alexis Carrel. Allargando invece lo sguardo alla provincia, il Sacro Cuore è battuto dal Salvatore Quasimodo di Magenta.

Il liceo Alessandro Volta è invece al primo posto nella classifica degli scientifici che comprende tutti gli istituti della provincia. Medaglia d'argento per il Leonardo da Vinci e di bronzo per il Giuseppe Torno di Castano Primo.

Per quanto riguarda invece gli istituti tecnici economici e tecnici tecnologici, primo posto rispettivamente per il Marcora e il Marie Curie.

Roma

Il miglior liceo classico della capitale si riconferma l'Ennio Quirino Visconti, seguito dal Terenzio Mamiani e dal Torquato Tasso che perde invece una posizione nella classifica che comprende l'intera provincia, spodestato dal Padre Alberto Guglielmotti di Civitavecchia. Il liceo scientifico Augusto Righi continua a detenere il primato provinciale e comunale, seguito al secondo posto dal Vito Volterra di Ciampino e al terzo dal Cavour di Roma.

Miglior istituto tecnico economico è il Leonardo da Vinci di Roma e il miglior istituto tecnico tecnologico è lo Stanislao Cannizzaro di Colleferro.

Torino

A Torino il Vincenzo Gioberti è al primo posto tra i licei classici, seguito dal Camillo Benso Di Cavour e dal liceo Alfieri. Per gli scientifici il primato spetta invece al liceo Altiero Spinelli, seguito dalla paritaria Agnelli e dal liceo Galileo Ferraris.

Napoli

La classifica del capoluogo campano vede tre riconferme: al primo posto tra i licei classici, il Convitto Vittorio Emanuele II, seguito da Jacopo Sannazaro e Umberto I, proprio come nel 2023. Miglior liceo scientifico sempre il Convitto Vittorio Emanuele II. Secondo posto per il Giuseppe Mercalli e terzo per l'Alfred Nobel di Torre del Greco.

Il primato come miglior istituto tecnico economico va al Sant'Agostino di Camposano e come miglior tecnico tecnologico al Santa Maria di Portici.

Che cos'è e come funziona Eduscopio

Eduscopio nasce nel 2014, ed è ora arrivato all’undicesima edizione. L'obiettivo della classifica è supportare studenti e famiglie nella scelta del percorso da intraprendere dopo la terza media.

La piattaforma permette di scegliere l'istituto superiore più adatto a chi cerca una preparazione solida per affrontare l'università, ma anche per chi ha intenzione di muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

Nella sezione dedicata all'università, Eduscopio analizza i licei e gli istituti tecnici italiani, valutandoli in base alla loro capacità di preparare gli studenti al percorso universitario. Gli istituti professionali, orientati principalmente al mercato del lavoro, sono esclusi da questa analisi. L'esame considera solo scuole con almeno un terzo di diplomati che proseguono gli studi e un minimo di 21 immatricolati per indirizzo in tre anni, garantendo solidità statistica.

Il punteggio Fga

Basandosi su dati forniti dal Miur (ministero dell'Istruzione e del Merito), Eduscopio ha seguito oltre 1.120.000 diplomati dal 2019 al 2022, valutando il primo anno universitario tramite l'indice Fga. Questo indicatore tiene conto sia della velocità del percorso e perciò dei crediti acquisiti dai singoli studenti, ma anche della qualità degli apprendimenti, attraverso la media dei voti, pesando entrambi al 50 per cento.

Il post Covid-19 su studenti e lavoratori

La pandemia ha lasciato il segno nei percorsi scolastici e universitari dei diplomati dell’anno scolastico 2020-2021, l’ultima coorte analizzata da Eduscopio. Gli studenti che hanno affrontato la maturità nel giugno 2021, hanno vissuto gli ultimi due anni di scuola in condizioni straordinarie: il primo lockdown durante il quarto anno e quasi tutto il quinto segnato dalla didattica a distanza (dad).

Nonostante un aumento nel voto medio all’esame di maturità (da 77/100 nel 2019 a 83/100 nel 2021), probabilmente favorito da una semplificazione dell’esame, il passaggio all’università si è invece rivelato più complicato. Rispetto ai diplomati pre-pandemia, il 20% non ha sostenuto esami al primo anno (contro il 14% del 2017-2018). Si è anche registrato un calo nella percentuale di crediti universitari acquisiti e una diminuzione della media dei voti agli esami.

Sul fronte lavorativo i dati sono più incoraggianti. Per i diplomati tecnici e professionali, il tasso di occupazione a due anni dal diploma è salito al 35%, cinque punti in più rispetto al 2020. È inoltre diminuita la quota di diplomati tecnici e professionali iscritti all’università, indicando una maggiore propensione verso un inserimento diretto nel mondo del lavoro.

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