Elena Di Cioccio: “Picchiata a sangue da un ex fidanzato perché ...
Elena Di Cioccio ha confessato di essere sieropositiva da 21 anni. In un’intervista a Vanity Fair torna sul tema HIV e racconta dettagli devastanti delle successive storie d’amore: “Picchiata a sangue da un ex fidanzato e lasciata sull’asfalto. Ogni carnefice ha bisogno di una vittima, io con la mia autostima sottozero ero una facile preda”.
Elena Di Cioccio ha confessato a Le Iene di essere sieropositiva da 21 anni. Lo ha fatto per tornare libera, ora che non è più contagiosa dopo anni di cure e attenzione su una malattia che le ha fatto vivere la gabbia della discriminazione. "A 15-16 anni ero difficile, a 18 incazzatissima, facevo uso di cocaina, avevo una proprietà di linguaggio che mi permetteva di intavolare discussioni, e non avevo paura di niente, fuori. Dentro, di tutto" ha raccontato in una lunga intervista a Vanity Fair.
La cocaina è stata un demone del passato che non è mai tornato a impossessarsi di lei: "Mi è capitato di trovarmi in situazioni dove la coca girava, certo. Ma non ho ceduto. Oggi non fumo, non bevo, non sono neanche addicted dello yoga che pratico". Elena Di Cioccio come ha scoperto di essere sieropositiva a soli 26 anni? "Era l’11 febbraio 2002 quando ho saputo dagli esami del sangue, che facevo ogni sei-otto mesi, compreso il test per l’Hiv, che ero infetta. Era sconcertante perché all’epoca ero un’integralista, temevo le malattie a trasmissione sessuale e mi proteggevo. Avevo convinto anche il mio nuovo fidanzato a fare il test. Peccato che tra l’ultimo esito negativo e quel ragazzo qualcosa è andato storto".
I successivi fidanzati sono stati molto vari: tra chi l'ha accolta e chi ha finto e poi è stato un carnefice, ci è passato chi le ha anche messo le mani addosso, pestandola a sangue e lasciandola sull'asfalto: "Ogni carnefice ha bisogno di una vittima e viceversa, io con la mia autostima sottozero ero una facile preda. Ci concentriamo sempre sulle botte e poco sulla violenza psicologica. Avere paura tutti i giorni che stia per succedere qualche cosa è un continuo fare a pezzi la tua autonomia. Io avevo toccato il fondo".
Da lì al pensiero del suicidio è stato un attimo: "Ricordo bene quel giorno, io con i piedi che sporgono dal cornicione del palazzo dove ero cresciuta, e il suo messaggio: “Adesso mando a tutti i numeri della mia rubrica, che è quasi identica alla tua, che sei una sieropositiva di merda”.
Oggi Elena Di Cioccio è libera di vivere una vita che le consente di aprirsi al mondo e ai progetti che per tempo sono stati parcheggiati in un cassetto: "Io oggi, dopo anni di terapia antiretrovirale, non posso infettare, posso avere rapporti senza preservativo, e potrei partorire in modo naturale. Anche se l’endometriosi ha reso ostico il mio percorso di maternità".