​Eleonora Riso dopo Masterchef: «Gli chef non mi hanno chiamata ...

Eleonora Riso, eccentrica e talentuosa cuoca amatoriale, è stata la vincitrice dell'ultima edizione di Masterchef. Ma, a quanto pare, nemmeno vincere il programma garantisce una vita facile nel mondo reale: a un anno dalla vittoria, Eleonora non ha ancora fatto esperienza in cucine di alto livello, e ora ha altri obiettivi.

Eleonora Riso - Figure 1
Foto Il Messaggero

Eleonora Riso, vincitrice di Masterchef: «La dedico ai disagiati come me». E racconta il suo rapporto con Niccolò Califano

L'esperienza fuori dal programma

Eleonora Riso faceva la cameriera a Firenze quando, a 27 anni, si è iscritta al talent di cucina più amato d'Italia. Il talento, la creatività e l'eccentricità di Eleonora hanno colpito il pubblico e i giudici.

Ma fuori da Masterchef la vita è dura e il bivio che accoglie i vincitori prevede da un lato la gavetta nei ristoranti di alto livello, dall'altro la carriera social come food blogger, che espone però allo sguardo critico degli haters. E non tutti vogliono sottoporsi alla gogna mediatica. «Certe cose mi hanno anche tolto la voglia di cucinare. Volevo proprio mollare» ha detto nella recente intervista al Corriere.

Si tratta infatti spesso di critiche non costruttive e pesanti, che mettono a dura prova la voglia di continuare a pubblicare contenuti.

E per quanto riguarda l'altra opzione, quella di fare esperienza nelle cucine di chef stellati, sono mancate, a quanto pare, le occasioni. «Ho ricevuto proposte nei mesi, tutte da persone molto più grandi di me che lavorano nella ristorazione e hanno attività piccoline», dice ancora Eleonora nell'intervista. «Gli chef del programma non mi hanno mai chiamato, ma non è un problema e non ho certo pretese: lo so che la mia formazione non è a livello di quella dei professionisti, che ho vinto un programma di cucina amatoriale. Ovvio che fare una buona esperienza mi piacerebbe tantissimo, che sarebbe utile. Comunque ho iniziato a muovermi in un’altra direzione: cerco qualcosa di mio».

La prospettiva diventa quindi quella dell'attività in proprio, ma di certo non a Milano. «Comprare un locale è economicamente impossibile! Sia a Firenze che Milano. Però mi sto informando su come funzionano i Circoli Arci. Quella sarebbe la cosa che mi piace, a Milano - ho vissuto lì durante la trasmissione - frequentavo il Ciq, il Centro internazionale di quartiere in via Fabio Massimo: un gruppo di ragazzi nordafricani aveva messo insieme una realtà fantastica, cucina e posto in cui stare insieme, spazi ampi. Una cannonata. È il mio modello».

E conclude: «Dopo esser stata per tanti anni cameriera coltivo l’idea di fare qualcosa da sola. Insomma: non vorrei affrontare di nuovo la lunga gavetta. Ho un’idea precisa di come desidero il "posto mio” ed è diverso dal 90 per cento dei locali che vedo quando esco. Infatti, francamente, non amo uscire a cena».

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