L'Emilia Romagna e l'Umbria al voto, sfida locale tra maggioranza e ...

2 ore ago

Urne aperte nelle due Regioni fino alle 23 di oggi, domani dalle 7 alle 15. Subito dopo comincerà lo spoglio. In totale, chiamati alle urne 4,3 milioni di elettori. Match tra Tesei e Proietti, in Umbria, e tra Ugolini e De Pascale, in Emilia-Romagna

Elezioni regionali Emilia-Romagna - Figure 1
Foto Rai News

rainews.it

Da sinistra: Donatella Tesei e Stefania Proietti, le candidate - rispettivamente per il centrodestra e il centrosinistra - in Umbria. A seguire, Chiara Ugolini e Michele De Pascale, i candidati che si sfidano per il centrodestra e il centrosinistra in Emilia-Romagna

Hanno aperto stamane alle 7 i seggi per le elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria. Si voterà in due giorni: oggi fino alle 23, domani dalle 7 alle 15.   Subito dopo - al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti - avrà inizio lo scrutinio.

Per questo turno elettorale, le sezioni sono 4.529 per l'Emilia Romagna in un totale di 330 Comuni e mille sezioni per l'Umbria, suddivise in 92 Comuni. In totale, gli elettori chiamati al voto nelle due Regioni sono quasi 4,3 milioni.

In Emilia-Romagna, storica roccaforte “rossa”, finita l'era di Stefano Bonaccini, il Pd (e il Campo largo) si affida al sindaco di Ravenna, Michele de Pascale. Il centrodestra tenta l'assalto, spinto dal governo, con Elena Ugolini, insegnante e preside, indipendente dai partiti, di area Comunione e Liberazione. In corsa ci sono anche altri due candidati: Federico Serra guida una lista di cui fanno parte Potere al Popolo e Rifondazione comunista che rivendica come parole d'ordine: pace, lavoro e ambiente. Luca Teodori è invece il candidato di una lista che si oppone alle vaccinazioni obbligatorie e sostiene l'uscita dall'euro.

In Umbria sono nove i candidati alla presidenza della Regione: in base alle previsioni della vigilia, si profila un testa a testa fra il centrodestra e il Campo largo, che sostengono rispettivamente Donatella Tesei, governatrice uscente della Lega, e la civica Stefania Proietti, attuale sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia. Gli altri in corsa sono Giuseppe Paolone con Forza del popolo; Marco Rizzo, Alternativa riformista e Democrazia sovrana e popolare; Martina Leonardi, Insieme per l'Umbria resistente; Elia Francesco Fiorini, Alternativa per l'Umbria; Giuseppe Tritto, Tritto presidente-Umani insieme liberi; Moreno Pasquinelli, Fronte del dissenso; Fabrizio Pignalberi, Quinto polo per l'Italia e Più Italia sovrana.

Il 17 e 18 novembre alle urne in Umbria ed Emilia Romagna. Come si vota

Dato definitivo dell'affluenza in Emilia-Romagna: 11,57%. A Ravenna e Bologna si è votato di più

Il dato definitivo dell'affluenza alle urne alle 12 alle Regionali in Emilia-Romagna è di 11,57%, poco meno della metà del dato della stessa ora delle precedenti elezioni del gennaio 2020 (23,44%), quando però si era votato in un solo giorno. La Provincia che ha votato di più è stata quella di Ravenna (13,14%), probabilmente trainata anche dal fatto che il candidato del centrosinistra è sindaco e presidente della Provincia; seguono Bologna (13,06%) e Reggio Emilia (11,59%). Maglia nera la provincia di Rimini con l'8,95%. Sopra la media l'affluenza nel Comune di Bologna (13,68%) e tendenzialmente di tutte le città capoluogo di Provincia.

Affluenza al 9,59% in Umbria, dieci punti in meno rispetto al 2019

Bassa affluenza in Umbria per le elezioni regionali. A mezzogiorno il dato, riportato dalla piattaforma Eligendo del Viminale, è del 9,59 percento degli aventi diritto. Un numero molto diverso rispetto al 19,65 percento relativo alla scorsa consultazione elettorale.

Emilia-Romagna, affluenza in calo alle 12: ha votato l'11,5%

Bassa affluenza alle regionali dell'Emilia-Romagna: a mezzogiorno, secondo un dato non ancora definitivo, l'affluenza si attesta attorno all'11,5%, meno della metà delle regionali del 2020, quando si votava in un solo giorno, ma alle 12 era già andato al seggio il 23,44%. L'affluenza è in leggero calo anche rispetto alle comunali del 2021 (quando si votò domenica e lunedì) e si superò, di poco, la soglia del 50%.

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