Elodie a Che tempo che fa: «Prendiamoci cura dell'istruzione dei ...

18 ore ago
Elodie

«La cosa più importante è essere vicino all'istruzione dei ragazzi, perché un adulto felice è un bambino che è stato sostenuto». Con queste parole Elodie, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa del 24 novembre, ha raccontato il progetto "Prendersi Cura", avviato in primavera insieme a Save The Children per contrastare la povertà educativa partendo dal luogo in cui è nata, ovvero il quartiere Quartaccio a Roma. «È una cosa che ripeterò sempre, perché l'ho provata sulla mia pelle», ha continuato ricordando la sua esperienza scolastica, percorso di cui l'artista ha già parlato lungamente in passato perché parte integrante della sua formazione individuale ed emotiva. Il progetto sostiene le famiglie e i ragazzi in arrivo da situazioni di svantaggio, soprattutto quelli che vivono nelle periferie italiane: «Li aiutiamo attivando il doposcuola e a capire quali sono i loro talenti, semplicemente facendoli studiare, facendo crescere i loro sogni», ha aggiunto Elodie.

Attualmente in radio con "Feeling" featuring Tiziano Ferro e prossima ad arrivare anche al cinema come doppiatrice del live action Disney Mufasa: Il Re Leone (il 19 dicembre), Elodie si sta preparando alle date del 2025 che la vedranno conquistare lo stadio San Siro di Milano e il Maradona di Napoli senza mai perdere di vista ciò che è stata la sua infanzia e la sua adolescenza, vissuta in un quartiere difficile della Capitale tra droga, povertà e falle nell'istruzione. In un'intervista del 2020 rilasciata al Corriere della Sera, l'artista aveva raccontato il senso di vergogna a lungo provato per essere riuscita a conseguire solo il diploma di terza media, rinunciando a sostenere gli esami di Maturità a un soffio dagli esami. «Ti senti sporco, questa è la verità», aveva raccontato in quell'intervista. «È un contesto che rischia di inghiottirti. Non studiamo, a nessuno gliene frega niente, ma chi ti chiede i voti della pagella? I miei genitori non sono mai andati a parlare con un professore. Io ho la terza media e per dirlo ci ho messo anni: mi vergognavo come una ladra». E poi aveva aggiunto: «Rimpiango moltissimo il fatto di essere ignorante. Mi fa sentire a disagio, anche perché sono stata vigliacca: ho fatto il liceo fino al quinto anno, senza mai essere bocciata. Arrivata a maggio, mi sono ritirata. Non mi sentivo all’altezza di fare l’esame. Certo, allora mica l’ho detto così, ho fatto la coatta: mi ero inventata una storia del tipo che non avevo bisogno che qualcuno mi giudicasse, che mi dicesse se fossi pronta o meno. Ma avevo solo paura del fallimento, una cosa che mi ha accompagnata a lungo».

E già allora diceva: «Servirebbero delle super scuole, l’unica via d’uscita è lo studio, solo quello. Ma gli strumenti me li devi dare, invece se ne fregano. Senza, se sei giovane è un attimo che ti trovi a rubare o spacciare». Quegli strumenti che nessuno le ha dato quando era una ragazzina, oggi Elodie prova a restituirli ai ragazzi del quartiere dove è cresciuta - e con il quale, nel frattempo, ha detto di aver fatto pace - con un progetto di potenziamento scolastico che si prenda cura, letteralmente, delle attitudini e dei talenti degli studenti in difficoltà. Perché di una cosa l'artista è sempre stata convinta: «Se tu studi vedi che ti passa la voglia di fare cavolate: ti si apre un mondo».

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