Dialogo tra Elon Musk e Donald Trump, guai tecnici su X. Musk ...

13 Ago 2024

L'evento social più atteso non si è visto. Dopo lunga attesa, solo un uditorio ristretto ha potuto ascoltarlo, in versione audio. 

Elon Musk - Figure 1
Foto Rai News

Il dialogo “senza limiti” su X tra Donald Trump ed Elon Musk, sbandierato da entrambi come un'occasione imperdibile per ridare fiato alla “libertà di parola”, è iniziato con un ritardo di circa 40 minuti e non è stato accessibile alla maggioranza di chi si collega.

A certificare i guai tecnici è stato lo stesso Musk, che ha parlato di un attacco informatico: "Sembra che ci sia un massiccio attacco Ddos su X. Stiamo lavorando per contrastarlo. Nel peggiore dei casi procederemo con un numero inferiore di ascoltatori in diretta e pubblicheremo la conversazione in un secondo momento". 

Qui si impone una spiegazione: gli “attacchi DDoS” (in inglese Distributed Denial of Service) consistono nel tempestare di richieste un sito, fino a saturare le sue possibilità e renderlo irraggiungibile. Lo stesso effetto, peraltro, che si ha quando semplicemente le risorse di accesso di quel sito non sono sufficienti a far fronte alle richieste di accesso.

Ancora Musk, aprendo la conversazione con il candidato repubblicano alla Casa Bianca: "Questo attacco mostra quanta contrarietà c'è nel far sentire alla gente cosa il presidente Trump ha da dire".

Donald Trump, Elon Musk (AFP)

I contenuti della conversazione 

Il dialogo tra i due è iniziato attorno alle 02:40 ed è finito verso le 04:45. Che cosa si sono detti in quelle due ore due personaggi non particolarmente noti per il dono della sintesi ma con il gusto della battuta salace?

Più o meno, un po' di tutto. Come era prevedibile, politica estera e interna hanno dominato la chiacchierata - ma scherzi e complimenti reciproci hanno condito abbondantemente gli ingredienti principali, senza che emergessero novità clamorose sul programma del candidato repubblicano alla Casa Bianca. 

Per quanto riguarda gli Esteri, Trump ha escluso che l'Iran possa attaccare nelle prossime ore Israele, ha ribadito la sua stima per il presidente cinese Xi Jinping e quellorusso Vladimir Putin, con cui "andare d'accordo è buona cosa". Parole insolitamente positive per il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, lodato per avere "abbattuto il crimine del 72 per cento"

Elon Musk - Figure 2
Foto Rai News

Trump ha invitato Musk a unirsi alla sua prossima amministrazione per ridurre gli sprechi. "Sei il più grande tagliatore di teste", ha detto Trump a Musk facendo riferimento agli enormi licenziamenti operati su Twitter al momento dell'acquisizione (circa 6000 dipendenti). “Ho bisogno di un Elon Musk, ho bisogno di qualcuno che abbia molta forza, coraggio e intelligenza”. E poi: "Voglio chiudere il Dipartimento dell'Istruzione".

Trump ha anche raccontato nei dettagli l'attentato di cui è stato vittima durante un comizio: “Se non avessi girato la testa, non starei parlando con te in questo momento”, ha detto l'ex presidente al proprietario di X. Poi ha annunciato che a ottobre tornerà a Butler, in Pennsylvania, il luogo del delitto.

Si è parlato di immigrazione irregolare, e qui Trump ha promesso nuovamente “la più grande deportazione nella storia degli Stati Uniti”. Ha parlato di “invasione” di migranti: “Venti milioni sono entrati negli Stati Uniti, arrivati da carceri e manicomi di tutto il mondo”.

Della sua avversaria, Kamala Harris, Trump ha detto che è una "incompetente" e candidata di "terzo grado". Le ha contestato il fatto di avergli copiato la proposta di non tassare le mance e ricordato di come sotto di lui l'America "sia cresciuta in modo straordinario". Il tycoon ha attaccato il sistema giudiziario, definito "malato", accusato la procura di New York di averlo perseguitato. Poi ha lodato i veicoli elettrici prodotti da Musk con Tesla, nonostante nei comizi si sia schierato sempre contro la transizione ecologica e a favore delle auto a combustione chimica.

Non si è parlato invece granché dell'attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, fatta eccezione per un riferimento fugace di Trump a una "elezione truccata". 

Rompendo un silenzio di quasi un anno, Donald Trump era tornato a postare su X nel giorno della prevista intervista live con Elon Musk.

Elon Musk - Figure 3
Foto Rai News

Il New York Times scrive che pare che Trump abbia pagato X per promuovere la sua intervista col magnate sudafricano, il secondo uomo più ricco del mondo, sostenitore e finanziatore dell’ex presidente dopo il giorno dell'attentato. L'hashtag #TrumpOnX è finito in cima alla sezione “trending” della piattaforma, con un avviso che mostra che è stato promosso dallo stesso Trump, un'etichetta che in genere contrassegna le campagne pubblicitarie a pagamento.

Il patron di X, Elon Musk (GettyImages)

I vantaggi per Trump

Con l’uscita pubblica di oggi, prima i post e poi la diretta dell’intervista, Trump rispolvera il suo vecchio account da 88 milioni di follower, sospeso dopo l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e rispristinato dalla gestione Musk un mese dopo l’acquisto di Twitter nel 2022 ma mai riusato dall’ex presidente (se non una volta: il 24 agosto 2023, per postare la sua foto segnaletica e chiedere donazioni elettorali).

Per Trump era fondamentale dare ampio risalto al colloquio, soprattutto un'occasione per “riprendersi la scena” dopo i successi delle ultime settimane della candidata democratica Kamala Harris e del suo vice Tim Walz, il “ticket” che sta macinando consensi tra giovani, latinos, neri e altri gruppi di interesse e minoranze, cruciali per la conquista della Casa Bianca. 

La notizia delle ultime ore è che Harris supera Trump nei sondaggi anche sul tema dell'economia (42% a 41%), insieme all'immigrazione, argomento su cui Trump era sempre stato avanti. Lo certifica, per la prima volta, un sondaggio Financial Times-University of Michigan Ross School of Business.

Donald Trump (AP / Alex Brandon)

Il tornaconto per Musk, i sussidi green per spingere Tesla

Il miliardario sudafricano spera in un ritorno d'immagine e di interesse verso X, indebolito durante la sua gestione da posizioni controverse (per esempio, l'antisemitismo) ma soprattutto dalla carenza di moderazione dei contenuti e dalla fuga degli inserzionisti. Le mire di Musk non si fermerebbero qui: il suo obiettivo potrebbe essere quello di ammorbidire il Trump sui sussidi green, che hanno contribuito in modo determinante al successo di Tesla. “Sono a favore delle auto elettriche. Devo esserlo, perché Elon mi ha sostenuto con forza. Quindi non ho scelta” ha già chiarito Trump in un comizio di inizio agosto.

Elon Musk - Figure 4
Foto Rai News
La lettera-scontro tra Breton e X sulla legge europea sulla disinformazione e la moderazione

L’atteso colloquio ha provocato uno scontro con l’altra parte dell’Atlantico: l’Ue avverte Musk, con una lettera di Thierry Breton indirizzata al magnate, l'obbligo per i social di rispettare le norme europee contenute nel Digital Services Act, sulla rimozione “tempestiva” di contenuti illeciti o fake news. 

Il commissario europeo per il Mercato interno scrive che il live con Trump “sarà accessibile anche agli utenti all'interno dell'Ue”, avvertendo che Bruxelles sarà “estremamente vigile riguardo a possibili violazioni".

Nel messaggio Breton si dice “costretto a ricordare” a Musk “i doveri di diligenza previsti dal Digital Services Act”. Le norme a cui è sottoposta X prevedono l'obbligo di “garantire che la libertà di espressione e di informazione, inclusa la libertà dei media e il pluralismo, sia effettivamente protetta e che tutte le misure di mitigazione proporzionate ed efficaci siano in atto” davanti “all'amplificazione di contenuti dannosi” su “eventi rilevanti”, come l'intervista a Trump, che “potrebbe aumentare il profilo di rischio di X e generare effetti dannosi sul discorso pubblico e la sicurezza”.

Il commissario dell'Unione europea per il Mercato interno, Thierry Breton (Ansa)

L’ironia di Musk alla lettera da Bruxelles

Alla missiva ha replicato l'ad di X, Linda Yaccarino, sul suo account social, spiegando che l'avvertimento lanciato dal commissario Ue “è un tentativo senza precedenti di estendere una legge destinata ad applicarsi in Europa alle attività politiche negli Stati Uniti”. Breton, aggiunge Yaccarino, “tratta in modo paternalistico i cittadini europei, suggerendo che siano incapaci di ascoltare una conversazione e di trarre le proprie conclusioni”. Nel frattempo, lo stesso Musk ha replicato su X alla lettera di Breton con un ironico “Bonjour!”.

La campagna di Trump: “L'UE si faccia i fatti propri, è nemica della libertà di parola”

Più brutale la risposta di Steven Cheung, portavoce di Donald Trump: "L’Unione Europea dovrebbe farsi gli affari propri invece di cercare di intromettersi nelle elezioni presidenziali americane". "Solo nell’America di Joe Biden e Kamala Harris - scrive Cheung - un’organizzazione straniera non democratica può sentirsi abbastanza incoraggiata da dire a questo Paese cosa fare. Sanno che una vittoria del presidente Trump significa che l’America non sarà più derubata perché utilizzerà in modo intelligente le tariffe e gli accordi commerciali rinegoziati che mettono l’America al primo posto. Cerchiamo di essere molto chiari: l’Unione europea è nemica della libertà di parola e non ha alcuna autorità per dettare il modo in cui facciamo campagna elettorale". 

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