Elon Musk: "Non donerò 45 mln di dollari al mese a Trump"

24 Lug 2024
Elon Musk

Contrordine: Elon Musk non spenderà 45 milioni di dollari al mese per sovvenzionare la campagna elettorale dell’ex presidente Donald Trump. E questo anche se il miliardario ha creato un nuovo super Pac (comitato di azione politica) per finanziare il candidato repubblicano. A puntualizzarlo è stato lo stesso miliardario Usa, parlando con il commentatore conservatore Jordan Peterson durante un’intervista lunedì sera.

Nell’intervista, ospitata sulla piattaforma di Musk X, Peterson ha chiesto a Musk della donazione di una notevole somma di denaro alla campagna di Trump. Musk – che in precedenza aveva criticato Trump, definendolo un “toro in un negozio di porcellane” – si è fermato per correggere i “media”:
Ciò che è stato riportato dai media semplicemente non è vero”, ha detto Musk. “Non donerò 45 milioni di dollari al mese a Trump”.

Il ‘Wall Street Journal’ aveva riportato per primo l’affermazione, citando fonti “familiari con la questione”. Musk ha precisato di aver creato un super Pac, chiamato America Pac, per sostenere Trump.

Ma cos’è un super Pac? Si tratta di un gruppo che può raccogliere importi illimitati di denaro destinati a coprire determinate spese di una campagna elettorale, ad esempio la pubblicità o le operazioni quotidiane, ma non effettua donazioni direttamente alla campagna. Una soluzione diffusa sia tra i democratici che tra i repubblicani da quando una decisione della corte d’appello di Washington nel 2010 ha autorizzato l’esistenza del super Pac. Per un Pac normale le donazioni sono limitate a 5.000 dollari all’anno.

Diversi leader di aziende tech hanno donato all’America Pac, tra cui Ken Howery, uno dei primi dirigenti di Paypal, Antonio Gracias, un leader del private equity, Shuan Maguire di Sequoia Capital e i gemelli Winklevoss.

Il super Pac è guidato in parte anche da Joe Lonsdale, cofondatore della società di software Palantir e venture capitalist di Austin vicino a Musk, secondo il ‘New York Times’. L’America Pac, con sede ad Austin, “non dovrebbe essere una sorta di organizzazione iperpartitica”, ha detto Musk. Aggiungendo che non fa parte del Maga – o Make America Great Again, lo slogan della campagna di Trump – ma i suoi principi sono allineati con “Mag”: Make America Greater.

“Non raccomando [un] culto della personalità”, ha detto Musk. Aggiungendo che Trump ha dimostrato “grande coraggio” dopo l’attentato del 13 luglio, e che la sua forza aiuta a intimidire i nemici dell’America. Musk ha parlato dei “valori fondamentali” che rendono grande l’America, valori che a suo parere il partito repubblicano incarna più dei democratici. “Uno di questi valori è la meritocrazia, quanta più meritocrazia possibile, così puoi andare avanti in funzione delle tue capacità e nient’altro”, ha detto Musk.

Il miliardario anche aggiunto che uno dei principi a cui si allineava il Pac era la “libertà”, in particolare la libertà dagli interventi del governo. La mano del governo diventa ogni anno più pesante e, se non si interviene, alla fine “tutto sarà illegale”, ha detto Musk.

Quando Peterson ha insistito con Musk sul motivo per cui stava ‘passando’ a Trump dopo aver votato a lungo per i democratici, l’imprenditore ha affermato che i democratici erano diventati il ​​partito della censura. Ha anche criticato una causa che il Dipartimento di Giustizia, sotto l’amministrazione di Joe Biden, ha avviato contro la sua società SpaceX, l’anno scorso, sostenendo che Musk avrebbe scoraggiato rifugiati e richiedenti asilo dal fare domanda per lavorare presso la società aerospaziale. Un’ordinanza del tribunale ha successivamente bloccato la causa.

Questa storia è stata originariamente pubblicata su Fortune.com

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