Al via il green bond di Eni per i risparmiatori italiani: ecco i dettagli ...

16 Gen 2023
Eni obbligazioni

Al via il green bond di Eni da 1 miliardo di euro per i risparmiatori italiani, annunciato la settimana scorsa, e la cui offerta è stata avviata oggi.

L’obbligazione, il cui valore complessivo potrà essere raddoppiato fino a due miliardi di euro in base alla risposta che riceverà, è legata al conseguimento di obiettivi di sostenibilità.

Dopo dieci anni, quindi, il cane a sei zampe riapre agli investitori retail italiani che potranno sottoscrivere un minimo di due obbligazioni per un valore nominale complessivo di 2.000 euro (lotto minimo), con possibili incrementi pari ad almeno una obbligazione per un valore nominale pari a 1.000 euro ciascuna.

Le obbligazioni hanno una durata di cinque anni con decorrenza dal 10 febbraio 2023 e pagheranno ai sottoscrittori, annualmente e in via posticipata, interessi a tasso fisso sulla base del tasso di interesse nominale annuo lordo che non potrà essere inferiore al tasso minimo, fissato pari al 4,30%.

Gli interessati al green bond di Eni, al via oggi, potranno aderire online fino a venerdì 20 gennaio, con offerta fuori sede fino a venerdì 27 gennaio e recandosi in filale fino a venerdì 3 febbraio, salvo chiusura anticipata.

Allo scadere delle cedole, a febbraio 2028, il tasso di interesse che Eni sarà tenuto a pagare aumenterà dello 0,50% nel caso di mancato raggiungimento dei target ESG individuati che riguardano la riduzione del 65% (rispetto al 2018) delle emissioni di gas serra nette (scope 1 e scope 2) del business upstream e l’aumento di capacità installata per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’emissione di questo green bond rientra tra gli strumenti che Eni ha messo in campo per concretizzare la strategia di transizione energetica, come ha riportato alla stampa il CFO di Eni, Francesco Gattei, e che comprende da un lato la creazione di nuovi modelli di business, di cui Plenitude e la recente Eni Sustainable Mobility sono due elementi portanti, e un piano finanziario che poggia sul Sustainability-Linked Financing Framework, pubblicato a maggio 2021 e che ha rappresentato una prima mondiale per le società del settore petrolifero, che detta le linee guida per le emissioni degli strumenti finanziari sostenibili. Il framework rappresenta l’ambito ambizioni che la società ormai applica a molteplici soluzioni di finanziamento, tra cui, appunto, le emissioni obbligazionarie (in formato sia pubblico che privato), prestiti bancari (term loans e linee di credito) e derivati di copertura. Una fonte di finanziamento importante per Eni, visto che il 35% della finanza della società del cane a sei zampe è legata a target di sostenibilità.

Il nuovo strumento presenta delle caratteristiche interessanti per i risparmiatori retail, considerata la solidità dell’emittente e il rendimento minimo garantito, nonché un’opportunità per partecipare alla rivoluzione sostenibile dell’azienda dell’Oil&Gas italiana, con il possibile aumento del tasso nel caso le aspettative in ambito green vadano deluse.

Le banche dove si possono sottoscrivere i titoli

I coordinatori dell’offerta e responsabili del collocamento sono il gruppo Intesa Sanpaolo (che per il collocamento può contare su Intesa Sanpaolo, Fideuram anche per il tramite di IW SIM, Intesa Sanpaolo Private Banking) e UniCredit.

Il gruppo di direzione è composto da Banca Akros del gruppo Banco BPM – collocatore anche per il tramite di Banco BPM e Banca Aletti, BNL, BNP Paribas, BPER Banca, Banca Cesare Ponti, Banco di Sardegna, Crédit Agricole.

I collocatori sono invece Banca Cambiano 1884, Banca del Piemonte, Banca di Asti, Banca Generali, Banca Passadore & C., Banca Popolare di Bari (anche per il tramite di Cassa di Risparmio di Orvieto), Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Banco di Desio e della Brianza, Credit Suisse, Deutsche Bank, Equita SIM, FinecoBank, Iccrea Banca, La Cassa di Ravenna, Banca di Imola, Mediobanca (tramite Divisione Mediobanca Private Banking e CheBanca!).

ENI corrisponderà ai responsabili del collocamento una commissione di organizzazione, pariteticamente suddivisa tra loro, così composta: una parte fissa pari allo 0,25% del controvalore nominale delle obbligazioni emesse ed oggetto e una parte variabile, a discrezione della società, pari allo 0,05% del controvalore nominale delle obbligazioni emesse.

Per i garanti è prevista una commissione di garanzia pari allo 0,30% del controvalore nominale delle obbligazioni garantite da ciascuno di essi. Ai collocatori spetta una commissione di collocamento pari all’1,45% del controvalore nominale delle obbligazioni da ciascuno di essi effettivamente collocate e assegnate.

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