Eni Plenitude, nel 2023 utile netto in crescita a 220 milioni di euro

15 giorni ago

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Eni Plenitude ha chiuso il 2023 con utili in forte crescita rispetto al 2022. Al netto di proventi e oneri non ricorrenti, la controllata green di Eni ha registrato un risultato operativo rettificato di 515 milioni, con un miglioramento anno su anno di ben 168 milioni (+ 48%). Plenitude è una delle cosiddette società satellite di Eni: conta oltre 2.500 dipendenti e opera in 16 Paesi attraverso le tre aree di business, Rinnovabili, Retail ed e-mobility, con circa 10 milioni di clienti. Nei piani della capogruppo sarà quotata nel 2025.

Eni Plenitude - Figure 1
Foto Milano Finanza
Tutti i numeri di Plenitude

«La positiva performance», si legge nella relazione di bilancio, «riflette il buon andamento del settore Retail e il ramp-up della capacità installata di generazione rinnovabile e delle relative produzioni, confermando il valore generato dal modello di business integrato». Abbondantemente compensati, perciò, i minori prezzi di realizzo del segmento Rinnovabili per le produzioni non coperte da accordi a lungo termine o da prezzi regolati. L’utile netto adjusted di 220 milioni di euro è aumentato di 77 milioni di euro, dai 143 milioni del 2022.

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All’incremento del risultato operativo, però, si sono contrapposti maggiori oneri finanziari, per l’aumento sia dell’indebitamento che dei tassi, maggiori oneri netti su partecipazioni, connessi al peggioramento dei risultati conseguiti dalle partecipate valutate ad equity, e maggiori imposte sul reddito.

Il ceo Goberti: per l’ebitda guidance di 2 miliardi di euro nel 2027

«Nel 2023 Plenitude ha conseguito un'eccezionale crescita operativa e finanziaria, raggiungendo un abitda pro-forma di

900 milioni (dai 673 milioni del 2022, ndr)», ha detto il ceo, Stefano Goberti. «Prevediamo di traguardare un ebitda di un miliardo nel 2024 e di raddoppiarlo a due miliardi nel 2027».

La performance più evidente è stata quella del settore Retail, che ha contribuito con 750 milioni di euro, rispetto ai 486 milioni dell’esercizio precedente. Lieve flessione per l’ebitda delle rinnovabili a 204 milioni di euro (erano a 211 milioni nel 2022), mentre resta in negativo l’e-mobility per 24 milioni di euro, stesso risultato dell’anno precedente.

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Positivo il flusso di cassa netto da attività operativa, che ha superato il miliardo di euro rispetto al risultato negativo per 373 milioni nel 2022, mentre gli esborsi per gli investimenti tecnici (630 milioni), le acquisizioni di partecipazioni e imprese consolidate (458 milioni) e la variazione dei debiti netti per investimenti (- 274 milioni) hanno determinato un free cash flow negativo di 322 milioni, cui si è sommato l’esborso per l’acquisizione dell’interessenza di terzi di Evolvere (60 milioni) e l’indebitamento delle società acquisite e altre variazioni (26 milioni). Tutti questi fattori hanno appensantito il debito finanziario netto di 408 milioni rispetto ai 2,24 miliardi del 2022.

Gli obiettivi di decarbonizzazione

Col bilancio, Plenitude ha pubblicato anche il Report di Sostenibilità e Relazione di Impatto. L’obiettivo è di azzerare le emissioni nette Scope 1, 2 e 3 entro il 2040. Nel 2023 dalle attività legate alle rinnovabili è stata evitata l’emissione in atmosfera di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, il 27% in più del 2022. «Come società Benefit, siamo da tempo impegnati nell’integrazione dei principi di sostenibilità all’interno del nostro modello di business», ha sottolineato Goberti, «e confermiamo la volontà di avere un impatto positivo sull’intera catena del valore, sui territori e le comunità in cui operiamo». (riproduzione riservata)

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