Chi era Eros Di Ronza: la vita criminale tra furti, droga e ricettazione

16 ore ago

Sui social esplode l’odio per il 37enne, ucciso a forbiciate per il tentato furto di “gratta e vinci” in un bar: “Meritavi questa fine”. Per il commerciante cinese, invece, parte la campagna “Io sto col titolare” e c’è anche chi lo propone per l’Ambrogino d’Oro

Eros Di Ronza - Figure 1
Foto Il Giorno

Il luogo dell'omicidio e - nel riquadro - Eros Di Ronza, il rapinatore ucciso (ANSA/Andrea Fasani)

Milano, 17 ottobre 2024 – “Se sei ladro, sai quali possono essere i rischi del mestiere”. E, ancora, “Questo lo inseriamo nella lista dei morti sul lavoro”. “Risorsa di casa nostra” viene chiamato. Ma anche “balordo”, “delinquente”, uno che “la brutta fine se l’è andata a cercare” e “l’ha meritata”. C’è anche chi ha perso tempo per cercarlo sui social: “Con quella faccia così, con quel profilo così, cosa mai potevi aspettarti?”. Sono commenti choc quelli che seguono la morte di Eros Di Ronza, ucciso da un commerciante cinese a forbiciate questa mattina, giovedì 17 ottobre, per aver tentato di rubare un blocchetto di “gratta e vinci” in un bar di via Giovanni Da Cermenate, nella periferia milanese. Sempre sul web è partita anche la campagna “Io sto con il titolare”. E c’è pure chi propone “l’Ambrogino d’oro al cinese”. Perché, “se non ti puoi neanche difendere da solo, chi ti difende?”.

La testimonianza dell’amica

Eros Di Ronza era un 37enne che viveva di espedienti. Sempre ai margini, sempre in mezzo ai guai. Lo dice anche chi lo conosceva bene, come Arianna. “Ho appena letto che non ci sei più – scrive l’amica, dedicandogli un pensiero -. Purtroppo questa volta il destino non ti ha lasciato scampo. Non sei mai stato uno stinco di santo, ma sapevi come farmi tanto ridere e farmi sentire bellissima. Ti ricorderò sempre con l’espressione felice di quando ti ho regalato quel costume a fiori che ti piaceva tanto e quando mi imploravi di baciarti ancora”. Di Ronza viveva in zona San Siro con la compagna e tre figli piccoli.

L'omicidio dopo il tentato furto

È stato trovato sul marciapiede di via Da Cermenate, intorno alle 5,30 del mattino, lacerato con le forbici dal titolare del bar che stava derubando insieme a un complice, ancora non identificato, in sella a un motorino risultato rubato. Dalla prima ricostruzione, pare che sia stato colpito prima mentre stava cercando di uscire dal locale, passando sotto la saracinesca divelta. Sarebbe anche riuscito ad alzarsi ma senza trovare la via di fuga, raggiunto da almeno altri 20 fendenti.

I numerosi precedenti 

Una vita difficile quella della vittima, che lo aveva portato più volte tra caserme e aule di tribunale. Diversi i precedenti che si portava sulle spalle, oltre alle frequentazioni in via Gola, una delle principali strade dello spaccio di Milano. Lo scorso settembre era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ed era scattato l'obbligo di presentarsi periodicamente davanti alla polizia giudiziaria. Pochi giorni dopo, il 3 ottobre, era stato indagato per possesso di armi. Prima c’era stata la condanna a otto mesi, scontata in affido ai servizi sociali, per un tentativo di rapina ai danni di un negozio di abbigliamento di Solaro, commesso il 15 maggio 2017. Nel 2009 c’era stata un’accusa per furto e ancora prima, nel 2004, una per ricettazione. Negli ultimi anni, a partire dal 2020, era finito nei guai altre volte: era evaso dagli arresti domiciliari ed era stato arrestato – ma poi assolto - per il furto di una borsa da donna del valore di 100 euro, commesso a Cogliate, dove aveva vissuto per qualche anno con la famiglia e dove spesso tornava ancora, prima di spostarsi nel quartiere delle case popolari di via Millelire, a San Siro.

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