Quando la senatrice Ester Mieli diceva: “Nel dna di Fdi non ci sono ...

2 giorni ago

“Nel dna di Fratelli d’Italia, il partito di cui orgogliosamente faccio parte, non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite“. A pronunciare questa frase con assoluta certezza era Ester Mieli, senatrice di Fratelli d’Italia, già portavoce della comunità ebraica di Roma. Era il 27 gennaio scorso, giorno della Memoria, e in un’intervista al Corriere della Sera assicurava l’assoluta lontananza del suo partito da nostalgie antisemite e razziste. Mieli, ovviamente, non poteva sapere di essere lei stessa vittima di dileggio, da parte dei giovani di Fdi, proprio a causa della sua religione. A svelarlo è stata l’inchiesta di Fanpage, che ha infiltrato una giornalista in Gioventù nazionale. Nel filmato si vedono alcuni giovani militanti di Fdi che pronunciano un saluto simbolo del Nazismo come Sieg Heil, che parlano degli ebrei come di una “casta”, mentre un’esponente di spicco di Gn come Flaminia Pace prima esprime solidarietà pubblica alla Mieli e poi la prende in giro raccontando di “prendersi per il culo sulle svastiche“. Ma ci sono anche chat in cui si parla di “camerati” , di “neri che puzzano” perché “in Africa non sono abituati all’acqua”, di “ebrei infami” e in cui si afferma che “i down sono menomati“.

Ester Mieli - Figure 1
Foto Il Fatto Quotidiano

L’inchiesta ha mandato in tilt Fdi, provocando un coro d’indignazione, al quale partecipa la stessa Mieli. “Come senatrice della Repubblica italiana componente di FdI, non mi riconosco in quelle immagini, in quei comportamenti e in quelle parole che sono state mostrate. Non ritrovo la realtà che conosco di Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale. È evidente che la presenza di elementi nostalgici piegati a un passato riprovevole e criminale non mi appartengono. Le parole e i comportamenti là tenuti sono per me motivo di condanna e disapprovazione”, ha scritto in una nota la vicepresidente della Commissione Segre sull’odio antisemita. Un comunicato dai toni molto diversi rispetto all’intervista rilasciata sei mesi. In quel caso Mieli si scagliava contro “i governi precedenti e la sinistra di oggi” che “ci hanno abituato al silenzio e all’indifferenza davanti a manifestazioni dove cori, slogan, bandiere strappate o striscioni antisemiti hanno fatto da padroni, fingendo di non vedere quello che stava avvenendo”. E ancora, la senatrice accusava la sinistra di odio verso le comunità ebraiche: “Credo ci sia un serio pericolo di risorgere dell’antisemitismo a sinistra e violento“. Oggi invece è costretta a prendere le distanze dai giovani militanti del suo stesso partito, che nell’inchiesta di Fanpage affermano questo tipo di concetti: “Gli ebrei sono una casta, campano di rendita in virtù dell’Olocausto. Sono sono troppi, io la disprezzo come razza, perché oggettivamente è una razza. C’è la razza ariana, c’è la razza ebraica, c’è la razza nera”.

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