A Cristiana De Filippis il più importante premio matematico europeo

15 Lug 2024

La ricercatrice dell’Università di Parma Cristiana De Filippis ha ricevuto oggi a Siviglia, in Spagna, insieme ad altri nove colleghi e colleghe, il premio della European Mathematical Society (EMS), considerato il più prestigioso riconoscimento della matematica europea. La premiazione è avvenuta in apertura del nono congresso europeo della matematica, in corso nella città andalusa da oggi fino al prossimo 19 luglio. Come si legge nella motivazione ufficiale del riconoscimento, De Filippis è stata premiata per i suoi eccezionali contributi nel campo della teoria della regolarità ellittica, settore di ricerca di cui è considerata una delle maggiori esperte mondiali, nonostante la sua giovane età (appena 31 anni).

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Foto Le Scienze

Da sempre i risultati più importanti in matematica sono frutto, nella grande maggioranza dei casi, delle intuizioni di giovani menti brillanti: non a caso, molti tra i più importanti riconoscimenti in campo matematico hanno un limite d’età. Il premio EMS non fa eccezione: è assegnato ogni quattro anni a dieci giovani ricercatrici e ricercatori europei di età pari o inferiore ai 36 anni. Il riconoscimento, istituito nel 1992, è stato assegnato negli anni ad alcuni tra i più autorevoli e brillanti matematici viventi, e spesso costituisce l’"anticamera" della Medaglia Fields, il più importante premio mondiale in campo matematico (anch’esso assegnato ogni quattro anni, con limite d’età fissato a 40 anni). 

Cristiana De Filippis è solo la quinta italiana ad aggiudicarsi il premio, e la seconda a ottenerlo lavorando in un’istituzione di ricerca italiano (dopo Stefano Bianchini, della SISSA di Trieste, che ha conseguito il premio nel 2004). Tra i premiati precedenti del nostro paese spicca anche Alessio Figalli (nel 2012), vincitore della Medaglia Fields nel 2018.

A Siviglia la EMS ha premiato anche un'altra ricercatrice italiana. Maria Colombo, 35 anni, professoressa al Politecnico federale (EPFL) di Losanna, ha ricevuto il riconoscimento per i suoi risultati innovativi nella dinamica dei fluidi, nel trasporto ottimale e la teoria cinetica, e per il suo impatto più generale nell'analisi matematica. Colombo ha studiato matematica alla Scuola normale superiore di Pisa e all'Università di Pisa, laureandosi nel 2011; ha ottenuto il dottorato alla Normale nel 2015 e da agosto 2018 è all'EPFL.

Le ricerche di De Filippis, che è rientrata in Italia nel 2020 dopo un periodo di ricerca all’Università di Oxford (dove ha conseguito il dottorato), si muovono intorno allo studio teorico di una particolare classe di equazioni differenziali, chiamate “ellittiche”. Più nel dettaglio, la ricercatrice italiana si occupa di indagare la “regolarità ellittica”, che riguarda lo studio delle proprietà delle soluzioni di questo tipo di equazioni. “Il punto di partenza di queste ricerche è che la gran parte delle equazioni differenziali non è risolvibile esplicitamente”, ci spiega De Filippis. “L’obiettivo della teoria della regolarità ellittica è provare a determinare una serie di proprietà qualitative della soluzione di un’equazione, senza però conoscerla a priori”. 

I contributi più rilevanti di De Filippis, molti dei quali ottenuti in collaborazione con Giuseppe Mingione, anch’egli docente all’Università di Parma (dove ha avviato questa linea di ricerca oltre vent'anni fa), sono arrivati soprattutto nello studio delle cosiddette “stime di Schauder”, un approccio che punta a trovare soluzioni “buone” per alcuni tipi di equazioni differenziali ellittiche. I risultati innovativi ottenuti da De Filippis, applicati in particolare al caso delle equazioni non uniformemente ellittiche, hanno permesso di risolvere problemi aperti che attendevano una soluzione da molto tempo.

Benché questo campo di ricerca sia prettamente teorico, in certi casi i risultati possono essere sfruttati anche per applicazioni. “Alcuni modelli delle equazioni di cui mi occupo sono utilizzati per risolvere problemi di scienze dei materiali e di fluidodinamica: per esempio, lo studio del mescolamento di due materiali con densità diverse, oppure quello di fluidi elettoreologici o non newtoniani”, sottolinea De Filippis. “Un’altra applicazione importante della teoria della regolarità è nell’analisi numerica: conoscere la regolarità massima delle soluzioni di un certo tipo di equazioni può essere molto utile nella simulazione di sistemi fisici al computer”.

Il riconoscimento appena ricevuto è solo l’ultimo di una lunga serie per De Filippis: per citarne solo alcuni, negli ultimi anni le sono stati assegnati anche il G-Research Prize (a Oxford, nel 2019), il premio Iapichino dell’Accademia dei Lincei nel 2020 e, quest’anno, il premio Bartolozzi dell’Unione matematica italiana. Non solo: nel 2023, la giovane ricercatrice italiana è stata eletta nella corte inaugurale della European Mathematical Society Young Academy, composta da soli 30 membri europei, e nello stesso anno la rivista “Forbes” l’ha inserita nella lista annuale delle 100 donne italiane di successo. A testimonianza del forte impatto delle sue ricerche nella comunità matematica, secondo la banca dati dell’American Mathematical Society De Filippis risulta una delle matematiche della sua generazione più citate al mondo negli articoli di ricerca dei suoi colleghi.

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