Fabrizio Pregliasco ricoverato in ospedale dopo un malore: «Mi ...
Il virologo Fabrizio Pregliasco è stato ricoverato al San Raffaele dopo una caduta. Lo ha raccontato lui stesso, dopo esser stato raggiunto telefonicamente dalla trasmissione "Un giorno da Pecora" su Rai Radio1 per parlare della possibile diffusione del Covid durante le feste e sulle pene del nuovo Codice della Strada. «Sono al Pronto soccorso del San Raffaele, mi sono sentito male oggi, ho avuto qualche piccolo guaio e sono ricoverato». Ascoltate le parole del medico, i conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, che non erano al corrente della situazione del virologo, si sono subito scusati per averlo disturbato, ma Pregliasco ha sottolineato: «Non vi preoccupate, ho risposto volentieri alla vostra chiamata, mi collego lo stesso tanto sono qui...». «Ma come sta?», hanno chiesto i conduttori. «Per ora bene via, vediamo come va... Sono qui da stamattina. Sono caduto in terra, mi sono sentito male oggi ed eccomi qui. Purtroppo a Natale penso di sapere dove sarò, vediamo», ha risposto Pregliasco.
Pregliasco: «Pranzi e cenoni? Mascherina e Covid test con fragili in famiglia»Pregliasco poi è tornato sull'argomento Covid: «Anche oggi il virus c'è e chi ha dei soggetti fragili in famiglia deve stare attento: bisogna utilizzare la mascherina e farsi il Covid test prima dei pranzi e dei cenoni natalizi».
Influenza, quando arriva il picco? Ecco la prima ondata, poi salirà fino a dicembre: i sintomi e come riconoscerla
«Influenza? Il picco atteso a gennaio»L'influenza 2024-2025 è «una partita che si deve ancora giocare». Se la curva sale a rilento, con una spinta decisamente inferiore rispetto all'anno scorso, è perché da un lato «sicuramente la presenza del virus A/H3N2, la cosiddetta nuova variante "australiana", ancora non si sta vedendo più di tanto sul nostro territorio. Prevale il "vecchio" A/H1N1», ben noto al sistema immunitario della maggioranza degli italiani (fatta eccezione per i bimbi molto piccoli) e «gira qualche virus B, meno pesante degli A». Dall'altro lato, sul fronte meteo «ancora non si è visto un freddo intenso prolungato, la classica condizione 'trigger' dell'influenza stagionale, quella vera». Così nei giorni scorsi Pregliasco aveva spiegato all'Adnkronos Salute il "giallo" di un'influenza che sembra partita con il freno a mano tirato. Nella prima settimana di dicembre, l'ultima monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet curato dall'Istituto superiore di sanità, l'incidenza delle sindromi silmil-influenzali è infatti pari a 8,6 casi ogni mille assistiti dai medici sentinella del network, ben al di sotto degli 11,5 casi per mille dello stesso periodo del 2023.
«Non per essere menagramo - sorride il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'Università Starale di Milano - ma i giochi sono ancora tutti da fare» e «la differenza potrebbero farla le feste di Natale e Capodanno, il combinato viaggi-baci-abbracci». Se dal 2 all'8 dicembre si sono contati a livello nazionale circa 510mila casi di sindromi simil-influenzali, per un totale di oltre 3,3 milioni di italiani colpiti da inizio stagione, «siamo comunque in una fase di crescita e quindi per le prossime settimane dovremmo aspettarci almeno 100mila casi in più. Anche se - precisa l'esperto - i valori ufficiali registrati durante le feste sono sempre un po' sottostimati, perché" con la pausa natalizia «diminuiscono i medici che riportano i dati». Quando dobbiamo attenderci il picco? Slitterà? «Adesso siamo ancora in una fase di salita e di salita non verticale - risponde Pregliasco - quindi il picco lo vedrei spostato dopo le festività, come effetto delle feste alla riapertura delle scuole». È «a gennaio», insomma, che dovrebbe toccare il suo punto più alto una stagione preannunciata dagli specialisti - in base all'andamento osservato nell'emisfero australe - come «aggressiva»: un'influenza da 15 milioni di casi.