La Fed dovrebbe tagliare di più i tassi di interesse per non rischiare ...

21 ora ago
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Tutto il dibattito sull’imminente riunione della Fed è incentrato sul fatto che il presidente Jay Powell taglierà il tasso sui fondi di 25 o 50 punti base. La scelta di Powell tra 25 e 50 punti base può essere paragonata a quella di un automobilista che scende da una strada tortuosa di montagna a 60 miglia orarie quando il limite di velocità è di 25. Il buon senso dice che dovrebbe rallentare immediatamente, non scendere lentamente a 55 quando la strada diventa più accidentata.

Nel fissare il tasso dei fondi, la Fed è guidata dal suo duplice mandato di lotta alla disoccupazione e all’inflazione. Il mercato del lavoro, per ammissione della stessa Fed, è ora in equilibrio, con un tasso di disoccupazione al 4,2%, obiettivo di lungo periodo, e altri indicatori del mercato del lavoro sono rientrati nella fascia normale. L’inflazione su base annua è leggermente al di sopra dell’obiettivo della Fed, ma molto vicina al suo obiettivo, e il 2% di inflazione sarà presto raggiunto grazie al rapido calo dei prezzi del petrolio e delle materie prime. Su entrambi i fronti, siamo praticamente in linea con gli obiettivi della Fed.

Nella riunione di giugno la Fed ha indicato che, una volta raggiunto il suo doppio mandato, il tasso dei Fed funds dovrebbe attestarsi al 2,8%, un livello che la Fed e gli economisti chiamano “tasso neutrale”. In realtà, questo tasso è soggetto a molte incertezze: tra i 19 membri del Federal Open Market Committee (FOMC), l’intervallo di stima del tasso neutrale dei fondi va da un minimo del 2,4% a un massimo del 3,8%.

Ritengo che il tasso neutrale sia più vicino alla stima più alta, ma il tasso attuale del 5,3% è ancora di circa un punto e mezzo percentuale al di sopra di questa stima elevata. Praticamente tutte le regole di politica della Fed, comprese le ben note Regole di Taylor sviluppate dall’economista di Sanford ed ex Segretario del Tesoro John Taylor, indicano che l’attuale tasso dei fondi dovrebbe essere del 4% o inferiore. Se la Fed crede alla stima mediana fatta dai propri economisti e dai membri del FOMC nella Survey of Economic Projections (SEP) di giugno, il tasso sui fondi dovrebbe già essere tra il 3% e il 4%.

Inoltre, il presidente Powell ha spesso ripetuto il fatto ben noto che la politica monetaria funziona con “ritardi lunghi e variabili”, una frase resa popolare dal defunto economista monetario premio Nobel Milton Friedman. Se questo è il caso, allora rimanere al livello attuale o vicino al tasso di finanziamento aumenta notevolmente la possibilità di un rallentamento economico o di una recessione.

Se il tasso sui fondi seguirà il percorso di graduale diminuzione stabilito dalla Fed nel “Dot Plot” di giugno, i trader obbligazionari si sbaglieranno e il tasso del Tesoro a 10 anni aumenterà in modo significativo, indebolendo notevolmente i mercati azionari, obbligazionari e immobiliari e aumentando nettamente la probabilità di una recessione.

Jay Powell, proprio come il nostro autista di montagna in corsa, potrebbe arrivare alla fine del suo viaggio senza problemi e dichiarare la sua politica un “successo”. Ma se le curve della strada diventano molto più strette, lui e l’economia statunitense potrebbero finire in un precipizio.

L’articolo originale è disponibile su Fortune.com

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