Trafficanti di fentanyl e falsari, fermata la banda di Piacenza che ...

15 Nov 2023
Fentanyl

di Giuseppe Guastella

Diciotto arresti, sette in Italia. Le indagini della Guardia di Finanza e della Dea. Il procuratore: «Il traffico di fentanyl è un’emergenza negli Stati Uniti e presto potrebbe esserlo anche in Italia». Allarme per la carenza di organico

Sette arresti stroncano a Piacenza un intenso traffico di fentanyl , l’oppioide sintetico usato come droga, che negli Usa uccide 180 persone al giorno. Il traffico dalla Cina arrivava negli Usa passando per la città emiliana.

Sette gli arresti in Italia, 11 negli Stati Uniti, in un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e dalla Dea che in Ohio ha coinvolto altri quattro sospettati. Le indagini della Guardia di Finanza hanno anche scoperto un ingegnoso quanto redditizio meccanismo criminale attraverso il quale la banda italiana coniava monete false da 5 franchi svizzeri in una zecca clandestina nel Piacentino che trasformava in bitcoin e poi in veri euro approfittando delle macchinette cambiavalute automatiche che ci sono in Svizzera.

Le indagini, coordinate in Italia dal pm Matteo Centini e dal procuratore di Piacenza Grazia Pradella, sono partite dagli Usa. Il fentanyl arrivava a Piacenza dentro pacchi partiti dalla Cina, dove la sostanza viene prodotta, che apparentemente contenevano prodotti elettronici o libri. I pacchi venivano poi dirottati negli Usa con una triangolazione che serviva a evitare l’attenzione delle forze dell’ordine americane che da anni lottano contro la diffusione del pericolosissimo fentanyl che in gran parte proviene proprio dalla Cina.

Indagando sul traffico di droga, gli inquirenti hanno scoperto che la banda coniava monete false da due e 5 franchi svizzeri (il valore di un franco è di poco superiore a un euro) usando macchinari sofisticati. Carichi di monete per migliaia di franchi, gli indagati raggiungevano alcuni centri svizzeri poco oltre il confine con l’Italia e le inserivano pazientemente una a una nelle macchinette elettroniche cambiavalute, che si trovano anche nelle stazioni ferroviarie elvetiche, li convertivano in bitcoin e li caricavano sui loro account per poi essere convertiti in euro veri.

È il piacentino 51enne Giancarlo Miserotti il perno sul quale ruota l’inchiesta «Painkiller» che, nata da una «intensa collaborazione» con la Dea di Cleveland, ha permesso di incidere sul traffico di fentanyl, «uno dei fenomeni più preoccupanti nella società americana» che presto potrebbe «estendersi anche a quella italiana», afferma Pradella. Uno sforzo enorme compiuto nonostante la procura sia «letteralmente in ginocchio e sia stata lasciata sola, con una scopertura nell’ organico del personale amministrativo di oltre il 65 %», commenta con amarezza il procuratore.

Tre anni di studi di grafica a New York, oltre all’italiano e all’inglese parla ucraino e romeno. Miserotti è un personaggio, per così dire, poliedrico. Operava dalla sua casa che si trova in una dimora storica immersa in un parco di Piacenza. Scelta, sospettano gli inquirenti, perché permette di poter controllare chiunque si avvicini. Internet è il suo principale strumento di «lavoro». Chiuso in casa (in sei mesi di osservazioni la Guardia di Finanza di Piacenza l’ha visto uscire rarissimamente), dal suo computer ordinava in Cina le partite di fentanyl ed in India l’eroina sintetica. La droga che ordinava arrivava direttamente in Ohio, Tennessee, Pennsilvanya e Kentucky oppure dopo esser transitata per Piacenza. Negli anni è diventato un esperto chimico in grado di indicare ai fornitori cinesi ed indiani l’esatto dosaggio della droga, bilanciando abilmente principio attivo e sostanze da taglio per ottenere il massimo guadagno e allo stesso tempo ridurre al minimo il rischio di overdose per chi le assume a causa dell’aggiunta di xinalzina, un potente anestetico ad uso veterinario che ne prolunga l’effetto ma al tempo stesso distrugge il fisico.

Il fentanyl garantisce guadagno enormi a basso rischio. «Con un costo tra 3 mila e 5 mila euro per le materie prime, si possono produrre centinaia di migliaia di dosi», spiega Centini. I componenti chimici costano poco e non ci sono trafficanti e trasporti da pagare, perché la droga viaggia, anche se clandestinamente, con normali spedizioni come un qualsiasi prodotto che arriva in Occidente da Cina o dall’India. La sua «abilità criminale», aggiunge il sostituto Matteo Centini, si è estesa anche alla metallurgia e alla contraffazione delle monete da 2 e 5 franchi svizzeri e delle banconote, stava lavorando anche ai 10 dollari Usa. «Realizzava da sé i macchinari e si procurava sul dark web e sul deep web inchiostri e carta», aggiunge Centini. Per i metalli, invece, si riforniva da fonderie italiane ignare dell’uso che poi ne faceva.

L’elevato livello di accuratezza che era riuscito a raggiungere impediva agli sportelli cambiavalute svizzeri di riconoscere i 5 franchi che produceva in casa con l’aiuto della moglie, della figlia di questa e di altre persone. C’era chi andava in Svizzera ad inserire centinaia di monete negli sportelli che, per una commissione che arriva al 10 %, le cambiavano in Bitcoin accreditandoli su una carta elettronica e chi poi li convertiva in euro. Un’associazione per delinquere costata il carcere a Giancarlo Miserotti e ai suoi sette presunti complici. Negli Stati Uniti, invece, la Dea ha arrestato i componenti dell’organizzazione che riceveva la droga e poi la spacciava. Un traffico che coinvolgeva anche un detenuto in un carcere dell’ Ohio che era in contatto con Miserotti.

15 novembre 2023 (modifica il 15 novembre 2023 | 17:13)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana