Strasburgo. Ecco la nuova Commissione Ue: Fitto vicepresidente ...

2 giorni ago

Giovanni Maria Del Re, inviato a Strasburgo martedì 17 settembre 2024

Fitto - Figure 1
Foto Avvenire.it

Il ministro avrà la delega alla Coesione e alle Riforme, un pacchetto da 392 miliardi. A fianco a VdL sei vicepresidenti esecutivi.

Raffaele Fitto sarà uno dei sei vicepresidenti esecutivi della nuova Commissione Europea. Lo ha annunciato la presidente dell’esecutivo Ursula von der Leyen illustrando la struttura complessiva con tutti i nomi. Per avere i pieni dettagli delle sue funzioni occorrerà aspettare la lettera d’incarico, il titolo ufficiale è vice presidente esecutivo per coesione e riforme. "Sarà responsabile – ha dichiarato Von der Leyen – del portafoglio che si occupa della politica di coesione, dello sviluppo regionale e delle città. Ci gioveremo della sua ampia esperienza per aiutare a modernizzare e rafforzare la nostra coesione, i nostri investimenti e le politiche di crescita". La presidente è rimasta vaga rispondendo alle domande dei cronisti se il Piano di rilancio è incluso nelle mansioni di Fitto, varie fonti comunitarie spiegano che bisognerà vedere poi i dettagli del suo incarico che seguiranno. Certo è che la Coesione rappresenta una montagna di soldi, 392 miliardi di euro per il periodo 2021-27. La presidente ha peraltro sottolineato più volte che non ci saranno più "scatole chiuse" e che tutti i portafogli si interlacciano. Del resto, gli "investimenti" e le "politiche di crescita" citate da Von der Leyen sono anche temi del Piano di rilancio. Se avrà competenze economiche Fitto non avrà però il classico portafoglio dell’Economia (che si occupa dei conti pubblici e del Patto di Stabilità), finora di Paolo Gentiloni, che invece sarà nelle mani di Valdis Dombrovskis (già vice presidente per l’Euro nell’attuale collegio). "L'Italia- ha tenuto a sottolineare Von der Leyen - è un Paese molto importante e ciò si deve riflettere anche nella scelta. Il Pe ha 14 vicepresidenti, due sono di Ecr (i Conservatori di cui fanno parte FdI a Strasburgo). Ne ho tratto le conseguenze per la composizione della Commissione". "Un riconoscimento importante – ha commentato la premier Giorgia Meloni su X, congratulandosi con Fitto per la nomina - che conferma il ritrovato ruolo centrale della nostra Nazione in ambito Ue>. La nomina, ha dichiarato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, è un'ottima notizia che conferma la credibilità e il ruolo di peso che l'Italia svolge e continuerà a svolgere in Europa! Un successo del governo".

Guardando alla struttura complessiva della nuova Commissione, spicca anzitutto il fatto che di sei vicepresidenti quattro sono donne: oltre a Kaja Kallas, che sarà Alto rappresentante Ue, figurano la spagnola Teresa Ribera Rodriguez, responsabile per la transizione climatica, la finlandese Henna Virkkunnen (sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia), la rumena Roxana Minzatu (educazione e formazione). Oltre a Fitto c’è poi il francese Stéphane Séjourné (prosperità e strategia industriale), nominato lunedì da Emmanuel Macron al posto di Thierry Breton. Tra gli altri portafogli, oltre a Dombrovskis all’Economia, spiccano l’ex ministro delle Finanze austriaco Magnus Brunner alla migrazione, il lussemburghese Christophe Hansen all’agricoltura, il polacco Piotr Serafin al Bilancio, la croata Dubravka Suica come commissaria al Mediterraneo, lo slovacco Maros Sefcovic al Commercio estero, il danese Dan Jørgensen all’Energia, la portoghese Maria Luis Albuquerque ai servizi finanziari e l’olandese Wopke Hoekstra al Clima. Von der Leyen ha sottolineato che le priorità chiave saranno costruite "intorno alla prosperità, la sicurezza, la democrazia>, con

In totale sono 40% di donne (11 su 27). La lista iniziale dei nominati dai governi ne contava appena il 22%, "del tutto inaccettabile" ha detto Von der Leyen, confermando i suoi numerosi interventi sui governi per cambiare i nomi. Il caso più recente è quello della Slovenia, con l’arrivo di Marta Kos al posto di Tomaz Vezel, che ha creato uno scontro interno tra opposizione e governo a Lubiana che ha portato al rinvio della presentazione del collegio, previsto per la settimana scorsa e ora in fase di soluzione. Quanto ai colori politici, ci sono 14 commissari del Ppe, quattro Socialisti (cinque se si considera anche Sefcovic, il cui partito Smer è membro sospeso del gruppo), cinque Renew (Liberali e macroniani), due conservatori e un indipendente. Se davvero il nodo sloveno sarà chiuso prestissimo, le audizioni dei commissari di fronte alle rispettiva commissioni europarlamentari potrebbero cominciare già in ottobre, nel tentativo di arrivare al voto in aula sull’intero collegio lo stesso mese, in modo che la nuova Commissione Europea possa entrare in funzione il primo novembre. Altrimenti, scenario molto più probabile, si avrà uno slittamento di un mese.

© Riproduzione riservata

Leggi di più
Notizie simili
Le news più popolari della settimana