Inchiesta su Gioventù Nazionale, Flaminia Pace si dimette dopo il ...

3 giorni ago
Flaminia Pace

Flaminia Pace, giovane leva del partito di Giorgia Meloni e capa del circolo pinciano, si è dimessa da Gioventù Nazionale, l'ala giovanile di Fratelli d'Italia. La notizia ufficialmente «per motivi personali», arriva dopo la pubblicazione della seconda parte dell'inchiesta di Fanpage.it su Gioventù Nazionale, presentata ieri al Monk, a Roma. Ma il Consiglio di Presidenza del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) precisa che «appena appreso tutto quanto emerso dall’inchiesta condotta da Fanpage.it e ripreso dalla stampa nazionale, il Consiglio di Presidenza, ritenendo ciò gravissimo ed in palese violazione di tutti i valori e principi che da sempre animano il Consiglio Nazionale dei Giovani, prendendone nettamente le distanze e non potendo procedere, per norme statutarie, con un atto d’urgenza direttamente alla revoca di un incarico elettivo, aveva già chiesto le immediate dimissioni con delibera dello scorso 17 giugno. Le dimissioni di Flaminia Pace, dalla Commissione affari europei e cooperazione del Consiglio Nazionale dei Giovani, sono pervenute in data 21 giugno 2024».

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L'ultima puntata ha fatto nuovamente luce sul movimento giovanile che forma la futura classe dirigente del partito di Giorgia Meloni.

Tra inni al Duce, simboli fascisti, richiami al Ventennio, saluti nazisti e insulti a neri, ebrei e omosessuali, il quadro emerso dagli incontri privati di Gn ha suscitato l'indignazione dell'opinione pubblica e del mondo della politica. E tra i maggior fautori di questi comportamenti pericolosamente nostalgici c'è proprio Flaminia Pace. 

Svastiche

Nel nuovo filmato viene ripresa ancora Pace, questa volta mentre insulta pesantemente la senatrice di Fratelli d'Italia Ester Mieli, perché ebrea, figlia di un sopravvissuto all'Olocausto «La cosa più bella – dice Flaminia Pace ridendo – è stata ieri a prendersi per il culo sulle svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa in solidarietà a Ester Mieli». Nella serata di ieri, la stessa Mieli aveva auspicato un intervento del proprio partito: «Non ritrovo la realtà che conosco di Fratelli d'Italia e Gioventù Nazionale. Sono sicura che i vertici di FdI sapranno confermare la vocazione e la sostanza di un partito conservatore completamente libero da ideologie e comportamenti pericolosamente nostalgici».

Il commento di Donzelli

Ma il commento di Pace, non passa inosservato: «Lo ribadiamo. Nessuno spazio in Fratelli d’Italia per razzisti, estremisti e antisemiti. Sono inaccettabili, nonostante le modalità con cui sono state carpite e divulgate, le frasi che si sentono in filmati diffusi oggi che riprendono militanti del nostro partito usare un linguaggio incompatibile con i valori di riferimento del nostro movimento politico». Lo ha affermato ieri sera il responsabile all'organizzazione di FdI Giovanni Donzelli dopo l'evento al Monk.

I precedenti

Nel primo video di Fanpage.it su Gioventù Nazionale viene ripresa Flaminia mentre parla dei fondi del Servizio civile universale, indicato come fonte di finanziamento della militanza: «Dal prossimo anno avremo un altro tipo di entrata che ci deriverà dal servizio civile, i soldi vengono dallo stato, a ogni ragazzo per fare questo volontariato vengono dati 500 euro al mese. Che dobbiamo fare però per fare servizio civile? Nulla. Dei 500 euro si gradisce una buona offerta».

Lorenzin (Pd): solidarietà a Mieli, silenzio Meloni assordante  

«Esprimo la mia totale vicinanza e solidarietà alla senatrice Ester Mieli, alla comunità ebraica italiana e alla nostra segretaria Elly Schlein. Da questa inchiesta di Fanpage emerge un contesto diffuso in cui dietro la facciata "democratica" del partito della Premier si educa una generazione di dirigenti politici fortemente radicalizzata a destra. Parole d’ordine, pensieri e ideologie neofasciste, fortemente xenofobe, omofobe, antisemite e che vedono nell’avversario politico un nemico da abbattere. Una prima fascia di fedelissimi, vicini ai massimi dirigenti di FDI che vengono preparati in segretezza ad una visione della società agli antipodi dell’Italia dei valori costituzionali. Non è folklore», ha detto la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd. 

«Il silenzio della premier Meloni e dei suoi alleati su quanto emerge da questa inchiesta è assordante - prosegue Lorenzin - Pretendiamo chiarezza: non c'è spazio per la cultura dell’odio nelle nostre istituzioni per l’apologia del fascismo nei partiti di Governo. Chiediamo alla presidente del Consiglio di prendere le distanze da queste manifestazioni e di agire con decisione per isolare chi alimenta la cultura fascista e lo scontro politico. È dovere di tutti, a partire da Fratelli d’Italia, partito di governo, agire con decisione contro ogni forma di odio e di razzismo. Il futuro del nostro Paese si costruisce su valori di coesione, unità nazionale e rispetto delle differenze. Non possiamo permetterci che i giovani di oggi, i dirigenti di domani, crescano con l'idea che il razzismo sia normale e che l’ideologia dell’odio possa avere spazio o legittimità».

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