L'Equipe boccia la Francia: serata da dimenticare per Theo ...
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La Francia si lecca le ferite, il day after la ripassata presa a Parigi (1-3) contro l'Italia nel match valido per la Nations League 2024/25. "Blues impotenti", "Ritorno in classe declassato", "Difesa fa acqua da tutte le parti": "L'Equipe", quotidiano sportivo di riferimento non ci va certo leggero nei propri titoli d'apertura, già dalla serata di venerdì. La prima sconfitta casalinga dei Bleus in casa contro l'Italia da 70 anni a questa parte fa male a un pubblico - quello francese - che aveva già mal digerito le prestazioni e i risultati visti all'ultimo europeo. Ora i giudizi si fanno ancora più pesanti: in particolare il giornale transalpino se l'è presa con i milanisti Théo Hernandez e Youssouf Fofana, che si sono merititati i voti più bassi in pagella. Voto 2 per entrambi, con un "post scriptum" d'obbligo in questi casi: "L'Equipe" ha un raggio di voti che tocca spesso sia i voti più alti 9 o 10 che quelli più bassi 2, 1, anche 0, a differenza di quanto fanno i giornali italiani. Certo, un "2" è comunque sintomo di una brutta partita...
THEO E FOFANA: VOTO 2!
Théo Hernandez paga il ritardo costante sull'avversario diretto: non è quasi mai riuscito a contrastare i vari Cambiaso o Pellegrini, su di lui pesa soprattutto il secondo gol degli azzurri, quando non legge il movimento di Retegui, bravo poi a mettere in porta Frattesi. E poi non spinge mai come dovrebbe.
Su Youssouf Fofana invece pesa come un macigno l'errore che dà il via all'azione del 2-1 dell'Italia. Una palla persa che gli costa anche il posto in campo, visto che dopo verrà sostituito da Kone. Prima, ritmo molto lento - troppo - e tanta imprecisione nei passaggi.
Insomma dito puntato soprattutto sui due milanisti, ma è tutta la Francia di Deschamps a uscire bocciata dal primo esame stagionale. "Cercando la pressione alta abbiamo sbagliato, poi diventa più complicato quando subisci gol a inizio secondo tempo contro una squadra che sa difendere bene. Abbiamo lasciato spazio, così loro ci hanno fatto male”. Ora anche il futuro del ct è appeso a un filo.
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