La doppietta di Tascone illude il Foggia, nel finale il Catania rimonta ...

12 ore ago

In un pomeriggio in cui la tristezza l’ha fatta da padrone, il risultato diventa un mero dettaglio. Anche se resta un pizzico di amarezza per quel che poteva essere e non è stato. Il Foggia fino all’87’ era in vantaggio di due reti sul Catania, ma non è riuscito a portare a casa i tre punti. Troppo passiva la squadra di Capuano (anche per delle scelte in corsa non apparse troppo lungimiranti), nell’ultima mezz’ora esposta alla pressione dei catanesi, che dopo aver sbagliato un rigore con D’Andrea sono riusciti a riaprire la contesa con Inglese, per poi pareggiare in pieno recupero con Di Gennaro.

Foggia Catania - Figure 1
Foto FoggiaToday

PRIMO TEMPO – Il silenzio spettrale che avvolge il tempio rossonero, viene interrotto saltuariamente solo dagli applausi dedicati a Gaetano, Michele e Samuel. Fa più rumore di un boato generato da un gol. Nella giornata in cui lo ‘Zac’ piazza il record stagionale di presenze, sembra di assistere quasi a una gara a porte chiuse. Ma c’è un campionato da giocare, una partita da vincere. Il Catania potrebbe subito beneficiare della situazione singolare dopo meno di trenta secondi con la frustata di Montalto su traversone da sinistra. De Lucia la tocca, per l’arbitro è semplice rimessa dal fondo: ciò che conta è che la palla non sia entrata. Toscano sceglie il navigato ex Casertana a guida della linea avanzata, con Jimenez e Stoppa alle spalle. Più trequartista il secondo, più mezzala il primo. C’è un “due-uno” anche nell’attacco rossonero, anche se il sistema di gioco scelto da Capuano è diverso. Il tecnico di Pescopagano accantona per una volta la tanto cara difesa a tre e propone un inedito 4-3-2-1 con Tascone e Mazzocco mezzali e Danzi a guida della mediana. Camigliano e Salines (dati entrambi a rischio forfait) ci sono, ma solo per la panchina. Passato lo spavento, il Foggia si mette a fare la partita, prediligendo soprattutto il lato sinistro dove Millico e Mazzocco sono piuttosto intraprendenti e lo stesso Emmausso, di tanto in tanto, viene a setacciare spazi per proporre calcio. Il risultato è che sulla destra spesso si creano ampie praterie che solo nella seconda parte della prima frazione vengono perlustrate con Tascone e Silvestro. Tuttavia, le occasioni migliori il Foggia le crea su situazioni da fermo. Emmausso si mangia letteralmente un gol di testa al 25’, quando impatta male sul pallone ad Adamonis battuto. Meglio farà Tascone al 39’ sugli sviluppi di un corner: la mezzala è lesta a sparare in rete dopo un corto disimpegno di un difensore del Catania.

SECONDO TEMPO – Nelle file del Catania ci sono tre volti nuovi (Quaini, D’Andrea e Inglese). Sotto la doccia sono finiti i tre giocatori d’attacco, segnale che la prestazione della squadra dalla cintola in su non deve essere piaciuta granché a Toscano. Cambia anche Capuano, che lancia Vezzoni per Silvestro. Mossa, forse, dettata anche dalla cautela, visto il giallo beccato dal terzino. Vezzoni si fa apprezzare per un paio di ribattute su palloni piovuti in area dal sapore di pericolo. Si intuisce subito, infatti, che la spinta del Catania sarà molto meno timida. Il gol, però, lo fa il Foggia. La marcatura di Tascone nasce da una ripartenza ben orchestrata dai satanelli: Murano fa sponda per Emmausso, l’apertura per la mezzala è perfetta tanto quanto il sinistro chirurgico che buca il lato sinistro della porta di Adamonis. A quel punto, Capuano cambia ancora, rinunciando a Millico e Mazzocco inserendo Gargiulo e Camigliano. Il passaggio al 3-5-2 è forse dettato dal timore di non poter reggere le tre punte a lungo, ma finisce per diventare un messaggio di debolezza per la squadra, che si abbassa progressivamente. E infatti la sfida diventa un monologo catanese. La squadra di Toscano potrebbe riaprirla già al 23’ quando Parodi abbatte ingenuamente D’Andrea in area, ma l’ex rossonero si fa ipnotizzare da De Lucia. Zunno e Santaniello sono le due mosse finali di Capuano, che non riescono a sovvertire l’andamento della partita, anche perché l’ex Messina è adattato nel ruolo di quinto con accentramento di Vezzoni, mostrando più di qualche disagio in fase difensiva. Peggio ancora fa l’attaccante, incapace di tener su anche un solo pallone. Finirà addirittura espulso per doppia ammonizione. Prima, però, succede che l’assedio catanese riesca ad alimentare la miccia della speranza, quando Inglese è bravo a raccogliere una palla respinta da De Lucia e a spedirla sotto il sette. Partita riaperta, con i sei minuti di recupero che rendono il finale quasi una tortura. Il Foggia prova a resistere, ma non riesce più a uscire dalla propria trequarti. E alla fine capitola su una perfetta azione di prima, con D’Andrea che viene pescato sul lato corto dell’area di rigore e serve un cioccolatino che Di Gennaro scarta prontamente. La beffa è servita. Ma stavolta fa meno male di altre volte.

FOGGIA (4-3-2-1) De Lucia; Silvestro (1’st Vezzoni), Parodi, Carillo, Felicioli; Tascone (19’st Zunno), Danzi, Mazzocco (10’st Camigliano); Emmausso, Millico (10’st Gargiulo); Murano (37’st Santaniello). A disposizione: Perina, De Simone, Santaniello, Orlando, Sarr, Salines, Pazienza. Allenatore: Capuano

CATANIA (3-4-2-1) Adamonis; Ierardi, Di Gennaro, Castellini; Guglielmotti (31’st Raimo), Luperini (11’st Lunetta), Verna, Anastasio; Jimenez (1’st Quaini), Stoppa (1’st D’Andrea); Montalto (1’st Inglese). A disposizione: Bethers, Torrisi, Gega, Forti. Allenatore: Toscano

Arbitro: Di Francesco di Ostia Lido

Assistenti: Lisi di Firenze – Merciari di Rimini

Quarto ufficiale: Ancora di Roma 1

Marcatori: 39’pt Tascone (F), 6’st Tascone (F), 42’st Inglese (C), 49’st Di Gennaro (C)

Ammoniti: Silvestro (F), Luperini (C), Verna (C), Carillo (F), Danzi (F), Emmausso (F), Ierardi (C), Anastasio (C), Santaniello (F)

Note: 24’st De Lucia (F) para un rigore a D’Andrea (C)

Espulso: 50’st Santaniello (F) per doppia ammonizione

1’ cross da sinistra, Montalto di testa palla alta.

25’ Emmausso di testa a portiere battuto, palla alta

27’ Millico sulla fascia, tiro cross di poco alto sopra la traversa

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