Frida Bollani Magoni: "Con gli occhi vedo solo ombre, la musica mi ...

Frida Bollani Magoni

La figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni è una musicista di talento come i suoi genitori, si è esibita per il Presidente Mattarella

Riccardo Cristilli

12 ottobre - 14:53 - MILANO

Il pubblico ha scoperto il talento di Frida Bollani Magoni sentendola cantare a 16 anni, Allelujah di Leonard Cohen nella trasmissione del padre, Stefano Bollani, su RaiTre. L'arte e la musica le scorrono nelle vene, la madre è Petra Magoni, anche lei attrice e cantante: "Quando avevo tre anni si accorse che avevo l'orecchio assoluto" ricorda Frida Bollani Magoni parlando con il Corriere della Sera. "Le avevo chiesto di cantarmi un Mi mentre guidava e non trovò la nota che invece cantai io".

Frida bollani magoni e la malattia

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La musica è così diventata una parte fondamentale della sua vita, le permette di percepire quei colori che i suoi occhi non vedono. Petra Bollani Magoni è infatti affetta dall'amaurosi congenita di Leber, una malattia genetica agli occhi che le permette di vedere soltanto in bianco e nero. Diplomata al liceo musicale di Pisa, si è esibita per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha pubblicato l'autobiografia La Mia musica e il 16 ottobre aprirà la Buchmesse di Francoforte. Oggi, sabato 12 ottobre, è su Canale 5 a Verissimo. Dopo aver vissuto un anno a Milano, oggi fa la spola tra Londra e la Toscana, regione dove i suoi genitori hanno fortemente voluto che nascesse. Infatti alla mamma si ruppero le acque mentre erano a Genova il 16 settembre del 2004: "Si misero subito in macchina con mio padre per farmi nascere in Toscana, hanno guidato fino all'ospedale della Versilia dove sono nata a mezzanotte e 50 di sabato 18. Per un pelo non nascevo venerdì 17. E di sera mio padre ha potuto fare un concerto".

l'importanza della musica

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Ci tiene a non essere come i genitori: "Voglio essere me stessa" ha detto al Corriere della Sera. "Però da mio padre forse ho preso lo stile pianistico, tutto suo: solo una volta l’ho scambiato con Chick Corea, infatti è bellissimo quando suonano insieme. Da mia madre ho imparato tanti trucchi del mestiere, come stare sul palco, fare una bella scaletta o il sound check". Non sa dire se ha imparato prima l'alfabeto o le note musicali: "A due anni mia mamma mi metteva al pianoforte e mi spiegava le note della tastiera, quindi davvero non lo so". L'orecchio assoluto è sicuramente un vantaggio ma anche una seccatura: "A scuola tutti mi chiedevano le note, venivo bullizzata, quando qualcuno ha un talento particolare, gli altri lo devono mettere alla prova, un po’ di invidia c’è sempre, no? Avere l'insegnate di sostegno forse non ha facilitato le prime interazioni, mi sono trovata a fare amicizia sempre con le persone un po’ emarginate, come la bambina che non parlava l’italiano perché veniva dalla Romania".

i colori della musica

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Non potendo vedere i colori, Frida Bollani Magoni li immagina attraverso la musica, che ha tanti colori a seconda delle sensazioni che trasmette, come il rosa che è una sua passione: "Lo immagino un colore chiaro e solare, femminile. Non è un condizionamento culturale, dobbiamo fare quello che vogliamo, io mi sento molto femminile, molto rosa". L'amaurosi congenita di Leber è una malattia per cui trovare una cura è quasi impossibile: "Ci sono pochissime persone con un gene identico al mio. Anche se si potesse fare l'intervento, servirebbe una lunga riabilitazione. A Londra stanno facendo ricerca, chi lo sa, ma non vorrei fare la cavia". Il suo mondo musicale lo definisce "sweet pop, la musica pop vuol dire popolare, anche Mozart nel suo tempo era pop. Spesso suono jazz ma vado verso la musica leggera, con sonorità giovani, elettroniche". 

il futuro

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Direttamente nessuno le dà della raccomandata: "Magari lo pensano, ma mi hanno fatto commenti critici solo quando ho cantato al Quirinale: non fui precisissima. Sono molto autocritica, ma la perfezione non esiste". Tra dieci anni si vede "Musicista, viaggiatrice, produttrice musicale, nomade e casalinga allo stesso tempo. E mamma". Un suo sogno sarebbe suonare alla Royal Albert Hall di Londra, dove ha assistito a un concerto di Zucchero. Sogna di duettare con Jacob Collier e tra i tanti artisti che ha conosciuto, anche grazie ai genitori, ha apprezzato molto LP: "Una persona fantastica, oltre che un’artista con molta esperienza, che non vuol dire solo saper cantare o scrivere, ma è proprio la strada che hai fatto per arrivare dove sei. E poi mi sono emozionata quando ho suonato con Oren Lavie".

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