Addio a Gaetano Pesce, uno fra i creativi più originali dei nostri tempi

4 Apr 2024

Il 4 aprile 2024, il mondo si è svegliato con una brutta notizia: Gaetano Pesce è morto. “Con grande dolore annunciamo la scomparsa del visionario creatore. Nel corso di sei decenni Gaetano ha rivoluzionato il mondo dell'arte, del design, dell'architettura e degli spazi liminari tra queste categorie. La sua originalità e il suo coraggio non hanno eguali. Nonostante i problemi di salute, soprattutto nell'ultimo anno, Gaetano è rimasto positivo, giocoso e sempre curioso", ha annunciato la sua pagina Instagram ufficiale. "Gli sopravvivono i figli, la famiglia e tutti coloro che lo adoravano. La sua unicità, la sua creatività e il suo messaggio speciale vivono attraverso la sua arte”. Fra le installazioni più attese del Fuorisalone di quest’anno, in programma per la prossima settimana, c’era anche Nice To See You – L’uomo stanco. Negli spazi della Pinacoteca Ambrosiana, il designer avrebbe presentato una monografica di opere inedite, selezionate al di là della loro funzione. E scelte, invece, per il ruolo emotivo capace di intavolare riflessioni oltre i confini della materia. Perché la materia, del resto, l’anima delle cose e la rivoluzione intorno agli oggetti sono stati tre dei pilastri che hanno retto la ricerca firmata Pesce. Una riflessione durata sessant’anni. Era stanco, sì. E dalla sua casa di New York, all’età di 84 anni, ha lasciato all’universo delle arti un’immensa eredità. Destinata a durare, insegnare e, continuamente, creare.

Gaetano Pesce - Figure 1
Foto elledecor.com

Sarebbero utili altrettanti sessant’anni per ricordare tutto quello che ha fatto nella sua vita. Architetto, urbanista, designer. Un curriculum fatto di giorni trascorsi in giro per il mondo e una passione, sincera, per i materiali flessibili capaci di stravolgere l’approccio agli oggetti. E non solo. Nato a La Spezia l’8 novembre del 1939, crebbe (artisticamente) fra i banchi dello IUAV di Venezia, quando l’architettura era già una chiacchiera da mangiare tutto l’anno. E poi, lì, c’erano Carlo Scarpa ed Ernesto Nathan Rogers: pensare era un’attività visionaria. Vent’anni più tardi venne il momento del Gruppo EnneA, un’esperienza di 365 giorni (circa) con i compagni di studi: Tino Bertoldo, Alberto Biasi, Tolo Custoza, Sara Ivanoff, Bruno Limena, Manfredo Massironi, Milla Muffato e Gianfilippo Pecchini. Poi la conferma. Gaetano Pesce, nel 1972 al MOMA di New York, partecipò alla famosa mostra (ora e sempre) sulla bocca d tutti: Italy: The New Domestic Landscape, mettendo sul palcoscenico la ricerca radicale, ago della bilancia della storia del “fare”.

Le sue opere sono presenti in oltre trenta collezioni dei musei più importanti del mondo. Gaetano Pesce è al Metropolitan Museum di San Francisco e contemporaneamente al Vitra Museum tedesco; al Victoria and Albert Museum londinese e pure al Centre Pompidou di Parigi - solo per nominarne alcuni. Con la capacità di trasformare l’immaginazione in cose, il designer ci ha messi a sedere su manifesti d’espressione politica. E come non ricordare la Serie UP realizzata per B&B Italia. Un arredo, che, più della somma dei suoi elementi, è il racconto ancora attualissimo sulla condizione femminile contemporanea. Perché, quando la progettazione era un grido, e non solo una riflessione sull’estetica, Gaetano Pesce c’era con il suo Tramonto a New York, realizzato nel 1980 per Cassina, e la sua Moloch lamp per BraccioDiFerro. E poi c’era con l’attività di scultore, che l’ha portato (fra le molte cose) a firmare Pezzi per il Corpo, trasformando i gioielli in una pasta da indossare. La recente collaborazione con Bottega Veneta – attraverso un’installazione dal titolo Vieni a vedere: una grotta multisensoriale in via Montenapoleone a Milano – ha dato vita a due borse, My Dear Mountainse My Dear Prairies, una narrazione (per oggetti) intorno alla giovinezza spesa fra le montagne d’Este e le praterie d’America. Riavvolgendo il nastro, con lo sguardo al futuro: valigia alla mano, Gaetano. Il viaggio non finisce qui, perché “la morte si carica di una grande responsabilità, prendendoci la vita”.

Gaetano Pesce - Figure 2
Foto elledecor.com

Alessia Musillo

Alessia Musillo è editor di Elledecor.it. Laureata all’Università Statale di Milano con una tesi custodita presso la Fondazione Treccani di Milano, ha studiato anche Modern Languages presso la University of Strathclyde a Glasgow (UK) e Semiotics presso la University of Tartu (Estonia). Dopo aver collaborato con diverse testate giornalistiche, oggi trasforma l’attualità in racconti scrivendo di città, design e cultura pop per il sito web di Elle Decor Italia. Potete seguirla su Instagram (@alessia__musillo) o leggendo Elledecor.it. I suoi articoli sono viaggi sulle tracce dell’abitare contemporaneo. Il suo mezzo? La parola.      

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