Le Pagelle di Genoa-Cagliari: centrocampo travolto, Ranieri stavolta ...

18 giorni ago
Genoa-Cagliari

I nostri giudizi sul Cagliari che ha perso sonoramente a Marassi contro il Genoa di Alberto Gilardino, nella gara che ha chiuso il 34° turno della Serie A.

Scuffet 6,5: primo tempo che si riassume con poco, due tiri e due gol. Non può nulla sulle due reti, così come il destino è quello di osservare anche sul 3-0 che chiude la gara. Giustifica la sua presenza ritardando la fine virtuale della contesa a inizio ripresa e il 4-0 di Vitinha per due volte in chiusura. Di più non può fare.

Hatzidiakos 5: potrebbe fare di più sul vantaggio genoano e i segnali di una serata più simile alle vecchie che alle recenti è nel calcio d’angolo regalato in apertura. Prova a tenere nonostante tutto, ma anche sul raddoppio avversario non è presente al 100%. Insomma, passo indietro che gli costa anche la permanenza negli spogliatoi all’intervallo.
Dal 46′ Zappa 5: qualcosa prova a metterla per cambiare l’ordine degli addendi, pur se come da legge matematica il risultato resta lo stesso dal punto di vista della resa. Sperare che potesse modificare drasticamente la serata era pura utopia e infatti non delude le attese: insufficiente il compagno, insufficiente lui.

Wieteska 6: anche lui ha qualche minima responsabilità sul primo gol subito, ma per il resto appare come il più solido e attento della retroguardia. Non è Mina né per personalità né per presenza, ma almeno non naufraga ed è già qualcosa. Avrebbe bisogno di maggiore supporto, invece è l’unico a tenere botta anche dopo il 3-0.

Obert 5: dalle sue parti il pistone Thorsby entra spesso e volentieri, così come Gudmundsson non ci pensa due volte a puntarlo quando può. Pur con difficoltà regge per un tempo, mentre nella ripresa ha responsabilità sulla rete che chiude la gara. Prova il controllo, non riesce nell’intento e libera una prateria. Perde un’occasione importante.

Di Pardo 4,5: lontano parente della sorpresa di San Siro, sbaglia avanti e soprattutto indietro. La seconda rete è una sua debolezza, i cross sbagliati per fretta o imprecisione una tacca sulla prestazione negativa difficile da cancellare. Quando Ranieri lo mette terzino a quattro le distanze su Martin aumentano, sia come qualità che come spazio. Bocciato, non torna in campo nella ripresa.
Dal 46′ Nández 5: il suo ingresso dovrebbe cambiare le sorti e dare maggiore personalità, corsa e garra. Invece resta appeso al condizionale che non si trasforma mai in presente e in realtà. In sostanza si vede poco e nulla rendendo inutile il tentativo di sterzata dalla panchina.

Prati 4,5: non entra mai in gara e anzi, da una delle sue diverse uscite senza mordente nasce lo svantaggio firmato Thorsby. Prova a rifarsi, ma convince poco o nulla e forse è penalizzato dalla mediana a due. Travolto dall’intensità della gara e da Frendrup, non cresce nemmeno alla distanza. Prestazione decisamente negativa, pur se non solo per sue colpe.

Deiola 4,5: lo si vede a fine primo tempo per un colpo di testa di poco a lato, per il resto è un fantasma tecnico e tattico che vaga per il centrocampo del Ferraris. Non cuce e non tesse, non tampona e non riparte. Il confronto con Thorsby è perso ampiamente e sotto ogni punto di vista, ma non è solo la sfida individuale a vederlo perdente. Anche per apporto al collettivo è solo quantità, e nemmeno tanta.

Augello 5,5: il suo personalissimo derby lo vede né carne né pesce. Non che faccia chissà quali errori, ma resta dietro le quinte senza incidere particolarmente. Non è un trascinatore e si vede, ma avrebbe dovuto mettere qualcosa in più in un campo noto e contro avversari da vecchia stracittadina. Però, in fondo, non è tra i peggiori.
Dall’85’ Kingstone SV: il punteggio gli regala altri minuti in Serie A, giusto in tempo per provarci di destro senza fortuna.

Gaetano 5: uno dei pochi a provare a smuovere le acque, ma predica in un deserto tecnico-tattico difficile da decifrare anche per lui. Poi al rientro dagli spogliatoi, quando arrivano i rinforzi freschi per il tentativo di rimonta, sparisce improvvisamente. Non solo, ma sbaglia anche tanto nelle scelte. Insomma, la peggiore versione rossoblù dal suo arrivo.

Oristanio 5,5: appare fuori forma e con uno scatto da preparazione estiva dopo una giornata di carichi di lavoro, però almeno cerca di dare un minimo di brio. Viene spesso abbattuto, aggiungendo carico su carico dei problemi fisici con i quali si presenta in campo. Ci prova, non ci riesce. Esce dopo 45 minuti di botte subite.
Dal 46′ Lapadula 4,5: salta di qua, salta di là, ma alla fine i suoi rimbalzi fuori tempo non portano a nulla. Non tiene un pallone, non è mai pericoloso, non apporta nulla al tentativo di rimonta. Insomma, se la ripresa serviva per dare un segnale e far cambiare idea a Ranieri per il futuro la missione è fallita.

Shomurodov 5: un lampo a fine primo tempo contro chi lo ha portato in Italia, unica luca di quasi 75 minuti a sbattere e sbattersi senza costrutto. L’alibi di una squadra che non lo supporta c’è, ma non basta per giustificarlo. Dopo il giallo preso forse ingiustamente è costretto a mettere da parte anche la pressione e diventa, sostanzialmente, inutile. Dal 73′ Azzi 5,5: avrebbe sui piedi la palla per rendere meno amara la serata, la spara a lato da ottima posizione.

Ranieri 4,5: premessa doverosa, preparare una gara per una settimana e poi, improvvisamente, perdere tre elementi preziosi a 24 ore dal fischio d’inizio non è né facile né roba da poco. Però esagera con gli esperimenti, quasi a voler cercare la nuova masterclass ma tirando troppo la corda. Senza Mina i suoi perdono il leader mentale, ma non può essere l’unica causa di una debacle totale e inattesa. È solo una partita in mezzo a tante, ma fermandosi proprio ai novanta minuti il giudizio non può basarsi sul recente passato. E non può che essere negativo, perché passi la sfortuna a determinare le scelte, ma i troppi cambi sono apparsi esagerati. La salvezza è ancora lì, a portata di mano, ma scherzare con il fuoco è vietato. Anche per lui.

Matteo Zizola

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