I p' me, tu p' te di Geolier alla conquista di Sanremo. Testo e ...

9 Feb 2024
Geolier

Nun less pnzat maij
Ca all’inizij ra storij er gia a fin ra storij p nuij
O ciel c sta uardann
E quant chiov e pcchè
Se dispiaciut p me e p te
Piccio mo sta iniziann a chiovr
Simm duij estranei ca s’incontrano
E stev pnzann a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
I p’me tu p’te

E allora come non indulgere nel desiderio di rivivere emozioni in due, ritrovarsi, ambire al massimo o forse solo a più tempo in due? E invece la triste verità è che sta ricominciando ancora a piovere e non si può che arrendersi alla consapevolezza che lei è andata via, nonostante si fosse fatti indissolubilmente l'un per l'altro.

Sta nott e sul ra nostr,
Si vuo truann a lun a vac a piglia e ta port,
E pur si o facess tu nun fuss cuntent,
Vuliss te stell, vuless chiu tiemp cu te.
Piccio mo sta iniziann a chiovr
Simm duij estranei ca s’incontrano
E stev pnzann a tutte le cose che ho fatto
E tutto quello che ho perso, non posso fare nient’altro
I p’me tu p’te

L'amore più grande, quello per Napoli. Ma non si tratta di campanilismo, quanto di dare una chance a una generazione

«Voglio portare tutta la città all’Ariston, sento questa responsabilità. Napoli ha sempre seminato: ora raccoglie i frutti. Sono il primo ad arrivare a Sanremo senza essere dovuto passare prima da una canzone in italiano. Se lo avessi fatto mi sarei snaturato», così in poche parole il rapper di Secondigliano ha spiegato la sua missione generale, non solo all'Ariston, e perché a Sanremo canta in napoletano. Il tema che gli sta molto a cuore è la possibilità di far crescere la musica napoletana, importante da sempre ma con la potenzialità di farsi grande anche oltre la melodia, i classici o il folklore locale, puntando sul rap e altri generi più contemporanei. Tutte espressioni di una stessa radice e tradizione, tutte importanti allo stesso modo. Sono argomenti di cui aveva già discusso in una recente intervista a GQ. «Se Napoli avesse un po’ più di riflettori, potrebbe fare molto bene, molto meglio, ma potrebbe fare molto bene all’Italia, perché andremmo meglio in Europa, negli Stati Uniti. Il nostro rap somiglia molto, ma molto, all’inglese, al francese», aveva detto, riflettendo poi sul fatto che «A Milano ci sono i pionieri. Di rapper giganti ce ne saranno 30-40 che fanno i numeri. A Roma anche. A Napoli c’è chi fa i numeri, ma poi è solo». Geolier è qui, all'Ariston, il più grande palco d'Italia a sostegno di quest'ultima frase. Girare i riflettori e sostenere talenti che altrimenti sarebbero “isolati”. È anche per questo che nella serata dei duetti, va sul palco assieme a due pesi massimi dell’urban italiano e insieme del melodico: Luchè e Guè, ma anche Gigi D'Alessio. Con gli artisti che ha scelto di avere con lui, farà un grande omaggio all’hip hop (e alla espressione della napoletanità) in un medley dal titolo Strade.

E dopo Sanremo? Lo attende un incredibile 2024: l’apertura della terza data allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, venerdì 21 giugno 2024, dopo il sold out in tempi record dei primi due live, il 22 e il 23 giugno, ne è un chiaro segnale.

Il video di Geolier con i ragazzi di Mare fuori

Leggi di più
Notizie simili