Giacomo Bozzoli non si trova - QuiBrescia
I carabinieri si sono presentati a casa sua per portarlo in carcere, dopo la conferma della condanna all'ergastolo per l'omicidio dello zio. Lui però non c'era.
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Lago di Garda. Lunedì pomeriggio i giudici della Cassazione si sono espressi sul caso di Giacomo Bozzoli, accusato di aver assassinato lo zio Mario Bozzoli e di averlo bruciato nella fonderia di famiglia. Per il 40enne residente sul Garda è stata confermata la pena dell’ergastolo.
Giacomo era già stato condannato al carcere a vita in primo e secondo grado, ma viveva in libertà. Non è mai entrato in carcere per i fatti commessi l’8 ottobre 2018, ormai 9 anni fa. Lunedì non si è presentato in Aula: c’era invece suo padre, fratello della vittima e grande sostenitore dell’innocenza del figlio.
L’imputato avrebbe dovuto seguire il processo da casa. I militari dell’Arma hanno attesto che la Procura di Brescia ricevesse tutte le carte dai magistrati (l’estratto della sentenza), poi si sono presentati alla sua porta: per il momento di lui non c’è nessuna traccia.