Gianna Nannini e il suo indimenticabile concerto a Monaco
Tre cose che si imparano a un concerto di Gianna Nannini: che l'età è solo un numero; che il ritmo è una dote innata, e che la musica non ha bisogno di una laurea in lingue per essere decodificata. Siamo a Monaco di Baviera, alla nuova tappa del Sei nell'anima Tour - European Leg che vede Gianna Nannini tornare a esibirsi dal vivo a distanza di molto tempo, e la cosa che salta subito all'occhio è che l'Olympia Hall non è tanto piena di italiani che vivono in Germania, ma proprio di tedeschi con la passione per il rock nanniniano. Alcuni capiscono l'italiano, altri - la maggior parte - no, eppure, al ritornello di hit intramontabili come Profumo, Fotoromanza, Bello e impossibile e Sei nell'anima, muovono la bocca a tempo un po' come facciamo noi quando vengono a esibirsi in Italia artisti come Eminem o The Weeknd. «Il pubblico capisce il significato emotivo di ciò che canto: penso che ai tedeschi piaccia la grana della mia voce, ma anche il mio rock», racconta Nannini qualche ora prima di salire sul palco, sprofondata in un divano di pelle ocra come se fosse una bambina un po' troppo vivace. «È il più bel tour della mia vita», aggiunge con estrema convinzione. «Si è creato un suonare insieme particolare: è come avere tra le gambe un cavallo che sta trottando. Io devo solo surfare l'onda, non strafare: devo suonare alla mia specialità, spingo da dentro», insiste Gianna Nannini prima di ricordare che il batterista che la accompagna sul palco, Simon Phillips, che ha suonato tra gli altri per gli Who, Toto e Mick Jagger, l'ha definita «la voce più erotica che abbia mai sentito nel mondo».
Mónica Garduño
Insieme ai giornalisti che la circondano come se fosse un'ape regina, tra un sorso di Pepsi e una manciata di nachos, Gianna Nannini è un fiume in piena: dice che molte delle sue canzoni, come Radio Baccano, sono ancora attualissime; spiega che, in tour, le vengono spesso idee per altri cantanti e non per lei; che ascolta poco la musica di oggi anche se le piace molto Anna; e che, se dipendesse da lei, abolirebbe i duetti - «Non sono adatta, per farli ci vuole una certa sapienza musicale e bisogna lavorarci molto. Non escludo di farlo un domani, ma per ora mi sembra più una mercificazione di followers». Quando racconta i diversi incidenti cui è sopravvissuta nel 2024 - da un perone rotto a febbraio facendo snowboard a una frattura sternale a luglio a Ibiza per un incidente stradale, passando per un'altra botta al piede a settembre -, viene da chiedersi com'è che questo portento qui che pare si ricarichi con le Duracell abbia 70 anni. Me lo chiedo soprattutto quando, alle 20.05 spaccate, sale sul palco correndo e saltellando come se fosse una ventenne, avvolta da una giacca di pelle bianca e rossa che a un certo punto aprirà lasciando scoperto il body nero. Mentre solleva l'asta del microfono in aria come se fosse di gommapiuma quando canta Ragazzo dell'Europa - e io che mi spacco la schiena quando mi cade la penna dal tavolo - e si spalma sul retro del pianoforte quando è il turno di Bello e impossibile, il pubblico sembra come impazzito. Urla, batte le mani a ritmo, salta e tira fuori lo smartphone sperando di immortalare la propria canzone del cuore al momento giusto - quando Gianna canta Scandalo una signora del parterre avvolta da un abito tempestato di strass corre a più non posso vicino al palco per ottenere una ripresa migliore.
luisa carcavale
Nel mentre, il concerto di Gianna si conferma non tanto una performance quanto un'esperienza di vita che diventa sempre più forte via via che le canzoni entrano nel vivo, da Fenomenale, che vede tutti i 10mila e passa fan battere le mani in completa sincronia - siamo, dopotutto, pur sempre in Germania - a Meravigliosa creatura, fino al gran finale con Notti magiche, con l'Olympia Hall che trema per quei piedi sbattuti sulle transenne che sembrano l'epicentro di un terremoto. Tra striscioni sventolanti - uno recita Bratislava loves Gianna -, catene che pendono e splendono da sopra il palco, e signore che muovono le labbra per replicare i fonemi che ascoltano, Gianna Nannini si conferma un animale da palcoscenico come ce ne sono pochi, una versione femminile di Mick Jagger pronta ad avvolgere il pubblico con il suo abbraccio e il suo graffio. «Siete nell'anima», urla dal palco in italiano al pubblico, che, dopo la Germania, potrà seguirla anche in Italia - a Milano il 12 e 17 dicembre (sold out); a Firenze il 13-14 (sold-out) e 18 dicembre; a Torino il 16 dicembre, a Eboli il 20 dicembre (sold out) e a Roma il 21 dicembre (sold out). In attesa di proseguire il suo viaggio tra Italia, la Germania e la Svizzera calcando, nell'estate del 2025, i palchi dei festival estivi europei più importanti con il Sei nell'anima - Festival European Leg 2025.