Giorgia Meloni incontra il presidente cinese Xi Jinping a Pechino ...
Pubblicato il 29/07/2024 - 12:20 CEST•Ultimo aggiornamento 30/07/2024 - 12:53 CEST
La presidente del Consiglio ha incontrato il leader della Repubblica popolare cinese nel secondo dei quattro giorni di visita nel Paese, che cade, come ricordato dalla premier, nell'anno dell'anniversario dei 700 anni dalla morte di Marco Polo e dei 20 anni del partneriato strategico tra i due Paesi
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato lunedì il presidente cinese Xi Jinping a Pechino nel secondo dei quattro giorni di visita in Cina. Nel colloquio durato più di 90 minuti sono stati affrontati principalmente temi economici, ma la presidente del Consiglio italiana ha affermato di aver parlato anche di Ucraina.
Nella mattinata di martedì, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata all'aeroporto di Hongqiao a Shanghai, per la seconda tappa della sua missione in Cina. Mercoledì la premier terrà un incontro con il segretario del Comitato Municipale di Shangai del partito comunista cinese, Chen Jining.
"Sono molto soddisfatta di questa prima missione ufficiale in Cina. Ci sono state interlocuzioni ai massimi livelli con il primo ministro, con il presidente cinese, con il presidente dell'assemblea nazionale del popolo. Domani avremo anche un altro incontro con il presidente della municipalità di Shangai dove risiede la comunità imprenditoriale più significativa a livello italiano", ha detto la premier prima della partenza.
"Volevamo anche che fosse una visita con dei risultati concreti, quei risultati ci sono stati: c'è stata la firma di un piano di azione triennale e la firma su sei intese su materie per noi molto importanti", aggiunge Meloni.
Italia ponte di comunicazione tra Oriente e OccidenteRiguardo ai rapporti fra la Cina e la Russia, la premier ha affermato che è stata chiara nel porre la questione del sostegno della Cina alla Russia, "provando a ragionare insieme su quali siano gli interessi che ciascuno ha." " Io penso che la Cina non abbia alcuna convenienza in questa fase a sostenere la capacità industriale russa, anche se come sappiamo non interviene direttamente, è evidente che questo crea una frizione perché lo abbiamo scritto in tutti i modi possibili e immaginabili e lo abbiamo ribadito e io spero che ci si renda conto che questa nazione può giocare veramente un ruolo dirimente", ha detto Meloni.
"Il presidente Xi diceva ieri che la Cina lavora sempre per la convivenza pacifica tra i popoli, ecco mi piacerebbe che si facessero dei passi in questo senso".
La Cina, ha detto Meloni all'inizio del colloquio secondo un resoconto diffuso dalla portavoce Hua Chunying, è "inevitabilmente un interlocutore molto importante" nel risolvere le attuali dinamiche globali, caratterizzate da una "crescente insicurezza a livello internazionale", dalla "messa in discussione" di un sistema internazionale basato su determinate regole", da "nuove tecnologie che impattano e possono avere risultati incredibile sul futuro delle nostre società".
Partendo dai rispettivi punti di vista, ha detto la premier, si può ragionare insieme "su come garantire stabilità, pace e un interscambio libero, ma per farlo abbiamo bisogno soprattutto che rimanga stabile il sistema di regole nel quale ci muoviamo".
Da parte sua Xi Jinping ha evocato "l'antica Via della Seta", nel cui spirito Cina e Italia "devono considerare e sviluppare le relazioni bilaterali da una prospettiva storica e strategica", così da "consentire alla comunità internazionale di trovare punti di convergenza mentre risolvono le differenze ed espandono il terreno comune" e "ringiovanire l'antica Via della Seta come ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente".
La premier ha anche ricordato che l'Italia può avere "un ruolo importante per quello che riguarda le relazioni della Cina con l'Unione europea", anche in questo caso lavorando per "creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati".
Sul tavolo delle discussioni ci sono stati anche i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, come conferma anche Palazzo Chigi. Pechino, infatti, può giocare un ruolo chiave in entrambi gli scenari, soprattutto a livello diplomatico. Sui contenuti, però, nessuna dichiarazione pubblica e neppure ufficiosa.
Prima della partenza per Shangai, la premier Meloni si è dichiarata "molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano" e per il rischio di una escalation regionale.
Cooperazione Cina-Italia per la mobilità sostenibile e l'IAAl centro del faccia a faccia di ieri tra Xi Jinping e Giorgia Meloni c'è stata però soprattutto l'economia. In particolare è stata manifestata da entrambe le parti la volontà di rafforzare il rapporto tra Cina e Italia riequilibrando la bilancia commerciale attraverso il reciproco rispetto delle regole per facilitare scambi e investimenti.
Meloni ha parlato del Piano d'azione triennale siglato domenica con il primo ministro cinese Li Qiang, che definisce i prossimi tre anni di cooperazione bilaterale con il chiaro obiettivo di "valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto ma anche di esplorare nuove forme di cooperazione, lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali".
Pechino si è detta ''disposta a collaborare'' con l'Italia ''per promuovere l'ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell'innovazione tecnologica e nei mercati terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l' intelligenza artificiale''.
Meloni ha chiarito che non sono stati presi accordi per l'apertura in Italia di stabilimenti cinesi di auto elettriche e che i colloqui con i funzionari cinesi si sono limitati a "definire accordi di cornice".
"Non sta a noi entrare nel merito delle singole intese che si possono sviluppare, dei singoli investimenti" spiega la premier italiana, ribadendo la centralità del tema della mobilità elettrica. Sono state anche affrontate discussioni sulla cantieristica navale e transizione energetica.
La Cina ha ribadito che ''accoglie con favore le aziende italiane che investono'' al suo interno e si dice "disposta ad importare più prodotti italiani di alta qualità''. All'Italia chiede, però, ''che fornisca un ambiente imprenditoriale equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio affinché le aziende cinesi possano svilupparsi in Italia''. Un lavoro lungo e laborioso, per ripartire dopo un addio atteso ma incassato a fatica da Pechino.
Il presidente cinese ha fatto anche riferimento contesto complessivo, che in questo momento è dominato non solo dalle crisi sul fronte ucraino e mediorientale ma anche dall'inasprirsi dei rapporti tra Pechino e Bruxelles con l'incremento dei dazi su auto e biocarburanti. L'Italia, in questo senso, può avere «un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione Cina-Ue».
La "coincidenza" della visita in Cina con due importanti anniversari"La Cina è per noi un partner economico, commerciale e culturale di grande rilievo", ha ribadito Giorgia Meloni, ricordando come la sua visita cada nell'anno di due importanti anniversari che legano la storia di Italia e Cina: i venti anni del partenariato strategico tra i due Paesi e i 700 anni dalla morte di Marco Polo.
L'anniversario del partenariato "definisce il livello della nostra cooperazione", mentre il ricordo di Marco Polo "definisce l'antichità, la profondità dei nostri rapporti, dei rapporti tra due civiltà che sono eredi di una cultura millenaria" e che con la loro "conoscenza" hanno "contribuito ad affrontare tanti problemi".
Il modo migliore per celebrare questi due anniversari, ha continuato la premier, "è mantenere quel canale di dialogo" che fu aperto sette secoli fa dal viaggiatore e mercante italiano, "favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo complesso come quello nel quale viviamo".
Prima del colloquio con Xi, la premier ha inaugurato la mostra "Viaggio di conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente" al Millennium musem di Pechino e ha incontrato il presidente dell'Assemblea del popolo cinese Zhao Leji. Successivamente ha partecipato alla cena offerta dal presidente cinese.