L'Europa sceglie ancora Ursula, via libera anche a Costa e Kallas ...

28 Giu 2024

A Bruxelles fumata bianca sulle nomine

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata nominata per un secondo mandato alla presidenza, il socialista Costa eletto presidente del Consiglio europeo, Kallas Alto rappresentante

Giorgia Meloni - Figure 1
Foto Rai News

EPA/OLIVIER MATTHYS

Volodymyr Zelensky nella "foto di famiglia" a Palazzo Europa

Meloni, no a nomine sbagliate per rispetto voto cittadini

"La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito. Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all'Italia il peso che le compete in Europa". Così la premier GiorgiaMeloni a proposito del via libera del Consiglio europeo ai 'top jobs'.

Von der Leyen, grata ai leader per avermi scelta

""Sono grata della scelta dei leader per confermarmi alla presidenza della Commissione europea". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Ora devo chiedere la conferma al Parlamento europeo sulla mia nomina dopo aver presentato i miei orientamenti politici per i prossimi cinque anni. C'e' un altro passo da compiere". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa. 

Scholz, segnale importante avanti velocemente e bene

"Congratulazioni a Ursula von der Leyen, Kaja Kallas e Antonio Costa! Un segnale importante. Con loro possiamo andare avanti velocemente e bene". Lo scrive su X il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. 

Costa, lavorerò per unità tra tutti i Ventisette

"In qualità di presidente del Consiglio europeo, a partire dal primo dicembre, mi impegnerò pienamente a promuovere l'unità tra tutti i 27 Stati membri e mi concentrerò sulla realizzazione dell'Agenda strategica, che il Consiglio europeo ha approvato oggi e fornirà orientamenti all'Unione europea per i prossimi cinque anni". Lo scrive su X l'ex premier portoghese, Antonio Costa, eletto presidente del Consiglio europeo. 

Orban contro Von der Leyen, astenuto su Kallas, sì a Costa

Il premier ungherese, Viktor Orban, ha votato contro la nomina di Ursula von der Leyen, si è astenuto su Kaja Kallas e ha votato a favore di Antonio Costa. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è astenuta su von der Leyen e ha votato a favore di Kallas e Costa. 

Gentiloni, Costa ottima scelta per guidare Consiglio europeo

"Un'ottima scelta per guidare il Consiglio europeo. Parabens Antonio Costa". Lo scrive su X il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni.

Kallas: "Onorata, la vostra fiducia significa molto"

"Sono onorata di essere stata nominata candidata ad Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza. La vostra fiducia significa molto. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per garantire che l'Europa sia un partner globale efficace per mantenere i nostri cittadini liberi, sicuri e prosperi". Lo scrive su X la premier estone, Kaja Kallas, designata come capo della diplomazia europea dal vertice Ue.

Ue: Michel ufficializza von der Leyen, Costa e Kallas

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ufficializzato su X le scelte del vertice Ue per le nomine dei top jobs: Ursula von der Leyen (Ppe, Germania) alla Commissione europea; Antonio Costa (Pse, Portogallo) al Consiglio europeo e Kaja Kallas (Renew, Estonia) Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera.

Tusk, soddisfazione per la Polonia e per l'Europa

Il premier polacco, Donald Tusk, plaude all'accordo sui top jobs oltre che alle proposte per la difesa. "Kaja, Ursula e Antonio accettati. Accettati i piani di difesa. Soddisfazione. Per la Polonia e per l'Europa", scrive il primo ministro in un tweet.

Fonti Ue: von der Leyen nominata per secondo mandato a Commissione

La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata nominata dal Consiglio europeo per un secondo mandato alla presidenza. Dovrà essere confermata dal Parlamento europeo nel voto che dovrebbe tenersi il 18 luglio a Strasburgo.

Ue, Consiglio europeo approva nomine Costa, von der Leyen e Kallas

Il Consiglio europeo ha approvato, a maggioranza, le nomine dei top jobs: l'ex premier socialista Antonio Costa sarà presidente del Consiglio europeo; Ursula von der Leyen è destinata per guidare la Commissione per un secondo mandato; Kaja Kallas è indicata come Alto rappresentante per la politica estera. La premier Giorgia Meloni si è astenuta su von der Leyen, votando contro Costa e Kallas.

Fonti ue: Meloni verso astensione su von der Leyen e no a Costa e Kallas

Astensione sulla riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea; voto contrario  sulle nomine di Antonio Costa e Kaja Kallas rispettivamente come  presidente del Consiglio europeo e Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. Questa, a quanto si apprende, la posizione  espressa dalla premier Giorgia Meloni nel corso della seduta notturna  del Consiglio europeo.

I leader approvano l'agenda strategica, ora la discussione sui top jobs

I leader dell'Unione riuniti a Bruxelles hanno approvato l'agenda strategica 2024-2029. Ora aprono il dibattito sulle nomine per i “top jobs”, gli incarichi di vertice. 

Pressing diplomatico sull'Italia ma la maggioranza sul 'trio' di nomine c'è (Video)

L'inviato Gavino Moretti

Per coinvolgere Meloni su top jobs arriva l'ipotesi 'spacchettamento' voto

"Coinvolgere" l'Italia, Paese fondatore dell'Ue, e la sua premier Giorgia Meloni nella decisione sui top jobs europei, pur mantenendo il punto sulle figure indicate da Ppe-S&D-Renew perchè "in Parlamento c'è una maggioranza". E' quanto sottolineano a Bruxelles fonti diplomatiche, prima dell'inizio del confronto sui vertici delle istituzioni nel Consiglio europeo. Un discorso che tecnicamente, spiegano altre fonti, potrebbe essere concretizzato nello 'spacchettamento' del voto. Ovvero (ma la decisione è in capo al presidente del Consiglio Charles Michel) invece di votare in blocco i nomi di Antonio Costa, Ursula von der Leyen, Kaja Kallas - cosa che sarebbe possibile in caso di manifesta mancanza di opposizione -  potrebbero essere svolte tre votazioni separate. Questo, in via ipotetica, consentirebbe alla presidente del Consiglio di dire sì a von der Leyen che è del Ppe (come auspicato questa mattina anche da Antonio Tajani) ma di non approvare il socialista Costa e forse neanche la liberale Kallas.

Vertice, chiuso capitolo Ucraina, ora Medioriente e poi nomine

I leader Ue al Consiglio europeo hanno terminato la discussione sull'ampio capitolo dell'Ucraina e su 'difesa e sicurezza'. Ora si è aperto il dibattito sul Medioriente. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue. A seguire i leader dovrebbero discutere delle nomine Ue nella cena. Non è escluso che nel pacchetto i leader possano sollevare anche il tema di nomine di secondo livello, come i portafogli e gli incarichi dei commissari.

Tajani: se doppio mandato per Costa, allora anche per Metsola

"Per quanto mi riguarda, se Antonio Costa vuole rimanere" presidente del Consiglio Europeo "fino alla fine" della legislatura, e quindi essere riconfermato per altri due anni e mezzo, al termine del suo primo mandato, nel dicembre 2026, "allora Roberta Metsola deve rimanere fino alla fine" presidente del Parlamento europeo, e quindi essere riconfermata anche lei fra due anni e mezzo, quando scadrà il nuovo mandato che con tutta probabilità le verrà affidato dall'Assemblea di Strasburgo a metà luglio.

Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, rispondendo alla stampa stampa dopo il suo intervento al pre-vertice del Ppe, oggi a Bruxelles. La nomina dell'ex premier socialista portoghese Antonio Costa a presidente del Consiglio europeo è prevista dal pre-accordo politico tra Ppe, Socialisti e Liberali di Renew, insieme a quella dell'attuale premier liberale estone Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue e alla designazione di Ursula von der Leyen come candidata per un secondo mandato alla guida della Commissione europea. 

L'accordo dovrà essere approvato per ciascuna nomina a maggioranza qualificata dai leader dei Ventisette, probabilmente nella riunione in corso del Consiglio europeo. Mentre, da quando esiste, il posto di presidente del Consiglio europeo è stato sempre rinnovato dopo il primo mandato, la presidenza del Parlamento europeo è tradizionalmente decisa ogni da accordi fra i gruppi politici maggiori, con un'alternanza tra i candidati che sono in grado di raccogliere la maggioranza.

Metsola: "Se non si raggiunge l'accordo oggi non potremo votare a luglio"

"Se non si raggiunge l'accordo oggi non potremo votare a luglio". Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in conferenza stampa durante il Consiglio europeo. A Bruxelles i capi di Stato e di governo stanno discutendo sulle nomine alle presidenze delle istituzioni europee, in particolare della Commissione, del Consiglio e del Servizio di azione esterna. "Raggiungere un accordo oggi ci darà la possibilità di votare a luglio a Strasburgo" ha spiegato la Metsola, ricordando che il voto del Parlamento europeo è fondamentale per approvare un nuovo presidente della Commissione europea o confermare l'attuale, Ursula Von der Leyen. In caso contrario, nella più ottimistica delle ipotesi, il Parlamento Ue potrà pronunciarsi a fine settembre.

Invece, ha continuato, "Se troviamo un accordo oggi, avremo la possibilità di votare (la conferma della presidente della Commissione) il 18 luglio". 

Orban per ora conferma il veto su aiuti militari Ue a Kiev

l premier ungherese Orban, allo stato attuale, non ha rimosso il veto sull'erogazione degli aiuti militari all'Ucraina, pari a 6,6 miliardi di euro (1,6 miliardi di rimborsi arretrati verso alcuni Stati membri e 5 miliardi di soldi freschi per il 2024). Lo riportano diverse fonti diplomatiche. A Budapest è stata offerta una deroga - simile a quanto ha fatto la Nato - ma, stando al consigliere di Orban, i negoziati su questo sono ancora "in corso". Non è chiaro al momento se si potrà trovare un'intesa in extremis prima della fine del Consiglio Europeo oppure le trattative si protrarranno.

Orban, Rutte mi manchera'? "Non esageriamo"

"Non esageriamo". Così il premier ungherese, Viktor Orban, ha risposto al suo arrivo al Consiglio europeo a chi gli chiedeva se il premier olandese, Mark Rutte, gli mancherà dato che è al suo ultimo vertice Ue. Rutte dal primo ottobre sarà segretario generale della Nato.

Tajani: "Vogliamo che l'Italia continui a essere al centro del rafforzamento dell'Ue"

“Al Vertice Ppe ho chiesto di far rispettare il risultato delle elezioni. Abbiamo vinto e vogliamo che l'Italia continui ad essere al centro del rafforzamento dell'Ue. Forza Italia lavora perché all'Italia sia riconosciuto il ruolo che spetta ad un Paese fondatore”. Lo scrive su X il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario FI, Antonio Tajani.

Iniziato il Consiglio europeo con Zelensky, al centro i top jobs

È iniziato ufficialmente il Consiglio europeo a Bruxelles, con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In agenda, oggi, l'Ucraina, il Medio Oriente, la Sicurezza e la difesa e il prossimo ciclo istituzionale, compresa la decisione sui top jobs.

Metsola: "Potrebbero esserci 2 o 3 gruppi di destra al Parlamento europeo"

“Le decisioni sulla composizione di Id e Ecr verranno prese settimana prossima, ma potrebbero esserci due o tre gruppi a destra all'Europarlamento, non possiamo saperlo. Potrebbero nascere anche dei gruppi a sinistra” ha detto la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola parlando alla stampa a margine del vertice Ue in corso a Bruxelles. “È difficile predire quale configurazione avranno le destre all'Eurocamera. Ecr non si è ancora costituito, dobbiamo vedere ancora come si struttureranno, e hanno fino al 4 luglio per negoziare le loro posizioni” ha aggiunto.

Il Ppe prova a fare quadrato su Ursula, si media con i Repubblicani

L'atteggiamento da tenere con l'Italia e Giorgia Meloni e gli schemi di una maggioranza a favore del bis sono stati i temi principali del vertice del Ppe tenutosi questa mattina prima del Consiglio europeo. Ma la riunione è stata anche l'occasione per fare quadrato all'interno dei Popolari sul voto che si terrà in Plenaria a luglio. Il rischio dei franchi tiratori, viene spiegato da fonti interne, appare anche alto. E la somma finale potrebbe variare, nel caso la bilancia dell'alleanza del Ppe penda troppo verso Ecr o troppo nel senso opposto, quello dei Verdi.

Non è un caso, infatti, che gli emissari di Ursula von der Leyen, a margine della riunione, hanno avuto un incontro riservato con Francois-Xavier Bellamy, tra i leader dei Republicains che non hanno scelto di seguire il presidente Eric Ciotti nell'alleanza con Marine Le Pen in Francia. Les Republicains, tuttavia, rappresentano una delle delegazioni che, già al Congresso del Ppe di Bucarest, non avevano votato von der Leyen. Sul fronte dell'accordo tra i leader sui top jobs, al termine del vertice è filtrato un certo ottimismo. “Ci siamo quasi” ha spiegato il presidente cipriota Nikos Christodoulides.

Rutte: "Meloni non è esclusa, Roma sia ben rappresentata"

Giorgia Meloni “non è esclusa” dalle nomine Ue e “dobbiamo garantire che l'Italia si senta ben rappresentata nella nuova Commissione europea e non solo”. Lo ha detto il premier olandese Mark Rutte a margine del Consiglio europeo. “Una volta ogni cinque anni” i leader dei Ventisette “rappresentano principalmente partiti politici, mentre durante i cinque anni rappresentiamo i nostri Paesi” ha spiegato Rutte, sottolineando che “l'Ecr non è stato coinvolto in questa trattativa perché molti nella coalizione” di “maggioranza” tra “popolari, liberali e socialisti pensano che i Conservatori non possano farne parte”.

Morawiecki: "PiS valuta di lasciare Ecr per nuovo gruppo"

Diritto e Giustizia (PiS) sta valutando di abbandonare i Conservatori e Riformisti europei (Ecr), co-presieduto con Fratelli d'Italia, ed è in trattativa con i partiti della destra populista per formare un nuovo gruppo. Lo rende noto l'ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un'intervista a Politico. “Siamo in trattativa con Ecr e questo è l'elemento principale che deciderà del nostro futuro” ha detto Morawiecki, specificando che il PiS è tentato di andare “in entrambe le direzioni. Direi che la probabilità è del 50/50” ha spiegato, aggiungendo che “non è garantito” che il PiS rimanga in Ecr.

Orban: "Elettori europei ingannati, non sosteniamo questo accordo vergognoso"

“Gli elettori europei sono stati ingannati. Il Partito popolare europeo ha formato una coalizione di bugie con la sinistra e i liberali. Non sosteniamo questo accordo vergognoso!”: scrive su X il premier ungherese, Viktor Orban.

Metsola: "Serve un accordo sui top jobs europei in questo Consiglio"

Sulle nomine dei vertici delle istituzioni Ue “non vediamo l'ora di avere un accordo durante questo Consiglio europeo, come Parlamento europeo siamo pronti a prendere le decisioni necessarie”. Una volta raggiunto l'accordo tra i capi di Stato e governo, “lo faremo”. Lo ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a margine del Consiglio europeo a Bruxelles.

Fonti, sarà Michel a valutare le modalità di voto sui top job

Sarà il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, a quanto si apprende da qualificate fonti europee, a decidere la coreografia del voto sui top jobs comunitari. Michel prenderà una decisione dopo aver “valutato lo stato dell'arte” al tavolo dei leader. Da un punto di vista formale, le nomine dei tre vertici delle istituzioni Ue sono differenti.

La presidente della Commissione viene “proposta” dal Consiglio europeo al Parlamento Ue. Il presidente del Consiglio europeo viene “eletto” a maggioranza qualificata dal Consiglio stesso. La nomina sull'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera è invece legata a doppio filo con quella del numero uno di Palazzo Berlymont, visto che il Consiglio europeo la “propone, sentito il parere del presidente della Commissione”.

In teoria, Michel potrebbe proporre ai 27 un voto unico sull'intero pacchetto. Tuttavia, questo non è previsto dai Trattati, quindi basterebbe che un solo Stato membro si opponga per far saltare l'ipotesi.

Il quotidiano Die Welt: "Mettere Meloni in minoranza, uno scenario da evitare"

Nel voto sulle cariche principali dell'Ue, “gli altri capi di Stato e di governo potrebbero teoricamente mettere in minoranza l'italiana” Giorgia Meloni. “Ma questo, dicono diplomatici, potrebbe irritare Roma e rendere la collaborazione futura notevolmente più difficile. Uno scenario del genere deve assolutamente essere evitato, dato che in seguito, per decisioni che devono essere prese all'unanimità, ci sarà ancora bisogno di Meloni”. Lo scrive il sito del quotidiano Die Welt. “Le nomine avrebbero dovuto essere decise già in un vertice della scorsa settimana. Ma le trattative notturne sono fallite anche a causa di Meloni. Si sentiva esclusa e per questo ha rifiutato il suo consenso, come si è saputo da fonti dell'Ue”, aggiunge il quotidiano tedesco.

Tajani: "Se Costa fa due mandati, anche Metsola deve rimanere"

“Se Costa vuole rimanere al Consiglio fino alla fine del ciclo politico, Roberta Metsola deve rimanere” alla guida del Parlamento europeo “fino alla fine della legislatura. I socialisti non si comportino come nel 2017 quando non rispettarono gli accordi, tanto che io venni eletto in base a un accordo tra popolari, liberali e conservatori. Mi auguro che questa volta rispettino i patti”.

Scholz: "In Ue tutti i 27 ugualmente importanti"

Sull'accordo raggiunto tra i tre gruppi politici Ppe, S&d e Renew sui tre nomi per i vertici europei “la chiara speranza è, ovviamente, che possano contare su una maggioranza in Parlamento”. L'intesa “raggiunta tra queste tre famiglie di partiti è solo una posizione, ne discuteremo attentamente ed equamente con i nostri buoni amici in Europa. Tutti e 27 sono ugualmente importanti. Il Consiglio europeo e gli Stati membri devono avanzare saggiamente una proposta che possa contare sulla maggioranza del Parlamento”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al summit Ue a Bruxelles.

Meloni all'Europa Building per il Consiglio

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata all'Europa Building a Bruxelles per il Consiglio europeo.

Tusk: "Negoziati fatti per facilitare l'accordo ma la decisione spetta a Meloni"

I negoziati condotti tra i tre maggiori gruppi del Consiglio europeo servono “solo a a facilitare il processo in questa sede” ma “la decisione spetta a Meloni e agli altri leader durante la riunione del Consiglio europeo. L'unica intenzione, e l'unico motivo per cui abbiamo preparato questa posizione comune, è quella di facilitare questo processo. E non c'è decisione senza il primo ministro Meloni” ha detto il premier polacco, Donald Tusk, arrivando al vertice dei leader europei.

Il premier croato: "Andiamo nella giusta direzione, molti sono in contatto con Meloni"

“Andiamo nella giusta direzione, in molti sono in contatto con Meloni” ha detto il premier croato Andrej Plenkovic al termine del summit del Ppe che ha preceduto il Consiglio europeo sui top jobs comunitari.

Schlein: "No ad alleanze con Ecr e Id. Se la maggioranza dev'essere allargata, sì ai Verdi"

“No a qualsiasi tipo di alleanza con Ecr di Giorgia Meloni e con Id di Le Pen e Salvini. Per noi non è quella la strada, non si possono fare alleanze con loro”: a dirlo è stata la segretaria del Pd Elly Schlein a margine del pre-vertice dei Socialisti Ue a Bruxelles. “Se bisogna allargare la maggioranza, per noi sarebbe importante allargarla con altre famiglie democratiche come i Verdi europei, con cui ci sono tanti obiettivi condivisi come la difesa del Green Deal” ha spiegato Schlein.

Hayer (Renew): "Kallas la scelta migliore come Alto rappresentante"

Renew Europe è "soddisfatto della possibile “nomina di Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza. Ha una forte vocazione internazionale e con la sua esperienza è la scelta migliore in questi tempi difficili, la soluzione migliore per affrontare le sfide che abbiamo di fronte” dice Valérie Hayer, capogruppo dei liberali di Renew al Parlamento europeo, in arrivo al pre-vertice del gruppo prima del Consiglio europeo a Bruxelles.

Timmermans: "I Verdi devono far parte di questa maggioranza in Ue"

“I Verdi devono fare parte di questa coalizione europea” ricorda l'ex commissario Ue Frans Timmermans arrivando al pre-vertice dei Socialisti Ue a Bruxelles. “Certo, io ho una posizione particolare perché sono il leader della sinistra olandese, che è alleata con i Verdi. Ritengo però che i Verdi abbiano dei progetti importanti per il futuro dell'Europa” ha aggiunto Timmermans.

Schlein partecipa al prevertice dei Socialisti con Gentiloni, Scholz e Garcia Perez

La segretaria del Pd, Elly Schlein, è al prevertice dei socialisti Ue a Bruxelles. Alla riunione, oltre a Schlien, è atteso il cancelliere tedesco Scholz, la capogruppo dei Socialisti Ue, Iratxe Garcia Perez, e il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni con tutti i vertici del Partito socialista europeo.

Tajani: "Io sono d'accordo sulle nomine ma senza aperture ai Verdi. Perplesso sulla durata di 5 anni del presidente del Consiglio Ue"

Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la presidente del Consiglio Meloni voti contro le nomine al vertice Ue di Bruxelles, il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani ha chiarito: "La mia posizione è favorevole ma senza alcuna apertura ai Verdi”.

Il titolare della Farnesina ha anche precisato di essere “molto perplesso sulla durata dei cinque anni per la presidenza del Consiglio europeo, perchè il Partito popolare europeo è quello che ha vinto le elezioni. Non hanno vinto né i socialisti né i liberali. Finché non comincia il Consiglio non si può dire cosa farà l'Italia”, ha messo in chiaro il vicepresidente del Ppe.

Tajani: "All'Italia spetta la vicepresidenza e un portafoglio di rilievo. Possiamo svolgere un ruolo fondamentale in Europa nei prossimi tre anni, a differenza di altri"

“Noi ritentiamo che per quanto riguarda l'Italia, debba esserci un vicepresidente e un portafoglio di rilievo. Cosa che spetta alla seconda manifattura d'Europa, che spetta a un Paese fondatore. Un Paese che ha una stabilità di governo per i prossimi tre anni e mezzo, quindi a differenza di altri credo che l'Italia possa svolgere un ruolo fondamentale nel contesto comunitario nei prossimi anni”. Lo ha dichiarato il vice presidente e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al pre-vertice del Ppe.

La capogruppo dei Socialisti: "Bloccare l'accordo di oggi è bloccare il futuro dell'Ue"

“Bloccare l'accordo di oggi significa bloccare il futuro dell'Ue” mette in guardia la capogruppo dei Socialisti Ue, Iratxe Garcia Perez, arrivando al pre-vertice dei socialisti a Bruxelles. “Ci aspettiamo che l'accordo raggiunto tra le tre famiglie politiche venga ratificato oggi, ci opporremo a coloro che cercano di lavorare contro l'Ue, non c'è collaborazione possibile con l'estrema destra” ha concluso Garcia Perez.

Weber (Ppe): "Fondamentale che si tenga conto degli interessi italiani nelle nomine, necessario processo inclusivo"

“L'Italia è paese del G7, è un Paese leader nell'Unione Europea. Apprezzo molto tutto il contributo del governo italiano sotto la guida di Antonio Tajani e Giorgia Meloni ed è per questo che ritengo fondamentale per l'Ue” che vi sia un “processo inclusivo” sulle nomine, che “tenga conto anche degli interessi italiani”: mette in chiaro il presidente dei Popolari Ue, Manfred Weber, al suo arrivo al pre-vertice del Ppe.

La discussione sull'immigrazione

L'agenda prevede anche una discussione sull'immigrazione, per la quale sarà sul tavolo dei Ventisette l'ormai tradizionale lettera pre-vertice di von der Leyen su questa tematica. 

L'unione dei mercati dei capitali

Un altro punto, meno controverso ma su cui l'Ue è ancora in ritardo, è quello dell'Unione dei mercati dei capitali. “Esamineremo i progressi su tutte le nostre iniziative per il rafforzamento della competitività, concentrandoci in particolare sull'Unione dei mercati dei capitali”, annuncia Michel nella sua lettera. 

Il tema della sicurezza e difesa

“Il Consiglio europeo si occuperà poi del tema della sicurezza e difesa, dove però gli Stati membri sono divisi tra quelli che prospettano nuovi strumenti, compreso il debito comune, per finanziare una vera e propria politica industriale europea della Difesa, e quelli (Germania e paesi nordici) che non ne vogliono neanche sentir parlare. Originariamente, la Commissione doveva presentare un documento con diverse opzioni per finanziare la base industriale, poi si è parlato di una lettera, ora ci sarà solo un rapporto orale di von der Leyen. Si parlerà comunque della possibilità di ricorrere alla Banca europea degli investimenti (Bei), che però attualmente, per statuto, non può finanziare la spesa militare”.

La crisi del Medio Oriente

Il vertice, aggiunge Michel, riportando in gran parte quanto prevede la bozza delle conclusioni del vertice “affronterà anche la devastante crisi del Medio Oriente. Il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario devono essere rispettati in ogni circostanza. In questo contesto, chiederemo la piena attuazione dei termini della proposta di cessate il fuoco stabilita nella risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il rispetto e l'attuazione degli ordini della Corte internazionale di giustizia. Ripeteremo - continua il presidente del Consiglio europeo - il nostro appello per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un aumento dell'assistenza umanitaria, sufficientemente significativo da soddisfare i terribili bisogni sul terreno. In terzo luogo, ribadiremo il nostro fermo impegno per una pace duratura e sostenibile sulla base della soluzione dei due Stati. Continueremo a sostenere l'Autorità Palestinese e a lavorare con tutti i nostri partner nella regione e oltre per rilanciare un processo a tal fine”. 

Il sostegno all’Ucraina

“Quest'anno - rivendica il presidente del Consiglio europeo - siamo stati ambiziosi e coraggiosi, convogliando verso il sostegno all'Ucraina i profitti straordinari generati dagli asset russi immobilizzati. Per i prossimi anni, insieme ai partner del G7, garantiremo prestiti per l'Ucraina per ulteriori 50 miliardi di euro”, proprio grazie ai proventi degli asset russi congelati. “È inoltre imperativo intensificare il nostro sostegno militare all'Ucraina, concentrandoci sulla difesa aerea, sulle munizioni e sui missili. Inoltre, dobbiamo continuare a raccogliere un ampio sostegno internazionale per una pace giusta in Ucraina basata sulla Carta delle Nazioni Unite”.

L’inizio del vertice previsto per le 14.00

Il vertice inizierà oggi alle 14 con un intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Ci sarà l'opportunità di discutere con lui “della situazione sul campo. In particolare, questo Consiglio europeo sarà l'occasione per accogliere con favore l'adozione di quadri negoziali e lo svolgimento di conferenze intergovernative con Ucraina, Moldova e Montenegro. Si tratta di passi storici nel sostenere il rispettivo percorso di questi paesi verso l'adesione all'Ue”, nota Michel nella sua lettera di invito ai leader. 

Il nuovo Parlamento europeo

Secondo la stima più aggiornata del Parlamento europeo, il gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) può contare su 189 parlamentari, il 26,3 per cento sui 720 totali, mentre il gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici su 136 parlamentari (18,9 per cento). Il primo gruppo comprende i principali partiti di centrodestra dell’Ue, tra cui Forza Italia, e dal 1999 è il gruppo più numeroso di tutto il Parlamento europeo, mentre il gruppo dei Socialisti comprende i principali partiti di centrosinistra europei, tra cui il Partito Democratico. Il gruppo di Renew Europe, che raccoglie partiti liberali e di centro, ha ottenuto 74 parlamentari (10,3 per cento), mentre il gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea 51 (7,1 per cento). A destra ci sono due gruppi: il gruppo dei Riformisti e Conservatori, di cui è presidente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha eletto 83 parlamentari europei (11,5 per cento), mentre il gruppo di Identità e Democrazia, di cui fa parte la Lega, 58 (8,1 per cento). Dal lato opposto, il gruppo della Sinistra, che come suggerisce il nome raccoglie i partiti di sinistra ed estrema sinistra, può contare su 39 seggi (5,4 per cento). 

Michel: Agenda strategica, riforme e nomine, le decisioni più attese

Tre sono le decisioni particolarmente importanti attese da questo vertice, secondo quanto ha indicato lo stesso Michel: “In primo luogo, adotteremo l'Agenda strategica. Fedele al suo ruolo previsto dai Trattati, il Consiglio europeo” con questa agenda “definirà le priorità e fisserà gli orientamenti strategici dell'Unione per i prossimi cinque anni, guidando così il lavoro della prossima legislatura. In secondo luogo - continua il presidente del Consiglio europeo -, determineremo la via da seguire per quanto riguarda le riforme interne e, in terzo luogo, concorderemo le nomine istituzionali”, ovvero il nuovo presidente del Consiglio europeo, il nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, e la designazione del candidato o della candidata presidente della Commissione europea, che dovrà essere poi confermata dal voto in plenaria del Parlamento europeo. 

Charles Michel: “Consiglio europeo sarà un incontro particolarmente significativo”

Il Consiglio europeo che si svolge oggi e domani a Bruxelles “sarà un incontro particolarmente significativo”, con “un programma sostanziale e decisioni cruciali che determineranno il nostro percorso da seguire”. Lo spiega il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella sua lettera di convocazione ai leader dei Ventisette. 

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