Giorgio Montanini racconta: «Il coma è stata la mia salvezza dalla ...

10 ore ago

Al podcast Tintoria il comico e attore rivela di aver bruciato in stupefacenti «mezzo milione di euro». Poi «Sono collassato e questo mi ha permesso di disintossicarmi»

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Foto Io Donna

«Ho avuto la fortuna di andare in coma». Così Giorgio Montanini, comico e attore 46enne spiega come è riuscito a vincere la sua battaglia contro la cocaina. E racconta di aver bruciato in stupefacenti «mezzo milione di euro». Ma proprio quei 45 giorni in ospedale, sostiene, lo hanno salvato: «Sono collassato e questo mi ha permesso di disintossicarmi».

Giorgio Montanini: «Il coma è stata la mia salvezza»

Giorgio Montanini ha raccontato la sua storia e il suo rapporto con gli stupefacenti durante il podcast Tintoria di due giorni fa. Parlando con gli autori Daniele Tinti e Stefano Rapone, l’attore ha raccontato che la sua dipendenza è nata «da circostanze attenuanti ma non giustificanti». Perché, ha detto, «ho perso mio padre, mia madre, mio fratello e il mio migliore amico suicida in 4 anni». E pur avendo «sempre creduto nell’importanza della forza mentale ed emotiva», per superare quel momento «ho avuto bisogno di sostanze stupefacenti».

Spendevo 400 euro al giorno per 5 gr di crack

La droga, ha spiegato, lo ha aiutato «ad attenuare le sofferenze.  Mi facevo di cocaina e stavo bene nonostante a casa mia erano morti tutti. La mia famiglia era fantastica e ho colmato un vuoto». Ma questo rifugio nella dipendenza gli è costato tantissimo, sia a livello fisico sia dal punto di vista finanziario: «Sono arrivato a spendere 400 euro al giorno per cinque grammi di crack, quindi ho buttato mezzo milione di euro».

La droga ti distrugge emotivamente

Giorgio Montanini ha raccontato che «il giorno prima non riuscivo ad alzarmi dal letto, quello dopo compravo la mia dose e mi facevo 400 chilometri in macchina per farmi il mio spettacolo da un’ora e mezza». La droga, ha chiarito il comico, «ti distrugge emotivamente», ma nonostante questo «al lavoro puoi anche performare. Da tossico sono riuscito a fare 8 film come I predatori ed Enea con Pietro Castellito».

Ma nel privato le cose cambiano. Giorgio Montanini ha spiegato che la droga «è molto subdola e potente, la cosa peggiore che ti fa è la presunzione». E fa pensare a chi la assume «di poterla gestire come mi pareva ma non era possibile. Ti porta a litigare con tutti senza un vero motivo. Ti senti in guerra con il mondo e inizi ad avere una serie di paranoie. Io non parlavo più con nessuno».

Il coma che gli ha salvato la vita

E poi, a lungo andare, «una droga come la cocaina instilla questa sorta di demone e sostituisce la tua personalità. Per molto tempo dai il meglio di te, poi non riesci più a capire quanto ha preso il sopravvento. Ero in assuefazione». E proprio per questo, Giorgio Montanini sostiene che il fatto di essere finito in coma gli ha salvato la vita. «Tutti lo reputano un dramma, per me è stata una fortuna. A un certo punto sono collassato e questo mi ha permesso di disintossicarmi, purificarmi, rinascere e tornare a vivere come prima».

Montanini ha raccontato di essere «entrato in condizioni pietose, pesavo 160 chili. Ne sono uscito con le analisi perfette e senza crisi d’astinenza. Su 100 pazienti, 99 non si risvegliano. Mi davano per morto. La mia compagna ha evitato di farmi l’estrema unzione solo perché non ero cristiano».

E quando è uscito dall’ospedale, conclude il comico, «penso che ci sia stata una presa di coscienza. Ero lucido, non ho più avuto il desiderio. Mi ero drogato così tanto che non ho avuto bisogno di riprovare quella sensazione».

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