Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Mattarella ...
Il messaggio della premier Giorgia Meloni: "Piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall'altra parte". Von der Leyen: "Oggi e sempre accanto a donne come Giulia Cecchettin"
Roccella: "Presenteremo testo unico entro l'8 marzo"
"Quello sul testo unico sulla violenza di genere è un lavoro che sta iniziando. È la commissione bicamerale per il femminicidio che ha cominciato a lavorare sull'idea di elaborare un testo unico contro violenza sulle donne. Adesso faremo tavolo con cui presenteremo il testo per l'8 marzo (Giornata internazionale della donna - ndr), spero". Lo ha detto la ministra per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo in collegamento da remoto con Italia Direzione Nord in corso a Milano. Il testo unico sulla violenza di genere, ha spiegato Roccella, "sarà una compilazione, metteremo insieme quello che già c'è contro violenza sulle donne allargando agli strumenti di empowerment femminile".
Tajani "Un segnale da parte del G7 a difesa della parità e del diritto delle donne ad essere libere"
Stasera, ha anticipato il ministro, "Si terrà una cerimonia contro i crimini commessi contro le donne": in occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, i sette ministri inaugureranno una panchina rossa davanti al Teatro comunale di Fiuggi, che si tingerà di arancione.
Il Papa: lottare insieme contro la violenza sulle donne
Violenza sulle donne. Meloni: "No a stereotipi e divisioni, serve il contributo di tutti
La violenza contro le donne è "una di quelle questioni sulle quali chiunque ha qualcosa da dire deve poterlo dire. Perché se noi ci chiudiamo dietro gli stereotipi, le divisioni è sbagliato e temo che non faremo mai il lavoro di approfondimento necessario ad affrontarlo in modo serio", ha detto la premier Giorgia Meloni intervistata da Maria Elena Viola, direttrice di “Donna Moderna”.
La premier ha aggiunto: "C'è un lavoro a 360 gradi che si fa particolarmente per incentivare le donne ad avere un lavoro, una carriera, a poter dimostrare il loro valore. Io non ho mai pensato che la soluzione fossero le quote da tutte le parti. Per me la soluzione ideale è rimuovere i condizionamenti e i limiti che non consentono alle persone di dimostrare il loro valore, di poter competere ad armi pari"
Violenza sulle donne, Meloni: immigrazione illegale incide molto
Croce Rossa: "La negazione diritti donne non può mai essere giustificata"
"Il più delle volte è invisibile, silenziosa, anonima. Non si riesce a percepirla e individuarne i segni non è facile perché, spesso, non sono così evidenti. Le donne che subiscono violenza a volte portano le ferite di tanto odio non sulla pelle ma dentro il loro cuore, nel loro animo. Attorno a noi ci sono purtroppo molte vite in pericolo, molte donne, giovani e non, la cui libertà, i cui diritti vengono quotidianamente segnati dalla forza, dalla voglia di sopraffare, di imporre. La negazione dei diritti delle donne e di qualsiasi essere umano non può mai essere giustificata. Non c'è spiegazione che tenga nei gesti, fisici o verbali, di chi non rispetta il prossimo. Oggi, le vite di troppe donne sono segnate da storie di sofferenza nascosta. Bisogna saper ascoltare, dare spazio a queste voci silenziose, fornire supporto e assistenza a chi è vittima. E lavorare molto per prevenire e sensibilizzare la popolazione, affinché l'odio non prevarichi il rispetto". Lo ha dichiarato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne."Secondo recenti studi, dal 1° gennaio ad oggi, si sono verificati 99 femminicidi in Italia. Tra i violenti, cresce il numero dei giovani, salito da 4 a 12 tra gli under 25. Davanti a questi numeri non possiamo far altro che incrementare i nostri sforzi. La Croce Rossa Italiana fornisce quotidianamente supporto alle donne vittime di violenza, è impegnata in progetti e attività di sensibilizzazione, soprattutto tra le nuove generazioni, migliora la formazione di Volontarie e Volontari affinché siano sempre più pronti a fornire una risposta adeguata a tutte quelle donne che subiscono violenza. Da anni ormai la Croce Rossa Italiana, attraverso l'attività dei Comitati sul territorio, è sentinella di questo fenomeno, pronta ad individuarne i segnali, i più evidenti ma anche quelli nascosti, e a fornire il supporto necessario a chi soffre, ad ascoltare e aprire le proprie porte a chiunque sia in difficoltà. Alle donne vittime di violenza, a quante vivono relazioni difficili con il proprio partner, a tutte quelle che ogni giorno subiscono gesti o parole non rispettose delle proprie libertà e dei propri diritti dico: non vi lasceremo mai sole, ci troverete sempre al vostro fianco", conclude Valastro.
Fontana: "Numeri drammatici"
"La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne deve rappresentare un impegno costante. I numeri sono drammatici. Esprimiamo vicinanza a tutte le vittime e alle loro famiglie, ribadendo la ferma condanna verso ogni forma di violenza. I dati sottolineano l'urgenza di accendere maggiormente i riflettori sulla prevenzione e il contrasto e di un rinnovato impegno per creare una rete di tutela vigile e attenta per ascoltare il disagio fin dal suo primo manifestarsi". Lo afferma il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
"È nostro dovere, a ogni livello, lavorare insieme -aggiunge- per costruire una cultura del rispetto, della dignità, affinché nessuna donna sia lasciata sola".
Guterres (Onu), la violenza contro le donne è un'epidemia
"L'epidemia di violenza contro le donne e le ragazze umilia l'umanità". Lo dichiara il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne sottolinea come "nessun Paese o comunità ne è immune". "E la situazione sta peggiorando" nota Guterres che invita a prevedere "azioni urgenti per ottenere giustizia e responsabilità". L'appello che arriva dal Segretario generale dell'Onu è "uniamo le forze per porre fine al flagello della violenza contro le donne e le ragazze in tutto il mondo".
Valditara: "La battaglia inizia dalla scuola"
"Sicurezza, libertà e dignità per ogni donna: questo il nostro impegno. Femminicidi, violenze sessuali, violenze morali e discriminazioni vanno combattute in modo deciso ed unanime. Sono espressioni di una cultura maschilista inaccettabile". Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in un videomessaggio in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. "La battaglia contro la violenza sulle donne - sottolinea Valditara - inizia dalla scuola. Dobbiamo diffondere la cultura del rispetto, ed è per questo che abbiamo introdotto fra gli obiettivi di apprendimento obbligatori e curriculari l'educazione al rispetto verso la donna, ed è la prima volta. Ragazze, non abbiate timore di denunciare ogni violenza e ogni bullismo che offenda la vostra sicurezza, la vostra libertà, la vostra dignità. La scuola sarà sempre con voi", conclude il ministro.
Valditara: "Sicurezza, libertà, dignità per ogni donna: questo è il nostro impegno"
"Sicurezza, libertà, dignità per ogni donna: questo è il nostro impegno. Femminicidi, violenze sessuali, morali, discriminazioni: vanno combattute in modo deciso ed unanime. Sono l'espressione di una cultura maschilista inaccettabile". E' il videomessaggio che il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara per il 25 novembre. "La battaglia contro la violenza sulle donne inizia dalla scuola- continua il ministro- dobbiamo diffondere la cultura del rispetto e per questo abbiamo introdotto tra gli obiettivi di approendimento, obbligatorio e curriculare, l'educazione al rispetto verso la donna ed è la prima volta". Valditara conclude rivolgendosi alle ragazze: "Non abbiate timore di denunciare ogni violenza e ogni bullismo che offenda la vostra sicurezza, libertà e dignità: la scuola sarà sempre con voi".
Meloni: "Piaga sociale e culturale"
"Oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall'altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall'abominio della violenza". Lo afferma la premier Giorgia Meloni sui social. "Come Governo, dall'inizio del nostro mandato, abbiamo messo in campo strumenti di contrasto, prevenzione e sicurezza -aggiunge la presidente del Consiglio -. Un lavoro che deve proseguire nella consapevolezza che il contributo di ciascuno di noi può fare la differenza. Lo dobbiamo fare nel nome di tutte coloro che oggi non sono più con noi: mamme, sorelle, figlie, amiche. 1522 è il numero a cui rivolgersi per parlare, denunciare e ricevere aiuto immediato, in qualsiasi momento. Ogni voce che si alza contro la violenza è un passo verso una società più sicura e libera dalla paura. Ricordate: non siete sole. #25novembre".
Mattarella, nessuna scusa, azioni concrete
"La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. E' un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare". Lo dice, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, e' il primo strumento giuridicamente vincolante ad aver riconosciuto la violenza di genere come una violazione dei diritti umani - ricorda il capo dello Stato - l'Italia ha ratificato la Convenzione nel 2013, dotandosi di strumenti di tutela per garantire una piena protezione alle vittime di violenza di genere".
"Quanto fatto finora non e', tuttavia, sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. E' un'emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino", avverte.
"'Nessuna scusa' e' il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna - rileva Mattarella -e' addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete". "E' fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne piu' deboli nella societa', nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della societa' civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto.E' un valore per l'intera societa' far si' che siano pienamente garantiti i diritti umani dell'universo femminile", sottolinea ancora.
Ursula von der Leyen ricorda Giulia Cecchettin, merita giustizia
Onu, ogni 10 minuti nel mondo una vittima
Almeno 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente in tutto il mondo nel 2023, la maggior parte da parenti, secondo i dati pubblicati dalle Nazioni Unite, "un livello allarmante" per omicidi che potrebbero essere comunque "evitabili". "La casa resta il luogo piu' pericoloso" per le donne, il 60% di loro sono vittime "del coniuge o di altri membri della famiglia", rileva il rapporto dell'Ufficio di Vienna delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) e l'organizzazione newyorkese UN Women. Sono 140 ogni giorno o una ogni 10 minuti. Un fenomeno "che oltrepassa i confini e colpisce tutte le categorie sociali e tutte le fasce d'eta'", con Caraibi, America Centrale e Africa le regioni piu' colpite, prima dell'Asia.
Nel continente americano e in Europa i femminicidi vengono perpetrati soprattutto dal partner, mentre nel resto del mondo sono i familiari a essere piu' spesso coinvolti. Secondo i dati disponibili in alcuni paesi, tra cui la Francia, molte vittime hanno denunciato violenze fisiche, sessuali o psicologiche prima della morte. "Cio' suggerisce che molti omicidi avrebbero potuto essere evitati", sottolinea lo studio, ad esempio mediante "misure ingiuntive giudiziarie".
Nelle regioni in cui e' possibile stabilire una tendenza, il tasso di femminicidi e' rimasto stabile o e' diminuito solo leggermente dal 2010, a dimostrazione che questa forma di violenza "e' radicata nelle pratiche e nelle norme" ed e' difficile da sradicare, rileva l'Unodc che ha analizzato la situazione dati raccolti in 107 paesi. Nonostante gli sforzi intrapresi in diversi Paesi, "i femminicidi restano a un livello allarmante", notano gli autori. Ma "questo non e' inevitabile", secondo la direttrice di UN Women, Sima Bahous, citata in un comunicato stampa, che invita i paesi a rafforzare l'arsenale legislativo e a raccogliere meglio i dati.
Nei primi 6 mesi del 2024 il 56% delle donne uccise da partner o ex
Nell'anno 2023, le donne vittime di omicidio commesso dal partner o ex partner sono state il 67% di quelle uccise in ambito familiare/affettivo, mentre nel 2022 erano il 58%. Residuale il caso degli omicidi commessi da altro parente, che si attestano intorno al 10%. Nei primi sei mesi del 2024 la percentuale di donne uccise da partner o ex partner si attesta al 56%, contro il 62% registrato nell'arco temporale corrispondente del 2023.
E' quanto emerge dal report 'Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne' realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Ps.
Nel primo semestre 2024, alla diminuzione degli eventi commessi per mano del partner/ex corrisponde un aumento degli omicidi commessi dai genitori o dai figli, che si attestano al 33% rispetto al 25% del totale registrato nel primo semestre 2023. Anche nei semestri in argomento, i casi di omicidio commesso da altro parente restano residuali rispetto alle altre categorie, pur mostrando valori in leggero incremento.
Per quanto attiene al cosiddetto modus operandi, nel primo semestre 2024, così come nell'analogo periodo del 2023, negli omicidi volontari con vittime donne avvenuti in ambito familiare/affettivo si rivela preminente l'uso di armi improprie e/o armi bianche (19 casi nel 2024 a fronte dei 18 nell'analogo periodo del 2023). In 11 casi sono state utilizzate armi da fuoco (17 nel 2023). Seguono le lesioni/percosse (8 omicidi in entrambi gli intervalli temporali) e l'asfissia/soffocamento/strangolamento (8 casi a fronte dei 9 del periodo 2023). Nel primo semestre 2023 è stato registrato un omicidio volontario consumato tramite avvelenamento.
I dati del Viminale, +6% stalking
Nei primi sei mesi del 2024 si registra un aumento del 6% degli atti persecutori, il cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi. Un aumento del 15% anche per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell'81% dei casi.
Dall'analisi dei dati relativi a tali delitti nell'ultimo semestre in esame, emerge che il 18% degli atti persecutori è commesso da stranieri, percentuale che sale al 29% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi.
E' quanto emerge dal report 'Il Punto-Il pregiudizio e la violenza contro le donne' realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della Ps che precisa che la popolazione residente in Italia è costituita per il 9% da cittadini stranieri.
Il simbolo delle scarpe rosse
Le scarpe rosse diventano il simbolo della lotta contro qualsiasi abuso nei confronti delle donne, nel 2009. Nascono come installazione dell’artista messicana Elina Chauvet.
Perché il 25 novembre
Oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ma perché oggi? Il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Domenicana, furono uccise le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, Las Mariposas, erano attiviste politiche, uccise per ordine del dittatore Rafael Leonidas Trujillo.
Quel giorno, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono fermate dagli agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
Nella risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 viene precisato che si intende per violenza contro le donne "qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata".
Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal.