L'Italia si illumina di verde nella Giornata della Salute Mentale 2024
diRedazione Salute
Il 10 ottobre, su iniziativa della Società Italiana di Psichiatria (SIP), i palazzi si illumineranno di verde per sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche legate alle patologie cliniche e sui social c'è un contest che aiuta a superare lo stigma. L'appello
L'Italia si illuminerà di verde per ricordare chi soffre di un problema di salute mentale, ma anche i medici che lavorano nei Dipartimenti di Salute Mentale. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre la Società Italiana di Psichiatria (SIP) lancia un appello per ambienti di lavoro più sani e sicuri sia per i pazienti, la cui psiche è messa a dura prova da ambienti di lavoro stressanti e ostili, dall’altro i medici che, tra doppi e tripli turni, spesso in condizioni di scarsa sicurezza, con il crescente timore di rivalse legali, continuano a lavorare strenuamente per fronteggiare la valanga di richieste d’aiuto che arrivano ogni giorno.
«Condizioni di lavoro caratterizzate da forte stress e precariato, ma anche da pregiudizi, discriminazioni e molestie, possono comportare gravi rischi per la salute mentale – spiega Liliana Dell’Osso, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) –. E, come ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità, con il 60% della popolazione mondiale al lavoro, il 15% della quale affetta da un disturbo mentale, è necessaria un'azione urgente per ridurre lo stigma sul posto di lavoro attraverso la consapevolezza e la formazione e per creare un ambiente di lavoro più sano e inclusivo che protegga e supporti attivamente la salute mentale. Senza considerare come lo stigma crei una barriera all’occupazione e le persone affette da gravi disturbi mentali siano in gran parte escluse dal mondo del lavoro o impiegate in attività poco retribuite o insicure, spesso prive di tutele adeguate».
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che nel 2030 le patologie psichiche supereranno quelle cardiovascolari ma gli esperti sostengono che il "sorpasso" potrebbe avvenire anche prima.
A fronte delle dimensioni “pandemiche” raggiunte dai disturbi mentali, non corrisponde un aumento o un miglioramento dei servizi di cura, in particolare nel nostro paese. I Dipartimenti di Salute Mentale (DSM), infatti, sono diminuiti di numero (dai 183 del 2015 ai 139 del 2023), e stanno vivendo una profonda crisi di personale, soprattutto medico: si stima che il prossimo anno mancheranno all’appello altri mille psichiatri.
«La realtà è che in un decennio che ha visto quintuplicare i casi di molte patologie psichiatriche, soprattutto tra i più giovani e le categorie più fragili, l’Italia della salute mentale si è trovata a lottare ad armi impari con la società che cambia, con sempre meno risorse, sempre meno strutture pubbliche e sempre meno personale, che abbandona i dipartimenti per mancanza di sicurezza e di certezze professionali – evidenzia Emi Bondi, presidente uscente SIP e componente del tavolo tecnico sulla salute mentale del Ministero della Salute –. Troppi ormai anche i casi di violenza quotidiana denunciati (35 i casi ‘gravi’ nell’ultimo anno segnalati alla SIP), soprattutto nell’ambito del pronto soccorso. Senza contare l’enorme difficoltà di svolgere ricerca scientifica pubblica. Tutto questo naturalmente finisce con il gravare con i pazienti, che si trovano più soli con meno assistenza e meno attenzioni. Nessun ‘bonus’ potrà mai supplire alla carenza di risorse tolte al servizio pubblico e alla medicina territoriale, vero punto di riferimento per la popolazione, che ha bisogno di investimenti strutturali, annunciati da tempo ma mai resi disponibili”».
In questo contesto, posti di lavoro malsani possono essere sia causa che “amplificatori” di problemi più ampi che incidono negativamente sulla salute mentale, tra cui discriminazione e disuguaglianza basate su fattori quali razza, sesso, identità di genere, orientamento sessuale, disabilità, origine sociale, condizione di migrante, religione o età.
«Bisogna evitare che il lavoro amplifichi disagi preesistenti o assimili questioni sociali più generali che hanno effetti negativi sulla salute mentale, ad esempio disuguaglianza, discriminazione ma anche bullismo e violenza. – conclude la professoressa Dell’Osso –. Essere senza lavoro rappresenta un rischio per la salute mentale. Disoccupazione, precarietà lavorativa e finanziaria e recente perdita del lavoro sono fattori di rischio per tentativi di suicidio. Servono programmi di inserimento per persone con problemi di salute mentale e azioni di supporto per i lavoratori che rientrano dopo un’assenza causata da un disturbo mentale. Per questo la SIP richiama l’attenzione delle Istituzioni al fine di favorire politiche che favoriscano sia la prevenzione negli ambienti di lavoro che il contrasto a situazioni che possono minare la salute mentale».
Giovedì 10 Ottobre, la SIP da anni organizza l'illuminazione a verde dei palazzi istituzionali, tra cui quello del Ministero.
Si affianca quest'anno l'iniziativa di Fondazione Progetto Itaca che ha organizzato l'illuminazione in verde di 16 palazzi. «Accendere il Verde sulla Salute Mentale», è nata dall’appello di Fondazione Progetto Itaca ETS.
«Siamo onorati che gli Enti e le Istituzioni abbiano accolto il nostro invito a illuminare di verde i monumenti simbolo della città in occasione della Giornata Mondiale della salute mentale» - dichiara Felicia Giagnotti, presidente di Fondazione Progetto Itaca. «È la dimostrazione di una maggiore consapevolezza rispetto alla necessità di fare prevenzione e di avere maggiore cura nei confronti delle persone che convivono con un disturbo mentale. Questa campagna è pensata per essere vicini a loro, ma anche alle famiglie che rimangono sempre il primo punto di riferimento e sostegno di queste persone. Ci auguriamo che anche tanti profili social si tingano di verde per ricordarci che di fronte ad un disturbo mentale nessuno può e deve essere lasciato solo» conclude Giagnotti.
Progetto Itaca, che in Italia rappresenta la principale organizzazione di volontari impegnata a favore della Salute Mentale, invita a dare un segnale simbolico di sostegno alle persone che convivono con un disturbo mentale e alle loro famiglie. Per partecipare al contest digitale basta condividere sui social una foto con un elemento di colore verde (un oggetto o un indumento), aggiungere #perlamenteconilcuore e taggare @progetto.itaca. Un piccolo gesto che può contribuire a diffondere il messaggio di speranza e sostegno.
E di salute mentale si è parlato a Roma, nel corso di una tavola rotonda con esperti, esponenti istituzionali e stakeholder, presso la sala stampa di Palazzo Montecitorio, su iniziativa del deputato Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XII Commissione Affari sociali. L'evento è stato promosso da Fondazione The Bridge, con il supporto non condizionato di Angelini Pharma, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che si celebra il 10 ottobre, per illustrare le prospettive future della salute mentale, con particolare attenzione alle sfide e alle opportunità che emergono in un contesto sempre più tecnologico e globalizzato e avviare, in tal modo, un nuovo dialogo, più costruttivo, tra professionisti, istituzioni e società civile.
Nel corso dell’incontro è stato approfondito il ruolo svolto dalla tecnologia nel modo in cui comprendiamo e trattiamo la salute mentale ed è stato analizzato lo stigma come elemento di difficoltà nella presa in carico del paziente. Il tema della salute mentale è stato poi affrontato dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale, con una riflessione sulle possibili strategie utili a garantire equità e accessibilità ai servizi di assistenza. Secondo la Presidente di Fondazione The Bridge, Rosaria Iardino, «la salute mentale non può restare all’ombra dello stigma, occorre una nuova consapevolezza, servono interventi concreti. Dobbiamo ripartire dai giovani e dalla necessità di garantire a chi ne ha bisogno il giusto benessere. Le nuove tecnologie e il loro impatto, in particolare dei dispositivi digitali sullo sviluppo cognitivo e neurologico dei giovani, sono un elemento decisivo per affrontare il tema della salute mentale».
L’uso intensivo di smartphone, tablet e altre tecnologie ha portato a cambiamenti nei modelli di attenzione, nelle capacità mnemoniche e nelle abilità di problem-solving. Occorre, quindi, ha osservato Iardino, «un utilizzo equilibrato di questa tecnologia e investire, tra l’altro, sulla formazione della comunità educante e degli operatori sociosanitari. È importante instaurare un dialogo aperto e sincero con i giovani e prestare attenzione, anche da parte dei genitori, a eventuali segnali di disagio. Un ruolo strategico, inoltre, lo svolge la scuola. La passività e l'inattività possono nascondere problemi più profondi, come la depressione o l’ansia e non possono essere sottovalutate».
L’incontro a Palazzo Montecitorio è stato l’occasione per annunciare l’evento «Ma sei fuori?», che sarà presentato a Milano il 12 novembre. Questa iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto sviluppato a partire dal 2020 da Fondazione The Bridge, con il supporto non condizionato di Angelini Pharma. L’intento è quello di esplorare il tema dello stigma legato alle fragilità mentali e di indagare le dinamiche che riguardano i ragazzi, principalmente dell’età appartenente al ciclo della scuola secondaria di secondo grado.
9 ottobre 2024 ( modifica il 10 ottobre 2024 | 10:30)
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