Cos'è esattamente un Giubileo - Il Post
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Tra il 24 dicembre 2024 e il 6 gennaio 2026 a Roma si svolgerà il Giubileo, cioè un periodo di circa un anno considerato particolarmente sacro per la Chiesa cattolica. Nella dottrina cattolica il Giubileo è un evento importantissimo, durante il quale i fedeli da tutto il mondo vengono incoraggiati ad andare a Roma in pellegrinaggio. In origine l’arrivo a Roma garantiva ai pellegrini il perdono da tutti i peccati, un concetto chiave nella religione cattolica: oggi esiste ancora un rito simile, ma il Giubileo è diventato più che altro un evento per rafforzare il legame tra i fedeli e i principali luoghi di culto della religione cattolica, oltre che una grossa opportunità per la città che lo ospita, cioè Roma.
Cos’è il Giubileo e quando avviene Rendere “sacro” un intero anno è un rito antichissimo, che secondo qualche ricostruzione risale persino a 5.000 anni fa, quando i re della Mesopotamia indicevano un anno durante il quale fosse possibile azzerare i propri debiti nei confronti dello Stato. Il Giubileo cattolico discende invece da una festività ebraica, che si svolge ogni cinquant’anni e durante la quale, in origine, tutti i debiti venivano azzerati e gli schiavi venivano liberati: sulla carta, per favorire una più equa distribuzione delle ricchezze nella società (era verosimilmente una misura per smussare i conflitti sociali). La parola “Giubileo” viene dall’ebaico yobel, che identificava il corno che si suonava per segnalare l’inizio della festività ebraica.
Il primo Giubileo della Chiesa cattolica si svolse nel 1300: fu un modo per gestire in maniera più efficiente i numerosissimi pellegrini che arrivavano a Roma e anche per aumentare le entrate legate ai pellegrinaggi. Si decise però che l’evento centrale dell’anno santo non fosse l’azzeramento dei debiti, come nel Giubileo ebraico, ma l’indulgenza plenaria, cioè la possibilità eccezionale per un fedele di ottenere il perdono dei suoi peccati e delle relative conseguenze.
Dal 1300 i Giubilei ordinari si sono susseguiti con cadenze diverse ma regolari. Bonifacio VIII, il papa del primo Giubileo, decise che l’evento si sarebbe svolto ogni 100 anni, ma le pressioni dei fedeli spinsero i papi a ridurre sempre di più il tempo fra un Giubileo e l’altro. Dal 1475 c’è un Giubileo ordinario ogni 25 anni.
È capitato però che il papa indicesse un Giubileo straordinario per qualche anniversario particolare: l’ultimo Giubileo è stato indetto nel 2015 da papa Francesco per celebrare i cinquant’anni dalla fine del Concilio Vaticano secondo, cioè un periodo di riforme che cercarono di modernizzare alcuni aspetti della Chiesa (fu per esempio il momento in cui si decise di celebrare la Messa nelle lingue contemporanee, oltre che in latino). L’ultimo Giubileo ordinario si è invece tenuto nel 2000 con papa Giovanni Paolo II, e fu ritenuto un grande successo di immagine sia per la Chiesa sia per Roma.
Due bambini all’udienza generale del papa in Vaticano, 7 giugno 2000 (AP Photo Plinio Lepri)
Come funziona il Giubileo Come da tradizione, il Giubileo del 2025 è stato annunciato ufficialmente un anno prima con la lettura da parte del papa della bolla d’indizione, cioè un documento ufficiale scritto in latino in cui il papa comunica le date di inizio e fine del Giubileo e il tema dell’anno santo, che quest’anno sarà la speranza.
Il Giubileo 2025 inizierà, come avviene dal 1500, con l’apertura delle quattro porte sante delle basiliche papali, cioè delle quattro chiese più importanti di Roma: San Pietro (in Vaticano, che sarà aperta per prima), San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore. Saranno aperte a tappe fra il 24 dicembre 2024 e il 5 gennaio 2025 e il Giubileo finirà con la loro chiusura fra dicembre del 2025 e gennaio del 2026.
La porta santa è la porta fisica di una basilica che è considerata santa perché benedetta dal papa e che è aperta solo durante il Giubileo: per il resto del tempo viene murata. Per un cattolico attraversare la porta santa è centrale nell’esperienza del pellegrinaggio giubilare. Fino al Giubileo del 1975 era il papa a dare la prima picconata al muro della porta durante il rito di apertura. Poiché proprio in quel Giubileo il papa di allora, Paolo VI, venne pericolosamente sfiorato da alcuni calcinacci, dal 2000 si decise che il muro sarebbe stato abbattuto prima, lasciando al papa solo il compito di aprire per primo la porta.
Piazza San Pietro durante una messa di papa Francesco in occasione della chiusura della porta santa che conclude formalmente il Giubileo, 20 novembre 2016 (AP Photo/Gregorio Borgia)
Le porte sante non esistono solo a Roma. Per il Giubileo straordinario del 2015-2016 papa Francesco aveva creato e fatto aprire diverse porte sante in tutto il mondo – dal Canada all’India passando per il Brasile, tra le tante – e lui stesso aveva deciso di iniziare in anticipo quel Giubileo aprendo le porte sante della Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, dando la possibilità di celebrare il Giubileo in gran parte del mondo cattolico.
Il Giubileo del 2025 sarà però meno globale del precedente e più tradizionalmente concentrato a Roma. Nonostante le richieste delle comunità cattoliche sparse per il mondo di aprire le loro porte sante, è stato ribadito dal dicastero per l’evangelizzazione – il ministero del Vaticano che si occupa dell’anno santo – che saranno aperte solo le porte sante di Roma, perché così è stato definito nella bolla d’indizione dal papa, unica e indiscutibile autorità sulla questione.
L’unica eccezione sarà l’apertura, verso la fine del Giubileo, di una porta santa in un carcere: una scelta legata al tema del Giubileo, quello della speranza, che il papa ha spiegato nella bolla d’indizione. Nel documento papa Francesco propone ai governi nazionali che nell’anno del Giubileo «si assumano iniziative che restituiscano speranza», come forme di amnistia, condoni delle pene o programmi di reinserimento nella società per i detenuti, o la cancellazione dei debiti per i paesi che non possono permettersi di ripagarli.
Le porte sante sono però solo uno dei tanti modi con cui i fedeli possono ottenere l’indulgenza durante il Giubileo: non è nemmeno obbligatorio andare a Roma, basta per esempio astenersi dai social network o digiunare per un giorno, oppure far visita a chi è in ospedale o in carcere.
Durante l’anno santo si svolgeranno, oltre a rituali di apertura e celebrazioni rivolte a tutti i fedeli, una serie di eventi della durata all’incirca di due giorni, chiamati loro stessi “giubilei” e dedicati a specifiche categorie di fedeli, ognuna invitata a fare un pellegrinaggio a Roma e a confrontarsi con il papa in una messa conclusiva. Ci saranno, fra i tanti, il Giubileo dei migranti, il Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici, il Giubileo dello sport, il Giubileo degli imprenditori, il Giubileo della famiglia e il Giubileo dei detenuti, quando verrà aperta la quinta e ultima porta santa del Giubileo.
Motociclisti sollevano i loro caschi per salutare papa Giovanni Paolo II, durante il Giubileo dei motociclisti, piazza San Pietro, Città del Vaticano, 2 luglio 2000 (AP Photo/Plinio Lepri)
L’impatto economico e turistico del Giubileo Il Giubileo non è solo un evento religioso e spirituale, ma esattamente come nelle sue prime edizioni avrà anche un grande impatto economico su Roma: con il Giubileo nel 2025 sono previsti in città 35 milioni di turisti, più del doppio di quelli che l’hanno visitata nel 2023.
Per questo motivo l’organizzazione del Giubileo non è gestita solo dalla Chiesa Cattolica. Tutti gli eventi del Giubileo 2025 sono stati approvati e concordati assieme al governo italiano, che ha stanziato complessivamente più di 1,7 miliardi di euro per 327 interventi su Roma: sono operazioni legate alla riqualificazione di spazi pubblici (come le piazze delle basiliche papali che saranno al centro dei riti del Giubileo), al potenziamento dei trasporti o all’aumento delle strutture turistiche e degli spazi pedonali. Questi interventi sono gestiti e coordinati dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che già nel 2022 era stato anche nominato commissario straordinario per il Giubileo.
Al momento però i lavori per l’anno santo, spesso raccontati da Gualtieri su TikTok, stanno creando parecchi disagi ai turisti e ai romani, con monumenti coperti e strade deviate. Per qualche settimana per esempio anche la Fontana di Trevi è stata parzialmente inattiva per un intervento di manutenzione straordinaria in vista del Giubileo, ma si poteva comunque osservare da vicino grazie a una passerella.
Turisti fotografano la Fontana di Trevi, delimitata da una rete a causa dei lavori di manutenzione, Roma, 9 ottobre 2024 (ANSA/FABIO FRUSTACI)
In aggiunta molti degli interventi previsti, secondo le informazioni ufficiali fornite dal comune di Roma, sono in ritardo e saranno conclusi soltanto a Giubileo in corso, tanto che in qualche caso si è deciso di dividere i lavori in due fasi. È successo con i cantieri di piazza dei Cinquecento (antistante alla stazione di Roma Termini) e di piazza Risorgimento (uno snodo importante per il flusso dei turisti verso e da piazza San Pietro), che sono stati divisi in due lotti. Uno sarà completato entro la fine del 2024, in tempo per l’anno santo, e l’altro entro il 2026.
La pedonalizzazione di via della Conciliazione (la via principale che porta a piazza San Pietro), che per il comune avrà «lo scopo di agevolare il flusso dei pellegrini e di garantire che lo stesso si svolga in sicurezza», è in corso. Le stime ufficiali dicono che sarà completata nel primo trimestre del 2025.
Anche il Vaticano è attento alle ricadute economiche dell’evento. Il dicastero per l’evangelizzazione ha collaborato con un’agenzia pubblicitaria per realizzare una campagna di marketing per il Giubileo 2025, con tanto di logo, mascotte, canzone ufficiale e vari gadget da acquistare per pellegrini e non.