Esplodono cercapersone a Beirut e in Siria: morti e feriti in un ...

ieri
Hezbollah

La guerra di Gaza, giorno 347

Innescate microesplosioni dentro i "pager" dei combattenti di Dio. Hezbollah: "Totale responsabilità di Israele". Hamas: "Parte dell'aggressione terroristica sinista". No comment dal governo Netanyahu. Sinwar: "Pronti a una guerra di logoramento"

Media, circa 500 uomini di Hezbollah hanno perso la vista per le esplosioni

Circa 500 agenti di Hezbollah hanno perso la vista in seguito all'esplosione di cercapersone in Libano e Siria. Lo ha riferito questa sera il canale televisivo saudita Al Hadath.

Sky News Arabia: il Mossad ha modificato i cercapersone prima della consegna

Sky News Arabia cita fonti secondo cui l'attacco su larga scala con cercapersone in Libano è stato possibile perché l'agenzia di spionaggio del Mossad è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah prima che venissero consegnati al gruppo terroristico. Secondo la fonte, l'agenzia di spionaggio israeliana ha posizionato una quantità di Petn, un materiale altamente esplosivo, sulle batterie dei dispositivi e li ha fatti esplodere aumentando la temperatura delle batterie da lontano.

In precedenza, il Wall Street Journal aveva riferito che alcuni membri di Hezbollah avevano sentito i loro cercapersone surriscaldarsi e li avevano eliminati prima della serie di esplosioni. Al Jazeera cita una fonte della sicurezza libanese che afferma che il peso dell'esplosivo inserito in ogni dispositivo era inferiore a 20 grammi e che i cercapersone fatti saltare in aria erano stati importati cinque mesi fa. È in corso un'indagine su come è stata attivata la carica esplosiva, aggiunge la fonte.

Si aggrava il bilancio dei morti in Libano, secondo il Ministero della Salute: 11 vittime

Il ministero della Salute libanese aggiorna il bilancio delle vittime delle esplosioni del cercapersone: adesso si contano 11 morti. Si registrano anche 4.000 feriti, di cui 400 in condizioni critiche, secondo i numeri del Ministero citati dai media in lingua araba.

Colloquio tra i ministri degli Esteri di Iran e Libano sulle esplosioni

In una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bouhabib, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha condannato fermamente “l'atto terroristico del regime sionista che ha preso di mira i cittadini libanesi”.

Nel corso della conversazione telefonica - scrive l'agenzia iraniana Irna - mentre esprimeva le sue condoglianze e la sua solidarietà al governo, alla nazione e alle famiglie dei martiri e dei feriti nell'incidente in Libano, Araghchi ha annunciato la sua disponibilità a fornire qualsiasi aiuto e assistenza per le cure dei feriti o per il loro trasferimento a Teheran.

Axios: "Netanyahu ha approvato l'operazione sulle esplosioni dei cercapersone in Libano"

L'operazione, che prevedeva l'esplosione di centinaia di cercapersone in Libano, è stata approvata all'inizio di questa settimana durante le riunioni sulla sicurezza con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, i membri senior del suo gabinetto di guerra e i responsabili dei servizi di sicurezza, ha affermato una fonte informata dei fatti ad Axios. Oggi, Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Gallant hanno trascorso diverse ore al centro di comando delle IDF a Tel Aviv, ha affermato un funzionario israeliano. Il gabinetto di sicurezza israeliano aveva deciso lunedì sera di aggiornare gli obiettivi della guerra, per includere il ritorno sicuro degli israeliani sfollati alle loro case al confine con il Libano: “Israele continuerà ad agire per attuare questo obiettivo” aveva affermato l'ufficio del premier.

Gli Usa: "Non siamo stati informati e non siamo coinvolti negli attacchi in Libano e Siria"

Gli Stati Uniti non sono stati informati in anticipo e non sono stati coinvolti nelle esplosioni di cercapersone utilizzati da Hezbollah in Libano. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller: “Posso dirvi che gli USA non sono stati coinvolti, gli USA non erano a conoscenza di questo incidente in anticipo e, a questo punto, stiamo raccogliendo informazioni”. Miller non ha voluto commentare il sospetto che le esplosioni siano state organizzate da Israele, ma ha in qualche modo giustificato lo Stato ebraico dicendo che l'organizzazione filoiraniana libanese si può considerare un “obiettivo legittimo”.

Hamas: "Gli attacchi di oggi sono parte dell'aggressione terroristica sionista"

Hamas ha condannato le esplosioni in Libano, affermando che sono state parte della “aggressione terroristica sionista”.

Libano del sud, raid di Israele: tre membri di Hezbollah sarebbero rimasti uccisi

Tre membri di Hezbollah sarebbero rimasti uccisi in un raid aereo israeliano su Majdel Selm, nel sud del Libano. Lo riporta Al-Arabiya. The Times of Israel precisa che, al momento, le forze israeliane di difesa (Idf) non hanno rilasciato commenti sull'accaduto.

Il premier libanese riunisce il governo e condanna "l'aggressione criminale israeliana"

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha tenuto una riunione di gabinetto dopo le esplosioni simultanee che si sono verificate nel Paese. Il governo ha “condannato all'unanimità questa aggressione criminale israeliana, che viola palesemente la sovranità del Libano”, ha reso noto l'ufficio stampa al termine della riunione.

Esperto alla BBC: "Probabile che per ogni dispositivo ci fossero 10-20 grammi di esplosivo"

I dispositivi esplosi in Libano e Siria “contenevano probabilmente dai 10 ai 20 grammi ciascuno di esplosivo ad alto potenziale, nascosto all'interno di un componente elettronico falso”. Lo spiega alla Bbc un esperto di munizioni, in passato nell'esercito britannico, che ha chiesto di restare anonimo. L'esplosivo, ha spiegato, sarebbe stato armato da un segnale, qualcosa chiamato messaggio di testo alfanumerico.

L'esperto: "Probabile che all'origine delle esplosioni ci siano delle modifiche strategiche prima della consegna"

“È probabile” che gli attentatori “abbiano intercettato i lotti di cercapersone di cui gli Hezbollah si sono approvvigionati di recente e abbiano modificato i dispositivi prima della consegna, introducendo delle modifiche che sono poi state sfruttate nell'attacco”. Questa l'ipotesi più probabile sulle esplosioni che hanno fatto morti e migliaia di feriti in Libano e in Siria secondo Pierluigi Paganini, esperto di sicurezza e professore di Cybersecurity presso l'Università Luiss Guido Carli di Roma.

Il ministro della Salute libanese: "I morti salgono a nove"

Il bilancio delle vittime in Libano è salito a nove morti, secondo quanto riferito dal ministro della Salute libanese, Firas al-Abyad che, come riporta Al Jazeera, ha affermato che tra le vittime c'è una bambina di 9 anni della valle della Bekaa. Almeno 2.800 persone sono rimaste ferite, ha aggiunto, più di 200 sono in condizioni critiche. La maggior parte delle ferite registrate finora riguarda il viso, le mani, le braccia e anche l'addome.

Gli Houthi condannano l'attacco in Libano e Siria: "Crimine atroce e violazione della sovranità libanese"

Il portavoce degli Houthi yemeniti, Mohammed Abdelsalam, ha definito la catena di esplosioni di cercapersone, in dotazione a presunti militanti di Hezbollah, “un crimine atroce e una violazione della sovranità libanese” da parte di Israele.

Fonti di Hezbollah: Nasrallah non è stato coinvolto nelle esplosioni

Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah non è rimasto ferito nell'ondata di esplosioni di cercapersone avvenuta oggi in tutto il Libano, ha riferito a Reuters una fonte di alto livello di Hezbollah.

Il ministro della Salute libanese: "Tra i 2750 feriti, 200 sono in condizioni critiche"

Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha affermato in una conferenza stampa che le esplosioni che hanno interessato i cercapersone “hanno ucciso otto persone, tra cui una ragazza. Circa 2.750 persone sono rimaste ferite, più di 200 di loro in modo critico” ha aggiunto.

Media, sette i morti a Damasco per le esplosioni coi cercapersone

Secondo Saberin News, media affiliato al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica iraniano, sette membri di Hezbollah sono stati uccisi in Siria dall'esplosione coordinata dei cercapersone. Le vittime si trovavano nel quartiere di Seyedah Zeinab a Damasco, una roccaforte sciita.

Beirut, le esplosioni dei cercapersone: feriti e ambulanze davanti all'università della capitale

Il ministro dell'Informazione libanese, il primo del governo di Beirut, accusa esplicitamente Israele

Il ministro dell'Informazione libanese Ziad Makary ha dichiarato, incontrando i giornalisti a Beirut, che il suo Paese condanna “l'aggressione israeliana” dopo le esplosioni dei cercapersone che hanno provocato migliaia di feriti, tra cui molti combattenti di Hezbollah. Makary è il primo rappresentante del governo libanese ad accusare direttamente Israele.

Hezbollah: "Israele è totalmente responsabile, ci sarà una giusta punizione"

Hezbollah ha accusato Israele della “totale responsabilità” per le esplosioni in Libano, che hanno provocato almeno otto morti e migliaia di feriti. Lo si legge in un comunicato del movimento sciita, avvertendo che ci sarà una “giusta punizione”.

Attacchi coi cercapersone di Hezbollah, una delle esplosioni in un supermercato, vicino alle casse

Netanyahu e Gallant chiusi nel bunker del Ministero della Difesa dopo gli attacchi

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant sono riuniti nella ‘fossa’ della Kyria, il bunker del Ministero della Difesa a Tele Aviv, dopo le esplosioni simultanee in Libano e a Damasco dei cercapersone di membri di Hezbollah. Lo riferisce Ynet. Finora non ci sono state dichiarazioni ufficiali da Israele sull'attacco.

Media, Beirut ritiene Israele responsabile degli attacchi

Il portavoce del governo libanese ha affermato che il governo ritiene Israele responsabile dell'esplosione dei cercapersone e lo considera una violazione della sovranità libanese. Lo riferisce Axios.

Per diversi media, nessun commento da Israele sulle esplosioni in Libano

Il governo israeliano non ha al momento rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale sull'esplosione dei cercapersone usati da Hezbollah che avrebbero provocato almeno 8 morti. Lo ricorda Al-Jazeera. Hezbollah ha annunciato un'indagine “approfondita” sull'accaduto.

Israele, riunione d'emergenza sicurezza-governo

I più alti responsabili della sicurezza israeliana sono stati convocati per un incontro d'emergenza con il governo. L'incontro è avvenuto dopo le esplosioni multiple in Libano e a Damasco, in Siria. Lo riporta Haaretz. L'intelligence israeliana ha rilevato segnali insoliti di preparativi militari di Hezbollah nel Libano meridionale. L'apparato di sicurezza ritiene che le tempistiche attuali non consentiranno la nomina di Gideon Sa'ar a ministro della Difesa al posto di Yoav Gallant. Sa'ar tra l'altro non ha familiarità con i piani operativi dell'Idf per il Libano.

Israele, sventato attentato Hezbollah a ex alto funzionario di sicurezza

Lo Shin Bet, il servizio segreto interno, ha sventato di recente un piano di Hezbollah per uccidere un ex alto funzionario della sicurezza israeliana con un ordigno azionato a distanza dal Libano. Lo ha reso noto l'agenzia, secondo cui l'attentato era previsto per i prossimi giorni e per portarlo a termine sarebbe stata usata una mina anti uomo Claymore' dotata di un sistema di detonazione da remoto, che comprende anche una telecamera e una connessione cellulare. L'ex alto funzionario, la cui identità non è stata resa nota, è stato avvertito dei piani, riferiscono i media israeliani.

Secondo lo Shin Bet l'ordigno è quasi identico a quello esploso il 15 settembre del 2023 nel parco Hatarkon di Tel Aviv, in un apparente tentativo di attentato nel quale però non era rimasto ferito nessuno. All'epoca erano stati arrestati due sospetti, identificati come cittadini israeliani originari di al Eizariya, in Cisgiordania. Anche allora l'obiettivo della bomba che avrebbe dovuto essere azionata da Hezbollah era un funzionario della sicurezza israeliana.

Hezbollah, bambina di 10 anni morta nell'esplosione di un cercapersone

Una bambina di 10 anni è stata uccisa in Libano dopo l'esplosione di un cercapersone: lo afferma una fonte vicina a Hezbollah.

Un sospetto attacco hacker ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi 'pager', apparecchi tecnologici  utilizzati come cercapersone senza fili, appartenenti a miliziani di  Hezbollah. Lo riferiscono diversi media arabi, ma anche israeliani,  precisando che lo Stato ebraico sarebbe riuscito a violare i sistemi  di comunicazione dell'organizzazione sciita. Le esplosioni dei 'pager' si sono registrate in diverse zone di Libano, in particolare a Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella zona meridionale di Beirut. L'emittente al-Hadith, legata ad al-Arabiya, parla di "70 feriti", mentre altre fonti arabe sostengono che i feriti siano addirittura "centinaia".

Hezbollah rivendica una serie di attacchi contro Israele

Hezbollah ha rivendicato nelle ultime ore una serie di attacchi contro le postazioni israeliane a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Il partito armato libanese ha dichiarato di aver colpito il sito di Al Abbad, di fronte a Hula, utilizzando missili guidati.  

Il partito di Dio ha quindi affermato di aver teso un'imboscata a una pattuglia israeliana nei pressi di Bayyad Blida. Poco dopo, secondo comunicati del partito libanese alleato dell'Iran, un altro attacco con missili teleguidati ha preso di mira un veicolo di pattuglia israeliana vicino al sito di Ramiya. Hezbollah afferma di aver distrutto i mezzi coinvolti e colpito i rinforzi israeliani giunti sul posto.Il movimento armato libanese ha inoltre rivendicato un attacco contro edifici utilizzati dai soldati israeliani a Manara come risposta agli attacchi israeliani sui villaggi del sud del Libano.

Libano, ripetuti raid aerei israeliani nel Sud del paese

Secondo il governo libanese, Israele ha colpito diversi obiettivi nel sud del Libano nelle ultime ore.

Il ministero dell'informazione di Beirut ha riferito che l'artiglieria israeliana ha bombardato le località di Majidiye, Aita Shaab e Blida, causando danni consistenti. Attacchi aerei e colpi di artiglieria israeliani hanno preso di mira Hula e Markaba, dove è stato segnalato l'impiego di proiettili al fosforo bianco. Questi sono stati segnalati anche nell'area di Khiam.

Altri bombardamenti israeliani tra tra Kfar Kila e Deir Mimas hanno provocato un incendio, seguito poco dopo da attacchi su Abbasiye. Successivamente, un aereo israeliano ha colpito una casa a Taybe e bombardato altri edifici ad Aitarun. 

Israele, ucciso capo Jihad del sud di Gaza

Un raid aereo israeliano ha ucciso il comandante dell'unità missilistica della Jihad islamica palestinese nel sud di Gaza. Lo rende noto l'Idf. Ahmed Aish Salame al Hashash era il responsabile del lancio di razzi dall'area umanitaria della Striscia contro Israele, ha detto l'esercito. Durante l'attacco dell'Idf stava operando all'interno dell'area umanitaria di Khan Younis.

Netanyahu, la sicurezza in nord Israele è obiettivo di guerra

L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato oggi che il gabinetto di sicurezza ha aggiornato gli obiettivi ufficiali di Israele per la guerra in corso, includendo il ritorno di circa 60.000 israeliani evacuati dalle loro case nel Nord del Paese a causa degli attacchi di Hezbollah dal Libano. "Israele continuerà a prendere misure attive per realizzare questo obiettivo", ha affermato l'ufficio del primo ministro in una dichiarazione. La decisione è stata approvata durante una riunione notturna del gabinetto di sicurezza, ha affermato l'ufficio di Netanyahu.

Blinken in Egitto

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken da oggi è in Egitto dove resterà fino al 19 settembre. Nel suo nuovo tour nella regione questa volta non farà tappa in Israele. Obiettivo nella missione è sempre quello di cercare di arrivare a un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, obiettivo che sembra sempre più difficile prima della scadenza dell'Amministrazione  Biden. Il Dipartimento di Stato ha affermato in una nota che Blinken "incontrerà i funzionari egiziani per discutere degli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi, allevi le sofferenze del popolo palestinese e aiuti a stabilire una più ampia sicurezza regionale". Sarà anche  "co-presidente dell'apertura del dialogo strategico Usa-Egitto con il  ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty", afferma la nota, sottolineando che il "dialogo strategico mira a rafforzare le  relazioni bilaterali e ad approfondire lo sviluppo economico, nonché ad aumentare i legami tra le persone attraverso la cultura e l'istruzione".

Bombe israeliane su Gaza, nella notte altri 5 morti e diversi feriti

L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera fanno sapere che 5 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite dai bombardamenti israeliani che stanotte hanno colpito una casa nella città di Gaza e un accampamento di sfollati a Deir el-Balah, nel centro dell'enclave palestinese.

Sa'ar alla Difesa, proteste dei parenti degli ostaggi e plauso di Ben-Gvir

Con il diffondersi delle voci sul cambio al vertice del ministero della Difesa israeliano, la piazza ha cominciato a mobilitarsi. Oltre un migliaio di manifestanti si sono riuniti sotto casa di Sa'ar mentre il Forum dei familiari degli ostaggi ha esortato il leader del partito di destra New Hope a non unirsi a "questo governo che abbandona gli ostaggi". "Dobbiamo fermare questa mossa sconsiderata e pericolosa prima che sia troppo tardi per i 101 rapiti rimasti", aggiunge l'organizzazione, esortando a protestare. 

Anche gli Stati Uniti, in forma privata, esprimono perplessità: funzionari americani hanno trasmesso il messaggio alla stampa israeliana che sostituire un ministro della Difesa come Gallant nel pieno della guerra a Gaza e in vista di un allargamento del conflitto al Libano sarebbe "una follia". Fonti americane hanno esaltato l'esperienza di Gallant nel suo ruolo attuale, sostenendo che le ragioni dietro il suo potenziale licenziamento siano politiche. 

A favore dell'ingresso di Sa'ar nel governo si è invece espresso il ministro per la Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir, che spinge per aprire un nuovo fronte contro Hezbollah in Libano: "Da molti mesi ho chiesto al primo ministro Netanyahu di licenziare Gallant ed è giunto il momento di farlo, immediatamente. Abbiamo bisogno di prendere una decisione a nord e Gallant non è l'uomo giusto per guidarla".

Il punto della situazione dalla corrispondente Maria Gianniti

Guterres, segretario ONU: "A Gaza sofferenza inimmaginabile, nulla giustifica questa punizione collettiva"

"Niente giustifica la punizione collettiva" inflitta da Israele alla popolazione della Striscia di Gaza, dove "il livello di sofferenza è inimmaginabile". 
Lo denuncia il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, sottolineando in un'intervista all'agenzia France Presse che "il livello di morte e distruzione" raggiunto nell'enclave palestinese "non ha paragoni con quello che ho visto da quando sono diventato Segretario generale", nel 2017. "Ovviamente condanniamo tutti gli attacchi terroristici di Hamas, così come la presa di ostaggi", ma "la verità è che nulla giustifica la punizione collettiva della popolazione palestinese e questo è ciò a cui stiamo drammaticamente assistendo a Gaza", ha detto Guterres. Dall'inizio della guerra, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro Israele, sono oltre 41.000 le persone rimaste uccise a Gaza, tra cui più di 200 operatori delle Nazioni Unite.

Blinken a breve in Egitto per discutere dei negoziati di tregua

Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken sarà in Egitto durante la settimana per discutere, tra le altre cose, degli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza tra Israele e Hamas. Lo ha annunciato il Dipartimento di Stato. Blinken co-presiederà inoltre una riunione del "dialogo strategico" tra Washington e Il Cairo, che svolge il ruolo di mediatore nei negoziati di tregua insieme agli Stati Uniti e al Qatar.

Generale israeliano chiede un'attacco su vasta scala in Libano

Il maggiore generale israeliano Ori Gordin, capo del Comando settentrionale delle Forze di difesa, chiede di lanciare un'incursione su larga scala in Libano, per creare una zona cuscinetto. L'offensiva via terra consentirebbe di far arretrare le milizie di Hezbollah, che bombardano la zona di confine israeliana. Solo in questo modo, secondo il generale, si porrebbe fine a oltre 11 mesi di incessanti attacchi contro le comunità in Galilea e si consentirebbe a decine di migliaia di sfollati di tornare nelle loro case. Contro questa ipotesi e' schierato il ministro della Difesa, Yoav Gallant, messo in discussione nelle ultime ore da Netanyahu. Gallant, infatti, ritiene che questo non sia il momento giusto per un'azione del genere e vuole favorire gli sforzi per raggiungere una soluzione diplomatica nel Nord e un accordo di cessate il fuoco e di presa degli ostaggi a Gaza.

Media: accordo per sostituire il ministro della Difesa Gallant con l'ultranazionalista Gideon Sa'ar

Sono sempre più insistenti e concrete le voci di un imminente cambio della guardia al ministero della Difesa israeliano, con Yoav Gallant che verrebbe sostituito da Gideon Sa'ar. L'ingresso del leader nazionalista del partito di destra New Hope nel governo sembra cosa fatta, ha riferito l'emittente tv pubblica Kan: l'annuncio ufficiale potrebbe arrivare nel giro di poche ore. Anche l'opposizione della potente moglie del premier Netanyahu sarebbe venuta meno, scrive Haaretz. 

A spingere in questa direzione avrebbero giocato più elementi: non solo la riluttanza di Gallant a invadere il Libano, ma anche la questione della leva militare obbligatoria per gli ultraortodossi, che otterrebbero da Sa'ar non concesse da Gallant.

15 ONG chiedono il cessate il fuoco: "Israele blocca l'83% degli aiuti a Gaza"

Quindici organizzazioni umanitarie, tra cui Save the Children, chiedono pressioni internazionali per un cessate il fuoco immediato, un embargo sulle armi e la fine dell'ostruzione sistematica degli aiuti da parte di Israele, sostenendo che Israele sta impedendo all'83% degli aiuti alimentari necessari di arrivare a Gaza. 

"Questa riduzione - si dice in un appello - significa che le persone nella Striscia sono passate da una media di due pasti al giorno a un solo pasto a giorni alterni. Si stima che entro lafine dell'anno circa 50.000 bambini di età compresa tra 6 mesi e 5 anni necessiteranno urgentemente di cure per la malnutrizione".

Nuovi dati hanno rivelato l'entità dell'ostruzione degli aiuti e il conseguente drastico calo dei rifornimenti che entrano a Gaza. Ciò sta provocando un disastro umanitario, con l'intera popolazione della Striscia che affronta fame e malattie e quasi mezzo milione di persone a rischio di morire di fame. Mentre gli attacchi militari israeliani si intensificano, per quasi un anno è stato sistematicamente bloccato l'ingresso di cibo salvavita, medicine, forniture mediche, carburante e tende nella Striscia. I dati raccolti dalle organizzazioni che operano nella Striscia rilevano che, a causa dell'ostruzione israeliana, a Gaza manca il 65% dell'insulina necessaria e la metà della fornitura di sangue, e la disponibilità di articoli per l'igiene è scesa al 15% rispetto alla quantità disponibile nel settembre 2023. Un milione di donne si trova ora senza i prodotti per l'igiene di cui han bisogno. Rimangono operativi solo circa 1.500 letti negli ospedali rispetto ai circa 3.500 posti letto del 2023.

L'ONU: "Le condizioni sanitarie a Gaza peggiorano giorno dopo giorno"

"Le condizioni sanitarie a Gaza peggiorano giorno dopo giorno. Insetti e roditori possono tramettere malattie e  minacciano la salute e il benessere delle persone". 
Questo l'allarme lanciato dall''Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) sulle pessime condizioni igienico-sanitarie a Gaza, specie dopo che Israele ha preso il controllo delle due principali discariche del territorio, a est delle città di Khan Younis e Gaza City. "I nostri team stanno lavorando per impedire alle famiglie sfollate di stabilirsi in spazi abitativi già sovraffollati", aggiunge l'Unrwa.

Yahya Sinwar, leader di Hamas: "Siamo pronti a una lunga guerra di logoramento"

"La resistenza si sta preparando per una battaglia di logoramento e spezzerà la volontà politica del nemico proprio come ha spezzato la sua volontà militare". 
Così uno dei passaggi della lettera del leader di Hamas, Yahya Sinwar, al capo degli Houthi dello Yemen Abdel-Malek al-Houthi, con il quale si congratula per l'attacco contro Israele.

Israele fornisce armi a ronde civili al confine con Libano

Il Ministero della Difesa israeliano ha riferito che sono state distribuite nuove attrezzature e armi a 97 “squadre di sicurezza” nelle comunità del nord di Israele, vicine al confine con il Libano. Alle comunità, tra cui Kiryat Shmona e Nahariya nel nord di Israele, sono stati forniti kit che comprendono equipaggiamento da combattimento, medico e protettivo.

Il ministero ha inoltre informato che nelle prossime settimane anche le comunità sulle alture settentrionali del Golan in Israele saranno riequipaggiate, portando il numero totale delle squadre armate a 120. Il ministero ha aggiunto che acquisterà circa 9.000 fucili tipo Arad per le comunità nelle regioni di confine di Israele, al costo di circa 13,4 milioni di dollari. Ciò si aggiunge ai circa 5.000 fucili acquistati dal ministero della Difesa all'inizio della guerra.

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