Libano, scontro fra Hezbollah e Israele, lanci di razzi e droni. Gallant ...

25 giorni ago

ServizioMedio Oriente in guerra

I militari italiani che operano nell’ambito della missione Onu Unifil sono stati nei bunker e stanno tutti bene

di Andrea Carli e Marco Masciaga

Hezbollah - Figure 1
Foto Il Sole 24 ORE

25 agosto 2024

Massiccio attacco di Israele in Libano, colpiti 40 siti di Hezbollah

7' di lettura

Durissimo scambio di attacchi reciproci, con lancio di razzi e di droni, e raid aerei in risposta, fra i miliziani di Hezbollah, con base in Libano, e Israele, alla vigilia dell’atteso vertice al Cairo su Gaza. Hezbollah ha lanciato l’attacco per vendicare l’uccisione del suo leader Fuad Shukr a Beirut. Lanciati circa 210 razzi e 20 droni: alcuni sono stati intercettati, mentre altri hanno causato danni e feriti.

All’alba di domenica l’esercito israaeliano ha dato il via a un attacco preventivo dopo aver ricevuto informazioni secondo cui Hezbollah era pronto a lanciare 6mila missili. Fonti militari israeliane hanno chiarito che circa cento jet da combattimento delle forze aeree israeliane hanno colpito e distrutto migliaia di lanciarazzi di Hezbollah che si trovavano nel Libano meridionale. L’operazione avrebbe determinato la distruzione di circa seimila razzi, droni e lanciatori che Hezbollah intendeva lanciare contro Israele.

Da parte sua, il gruppo libanese ha affermato di aver lanciato più di 320 razzi Katyusha contro 11 basi militari e caserme israeliane, tra cui la base di Meron e quattro siti nelle alture del Golan occupate, e di aver concluso «con successo» la «prima fase» del suo attacco.

Intanto il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza in Israele per le prossime 48 ore. «Siamo determinati a fare di tutto per difendere il nostro Paese. Se qualcuno ci fa del male, noi rispondiamo facendogli del male», ha chiarito il premier Netanyahu. Nonostante il peggioramento della situazione, il team negoziale israeliano è comunque partito per il Cairo.

Sono scattate le misure di sicurezza, in vista di un’ulteriore escalation nel conflitto: il comune di Tel Aviv ha dichiarato di aver aperto 240 rifugi in tutta la città per il pericolo di missili e razzi, aggiungendo che se necessario potranno essere utilizzati anche i parcheggi. Le attività ricreative sono state le annullate, chiuse le spiagge e le istituzioni culturali, secondo le linee guida del Comando del Fronte Interno.

«Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e siamo stati molto chiari nel dire che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere la difesa di Israele», ha detto in una nota un portavoce del Pentagono.

Media: «Negoziatori israeliani in partenza per Il Cairo»

Nonostante l’escalation con il Libano, dunque, il vertice negoziale al Cairo in merito all’accordo sugli ostaggi di Gaza si terrà nelle prossime ore come previsto. «Una delegazione israeliana di alto rango si sta dirigendo al Cairo oggi nonostante gli attacchi di Hezbollah», ha detto un funzionario israeliano al The Times of Israel. Il team negoziale israeliano, formato da direttore del Mossad, capo dello Shin Bet e dal generale dell’Idf Nitzan Alon, dovrebbe recarsi al Cairo per un incontro con il direttore della Cia Bill Burns, il primo ministro del Qatar e il capo dell’intelligence egiziana.

Gli americani stanno esercitando una pressione significativa su Israele affinché concluda un accordo, afferma il funzionario, per impedire che una guerra più grande scoppi in tutta la regione. La fonte afferma che Israele ed Egitto concordano sul fatto che le truppe israeliane si ritireranno dalle posizioni vicino alle aree popolate, ma non dovranno abbandonare completamente la zona di confine.

Il ministero della Sanità libanese: «Un morto in attacchi Israele nel Sud»

Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che una persona è morta. Un «attacco israeliano di un drone contro un’auto nel villaggio di Khiam» ha ucciso una persona, ha affermato il ministero della Sanità in una dichiarazione diffusa dalla National news agency (Nna). Il movimento Amal, alleato di Hezbollah, ha successivamente annunciato che un combattente di Khiam è stato ucciso. Il ministero ha anche riferito che due persone, tra cui un uomo siriano, sono rimaste ferite in “una serie di raid israeliani” nel sud, secondo quanto riporta la Nna.

I media libanesi, citati dal Times of Israel, riferiscono invece di due vittime nella regione di Tiro nella parte meridionale del Paese dopo il raid israeliano avvenuto alle prime luci dell’alba. In precedenza, un membro del Movimento Amal, alleato di Hezbollah, era stato ucciso in un attacco dell’IDF a Khiam portando a tre il totale delle vittime.

Libano: «Fermare aggressione e applicare risoluzione Onu»

Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha convocato stamane il Comitato ministeriale di emergenza per una riunione presso la sua residenza a Beirut, e ha comunicato ai ministri del suo governo di essere impegnato «in una serie di contatti con gli amici del Libano per fermare l’escalation». È quanto è stato riferito da fonti di stampa libanesi, secondo cui Mikati avrebbe sottolineato che «prima di tutto è necessario è fermare l’aggressione israeliana e applicare la risoluzione 1701» approvata dalle Nazioni Unite nell’agosto del 2006.

Portavoce Unifil: «Caschi blu italiani stanno bene e al sicuro»

Per quanto riguarda i militari italiani in Libano che operano nell’ambito della missione Onu Unifil, sono stati nei bunker e stanno tutti bene. La situazione, ha spiegato il portavoce della missione Unifil in Libano Andrea Tenenti, «al momento rimane preoccupante, ma i caschi blu italiani e di tutti gli atri contingenti stanno bene e sono al sicuro. Continuiamo i nostri contatti per sollecitare la de-escalation e un ritorno alla cessazione delle ostilità. I peacekeeper dell’Unifil provenienti da 49 paesi continuano le operazioni e rimangono pronti a fornire supporto sul campo»’.

Notte di guerra tra Israele e Hezbollah

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Ufficio Netanyahu a ministeri: prepararsi a eventuale escalation

Il direttore dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu , Yossi Shelley, ha convocato il forum dei dirigenti dei ministeri per discutere sui preparativi in caso di escalation. All’incontro parteciperanno i dirigenti dei ministeri della Salute, dei Trasporti e dell’Energia per riferire sui loro piani.

I media libanesi riferiscono che in giornata il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, terrà un discorso pubblico in seguito al peggioramento della situazione con Israele.

«Sventato attacco Hezbollah a quartier generale Mossad»

Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito a Ynet che l’esercito ha sventato un attacco nella zona di Gilot, vicino Tel Aviv, dove si trovano il quartier generale del Mossad e la base dell’unità 8200, corpo d’élite dell’intelligence. L’Idf stima che Hezbollah stia attualmente valutando la situazione ed esaminando i risultati dell’attacco e le conseguenze, l’allerta è massima poiché il lancio di razzi e droni contro Israele potrebbe essere solo la prima parte dell’operazione decisa dalle milizie sciite.

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L’operazione preventiva - si legge in un comunicato del ministero della Difesa - è stata decisa perché, in base alle informazioni in possesso degli israeliani, la milizia sciita sarebbe stata sul punto di lanciare un attacco oltre confine. «In risposta a queste minacce, l’Israel Defense Force (Idf) sta colpendo dei bersagli terroristici in Libano», si legge nella nota.

La conferma della bontà dei sospetti israeliani è venuta subito dopo il raid, quando i vertici di Hezbollah hanno annunciato un’offensiva con l’impiego di un gran numero di droni e razzi verso Israele in risposta all’uccisione di un proprio leader, avvenuta a Beirut alcune settimane fa. La milizia sciita ha dichiarato di aver colpito 11 siti militari israeliani con oltre 320 razzi Katyusha.

Commentando gli ultimi sviluppi, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha detto che il proprio Paese non intende combattere una guerra a tutto campo con Hezbollah, ma si muoverà in base agli accadimenti sul terreno.

Immediatamente dopo l’annuncio dell’attacco preventivo israeliano, i voli da e per l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv sono stati sospesi. L’aeroporto è stato successivamente riaperto.

Houthi yemeniti si congratulano con Hezbollah

I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno elogiato gli Hezbollah libanesi per il loro attacco contro Israele e hanno nuovamente minacciato una risposta agli attacchi israeliani effettuati il mese scorso contro il porto yemenita di Hodeida. «Ci congratuliamo con Hezbollah e il suo segretario generale per il grande e coraggioso attacco sferrato questa mattina dalla resistenza contro il nemico israeliano», hanno affermato in un comunicato, aggiungendo che la risposta agli attacchi israeliani del 20 luglio sul porto da loro controllato di Hodeida «sta certamente arrivando».

La trattativa per raggiungere un’intesa per il cessate il fuoco

L’escalation militare sul confine israelo-libanese giunge in un momento molto delicato dei negoziati in corso al Cairo dove Israele e Hamas, per il tramite dei diplomatici americani, egiziani e Qatar stanno cercando - senza successo - di trovare un accordo per il cessate il fuoco.

Nelle ultime settimane le voci di una possibile estensione del conflitto in Medio Oriente , con l’apertura di un nuovo fronte al confine con il Libano si sono fatte più insistenti, tanto da convincere il ministero della Difesa israeliano a spostare truppe al confine con il Libano, in previsione di possibili combattimenti con Hezbollah.

Il primo episodio che ha fatto salire la tensione è stato un attacco missilistico nei territori occupati da Israele nelle Alture del Golan in cui hanno perso la vita 12 ragazzi che stavano giocando una partita di calcio. Pochi giorni più tardi le Forze armate israeliane hanno risposto uccidendo Fuad Shukr, un leader di Hezbollah vicino al capo della milizia sciita Hassan Nasrallah . L’attacco ha distrutto il palazzo di Haret Hreik - nel sobborgo di Dahieh, la roccaforte di Hezbollah nella zona sud di Beirut - dove si trovava Shukr, scatenando la rabbiosa reazione del governo di Beirut.

Egitto chiede a Israele di ritirarsi dal valico di Rafah

Il quotidiano saudita al Hadath ha riferito che l’Egitto ha chiesto a Israele di rinunciare al controllo del valico di frontiera di Rafah durante i primi giorni di un eventuale cessate il fuoco. I mediatori egiziani intanto, in vista del vertice di oggi, hanno tentato di ridurre le distanze tra Israele e Hamas e di fare pressione su Israele affinché elimini gradualmente la presenza delle sue truppe lungo la rotta Filadelfia, la zona cuscinetto tra Gaza e il Sinai egiziano. I funzionari del Cairo avrebbero detto a Hamas di essere d’accordo con la sua posizione di rifiuto di qualsiasi presenza israeliana permanente lungo il corridoio di confine.

Cina: «Prioritario un cessate il fuoco permanente a Gaza»

La Cina si impegna «a promuovere la pace e a sostenere la giustizia sulla questione del Medio Oriente, tutelando tutte le parti nella salvaguardia dei loro legittimi diritti e interessi» e, in particolare, la Palestina nel ripristino dei suoi legittimi diritti nazionali. «La priorità immediata - ha riferito il ministero degli Esteri, nel resoconto dei media statali - è che tutte le parti in conflitto implementino le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e creino le condizioni per un cessate il fuoco completo e permanente a Gaza il prima possibile». L’auspicio è che anche gli Usa «adottino un approccio responsabile».

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