Il principe di Roma in prima visione tv: con questo Giallini chissà ...
Marco Giallini è Il principe di Roma, stasera su Rai 1.
Arriva in prima visione tv, oggi mercoledì 9 ottobre, il film del 2022 Il principe di Roma. Protagonista, il perfetto Marco Giallini. Regia di Edoardo Falcone.
L'appuntamento con il film storico Il principe di Roma è per stasera alle 21,30 su Rai 1 e in contemporanea streaming su RaiPlay. Il film dura 90 minuti circa ed è interpretato anche da Sergio Rubini, Giulia Bevilacqua, Filippo Timi e Denise Tantucci.
Roma, 1829. Bartolomeo (Marco Giallini) è un ricco e avido borghese romano che brama il titolo nobiliare più di ogni cosa. L'idea è quella di trovare il denaro necessario a stringere un accordo segreto con il Principe Accoramboni (Sergio Rubini): Bartolomeo vuole infatti sposarne la figlia, conquistando così il famoso titolo di principe. Ma, complici tre fantasmi che incrocia nel suo girovagare per la Roma papalina, si troverà nel bel mezzo di un sorprendente viaggio nel Tempo, tra passato, presente e futuro (i moti del 1848). Affiancato da compagni d’eccezione dovrà fare i conti con sé stesso e conquistare nuove consapevolezze… Tra gli incontri, Papa Alessandro VI Borgia (pontefice all'epoca della scoperta dell'America, interpretato da Giuseppe Battiston) e Beatrice Cenci. La nobildonna cinquecentesca che fu condannata a morte per parricidio, nonostante l'uomo fosse violento e lei si fosse difesa. Testimoni della sua decapitazione, furono Caravaggio e Artemisia Gentileschi che la renderanno leggendaria con la loro arte. Nel film è interpretata da Denise Tantucci. Filippo Timi è Giordano Bruno, filosofo condannato al rogo per eresia nella Roma del 1600.
Un po' sulla falsariga dei viaggi nel tempo della saga partita da Non ci resta che il crimine. Un po' Charles Dickens (all'inizio, nel ritratto della Roma ottocentesca e di Bartolomeo versione locale di Scrooge) e un po' cine-storia romana alla Marchese del Grillo con Alberto Sordi, il film è un buon prodotto televisivo. Illuminato dal simpaticamente-antipatico Marco Giallini a cui i costumi donano un tocco di eleganza fuori dal tempo. Mentre lo guardi (era alla Festa del cinema di Roma 2022) pensi a cosa ne avrebbe fatto Luigi Magni (1928-2013)...
Ovvero, il regista più romano del cinema italiano, cantore della romanità papalino-popolare. L'animo e lo spirito dei tempi andati grazie al suo tocco magico riuscivano a superare le mura della capitale e le vicende da libro di storia risorgimentale. Dal Rugantino a teatro a Nell'anno del signore, In nome del papa re, In nome del popolo sovrano. Anche La Tosca, con Gigi Proietti e Monica Vitti... Popolare ma mai "basso", chissà cosa si sarebbe "inventato"per il suo Scrooge/Giannini nei Nino Manfredi (suo attore feticcio)?
Il film è ambientato, inizialmente, nel 1829. Non è una storia vera: per dichiarazione degli stessi autori, l'ispirazione è Il canto di Natale di Charles Dickens. Ma il 1829 è un anno cruciale nella storia della Roma vaticana, col passaggio dal conservatore Papa Leone XII che aveva represso i moti del 1820-21, a Pio VIII, più liberale. Eletto nel marzo proprio del 1829, si dimostrò subito aperto, riformatore e "democratico". Ma non fece in tempo a cambiare (forse) la storia. Morì nel novembre 1830. Per gotta e troppo lavoro...
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