Ilaria Salis, la collega Magoni (FdI) le dà un passaggio: 50 minuti in ...

Ilaria Salis

diDonatella Tiraboschi 

Le due neoelette hanno condiviso il transfer per il Parlamento europeo:  tutto il viaggio senza dirsi una parola

A indicare «Madame Salis» all’autista, che l’attendeva all’aeroporto, è stata lei, «Madame Magonì» per dirla alla francese. Un po’ di novità erano (e sono) da mettere in conto nella nuova esperienza di europarlamentare, ma tutto si aspettava Lara Magoni , al suo primo viaggio a Bruxelles, fuorché di condividere il transfer verso l’Europarlamento con Ilaria Salis (Alleanza Verdi e Sinistra) . 

Cinquanta minuti di tragitto, tra due «euro-colleghe», senza scambiarsi una parola. Nell’auto dove, oltre all’autista e alle due neoelette, viaggiava una quarta persona, un assistente parlamentare, non è volata una mosca per tutto il tempo. «Non ho aperto bocca», ammette Magoni, riavvolgendo il nastro allo scorso martedì mattina quando, atterrata allo scalo di Charleroi, si è trovata ad attenderla l’auto di servizio. «L’autista, che aveva la mia foto e mi ha riconosciuta subito, mi ha chiesto di pazientare qualche minuto, perché si sarebbe aggiunta un’altra persona, Madame Salis, che però lui non aveva individuato tra i passeggeri in arrivo. Lei è sopraggiunta pochissimi minuti dopo, sono stata io a intravederla tra la gente e indicargliela».

Probabilmente le due eurodeputate dovevano aver condiviso lo stesso volo in partenza da Orio, senza però incontrarsi. «Ci siamo diretti verso il garage. Lei ha preso subito posto accanto all’autista, mentre io e l’altra persona ci siamo accomodati sui sedili posteriori, ma tutto il viaggio si è svolto in silenzio. Personalmente non avevo nessuna voglia di parlare. Quando mi sono trovata a tu per tu con lei, mi sono detta:  «Ma allora è vero che l’hanno eletta». Ero stupita, mettiamola così».

Arrivati a destinazione, dopo quasi un’ora di mutismo, è stato l’assistente parlamentare a prendere l’iniziativa e ad attivarsi per le presentazioni: «Si è rivolto alla Salis dicendo “siete due colleghe”, la signora è Lara Magoni di Fratelli d’Italia. Lei non ha detto nulla, ci siamo date la mano e poi ci siamo incamminate per raggiungere il primo piano del palazzo, dove ad attenderla c’era Nicola Fratoianni che l’ha abbracciata a lungo».

Ognuno per la sua strada (parlamentare), insomma, anche se qualche tempo dopo, Magoni l’ha rivista: «Era attorniata da tutte le tv, protagonista indiscussa davanti ai microfoni e questo malgrado gli europarlamentari italiani siano oltre settanta. Non voglio fare polemiche, ma quando mi sono imbattuta in lei non ho potuto fare a meno di pormi una domanda: ma perché l’hanno votata? Come alle Olimpiadi anche a Bruxelles, io rappresento l’Italia, ma quale Italia rappresenta la Salis? Se avessi fatto quello che ha fatto lei, la gente mi avrebbe votato?». 

Rivendicando un cursus politico «che mi sono guadagnata sul campo», Magoni parla della nuova esperienza con entusiasmo, in attesa di «capire in quale commissione essere inserita». E «alla scoperta di un nuovo mondo» è anche il mood dell’ex sindaco Giorgio Gori che equipara il suo ingresso al «primo giorno di scuola». «Al rientro a Bergamo ho viaggiato con lui — conclude Magoni —, meglio che all’andata».

28 giugno 2024 ( modifica il 28 giugno 2024 | 07:03)

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