Il capannone in fiamme era nella lista degli immobili da sgomberare ...

2 ore ago

Il capannone industriale che è andato in fiamme nella notte tra domenica 24 e lunedì 25 novembre tra La Rustica e Tor Cervara, doveva in realtà essere sgomberato. È nella lista degli immobili occupati abusivamente e che la Prefettura di Roma periodicamente aggiorna. 

Incendio Roma - Figure 1
Foto RomaToday
Incendio a La Rustica

Il rogo per fortuna non ha causato morti o feriti. Secondo quanto ricostruito, una cinquantina di persone sono state evacuate e messe in sicurezza, ma avrebbe potuto essere una tragedia. E le fiamme hanno bruciato anche sostanze chimiche, vernici, plastica rendendo l'aria irrespirabile in sito, e facendo sentire gli effetti anche a chilometri di distanza, come per esempio a Centocelle, Ostia, Casal Palocco, Caffarella. 

Il capannone andava sgomberato

Lo stabile di via Melibeo 7, come dicevamo, è nella lista dei 29 immobili da sgomberare, stilata dalla Prefettura di Roma, quando l'inquilino di Palazzo Valentini era l'attuale ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Nel tempo sono diminuiti: è stato sgomberato pacificamente l'immobile di viale delle Province, quello dell'ex clinica Valle Fiorita a Primavalle e anche viale del Policlinico. Via del Porto Fluviale è nel pieno del cantiere di rigenerazione urbana finanziato con fondi Pnrr. Nessun passo è stato fatto invece per via Melibeo, dove verso la fine della giunta Raggi si contavano circa 500 abitanti. 

Il minore costretto a elemosinare

Nel 2021, un ragazzino di 11 anni "residente" nel capannone occupato andò dalle forze dell'ordine denunciando la famiglia di appartenenza, perché lo costringevano a chiedere l'elemosina sin dalla tenera età. "Mi auguro che questa signora paghi duramente per i maltrattamenti inflitti a suo figlio e che il piccolo ora possa avere un futuro migliore", dichiarò all'epoca la non ancora presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

Gli immobili sotto sgombero secondo la Prefettura

Gli stabili sul "libro nero" di Palazzo Valentini, dove oggi lavora Lamberto Giannini, sono ancora molti. Gli ex uffici Atac in via Tiburtina 770 occupati da oltre dieci anni, poi l'ex sede Inps di via Tuscolana 1782, l'ex area industriale di via Pieve Torina a Tor Cervara, un altro stabile di Inps a via Vittorio Amodeo II 16 all'Esquilino, uno di Cotral a via dei Radiotelegrafisti 44 a Ostia, uno stabile Acea a via di Tor de' Schiavi 101, ancora Inps a Corso d'Italia 108. C'è anche via Tiburtina 1250, un immobile di proprietà del Fondo Fip, gestito da Investire SGR, che tra il 2013 e il 2019 ha visto effettuati più sgomberi, risultati ogni volta inutili. 

I casi di CasaPound, Spin Time e Metropoliz

In teoria nella lista ci sono anche la sede di CasaPound all'Esquilino, lo "Spin Time" a via di Santa Croce in Gerusalemme e il "Metropoliz" di via Prenestina, nell'ex salumificio Fiorucci. Tre situazioni estremamente differenti: il primo immobile viene ciclicamente "minacciato" di sgombero da parte dei sindaci di Roma, senza però che venga fatto nulla. A Santa Croce in Gerusalemme la proprietà vorrebbe trasformare il palazzo in un grande albergo, il Comune ha provato a chiedere la disponibilità a vendere, ma ha ricevuto una risposta fermamente negativa. Situazione più serena a via Prenestina, dove c'è anche un importante museo di arte contemporanea riconosciuto a livello europeo, il Maam. L'area verrà acquisita dal Campidoglio, le famiglie che ci vivono avranno normali alloggi popolari e il museo sarà preservato. 

Via Bibulo e via Volontè

Sono in un limbo anche gli occupanti di via Bibulo a Cinecittà e via Volontè a Vigne Nuove. Entrambi gli stabili sono nel "mirino" del Campidoglio, che potrebbe acquisirli nell'ambito dell'aumento dello stock di case popolari in dotazione a Roma Capitale. Una strategia che, nei due casi specifici, permetterebbe di salvare molte famiglie che da anni sono sotto lo schiaffo di un possibile sgombero. 

De Priamo (FdI): "Gualtieri sapeva dell'occupazione?"

A richiamare la lista degli sgomberi è anche il senatore ed ex consigliere capitolino Andrea De Priamo (FdI): “Chiediamo se il Sindaco fosse a conoscenza dello stato di occupazione del capannone - le sue parole - e perché l’amministrazione non sia intervenuta per ripristinare la legalità. Oltre allo stato di degrado che si crea intorno a siti occupati, troppo spesso la città di Roma paga i danni di situazioni illegali e di marginalità che generano incendi arrecando danni economici, disagio e rischio per la salute dei cittadini. Chiediamo a Gualtieri di riferire con urgenza e annunciamo che chiederemo alla commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie di verificare quanto accaduto e di inserire anche questo evento nel focus sulla Capitale”.

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