Giovedì 26 dicembre 2024, il Centro per la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti ha affermato che le analisi sui campioni del primo caso grave di influenza aviaria verificatosi nel Paese la scorsa settimana, hanno mostrato nuove mutazioni nei campioni provenienti da pecore infette di proprietà del paziente.
La settimana scorsa infatti era stato segnalato il primo caso grave di virus, in un uomo della Louisiana, di età superiore ai 65 anni, che soffriva di una grave malattia respiratoria. Il paziente era stato infettato dal genotipo D1.1 del virus che era stato recentemente rilevato negli uccelli selvatici e nel pollame negli Stati Uniti, e non dal genotipo B3.13 rilevato nelle mucche da latte, nell’uomo e in alcuni polli in più stati.
Il CDC ha affermato che il campione del paziente mostrava mutazioni nel gene dell’emoagglutinina (HA), la parte del virus che svolge un ruolo chiave nel suo attaccamento alle cellule ospiti. L’agenzia ha affermato che il rischio per il pubblico derivante dall’epidemia non è cambiato e rimane basso.
Le mutazioni osservate nel paziente sono rare ma sono state segnalate in alcuni casi in altri paesi e molto spesso durante infezioni gravi. Una delle mutazioni è stata osservata anche in un altro caso grave nella Columbia Britannica, in Canada. Infine, non è stata identificata alcuna trasmissione ad altre persone, ha affermato il CDC.
Fonte: Guardian
RED/MT
Articolo precedente
Continuano le ricerche degli alpinisti dispersi sul Gran Sasso