Influenza, attesa stagione intensa. Ecco i consigli da seguire

4 ore ago

Attualità

L'influenza e i virus respiratori girano il mondo. “Quest'anno dobbiamo aspettarci valori superiori a 14,5 milioni, o 15 milioni, di casi influenzali”, analizza il virologo Pregliasco

"L'influenza e i virus respiratori girano il mondo e, salvo Covid che non ha ancora una stagionalità decisa, seguono le condizioni meteo: in Australia per esempio è appena finita la stagione ed è stata particolarmente intensa, la seconda peggiore degli ultimi 10 anni come valore complessivo" derivato dal mix di patogeni invernali. Il virologo Fabrizio Pregliasco, in occasione di un evento promosso da Assosalute-Federchimica, conferma le previsioni sulla stagione influenzale e lancia un monito sull'importanza di "continuare a tutelare i fragili". "Considerando anche la nuova variante Covid, XEC, che si inserisce nel quadro, le previsioni - che ovviamente poi andranno aggiornate sulla base dell'andamento meteorologico - ci fanno pensare che quest'anno saremo più o meno sui valori dello scorso anno e probabilmente dobbiamo aspettarci valori superiori a 14,5 milioni, o 15 milioni, di casi".

Influenza - Figure 1
Foto Edra s.p.a.

In vista della stagione influenzale, l'esperto riassume in 5 punti fermi le regole d'oro da non dimenticare: primo, "valutare l'opportunità della vaccinazione per se stessi e per anziani e fragili della famiglia. Il secondo consiglio è senz'altro l'adozione di un buonsenso che non criminalizzi la mascherina", da portare con sé "come gli occhiali da sole", metafora cara al virologo, "per usarla quando al bisogno", e sempre nel filone del buonsenso c'è la regola d'oro di "lavarsi frequentemente le mani". Terzo punto: "No antibiotici, perché i dati" sull'uso improprio "sono pesantissimi", continua Pregliasco. Quarto pilastro "l'automedicazione responsabile, come approccio per la popolazione generale, che si tratti di influenza, Covid o un altro virus respiratorio". Infine "il tampone", importante anche per un uso tempestivo, nel caso di fragili e anziani, dell'antivirale per Covid se necessario. "Il farmaco Paxlovid* è infatti ancora sottousato", segnala l'esperto, che è anche direttore sanitario d'azienda all'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano. Quanto ai virus in circolazione che si prospettano come protagonisti dell'autunno-inverno 2024-2025, analizza il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano, "per l'influenza segnalo l'A/H1N1 e l'A/H3N2, mentre per Covid la variante che si diffonderà nei prossimi mesi, secondo le attese, è XEC, che è immunoevasiva. Ci aspettiamo quindi in autunno una presenza importante del Sars-CoV-2". E poi avremo il virus respiratorio sinciziale (Rsv) che si è visto essere "co-protagonista nascosto: a parte la quota di bronchioliti che interessa i bimbi piccoli, anche negli anziani è parte rilevante delle forme respiratorie della stagione". Completano il mix i virus responsabili delle forme simil-influenzali, che si avvantaggiano degli sbalzi termici.

In merito al Covid, Pregliasco spiega che “le nuove varianti, appartenenti alla famiglia Omicron, sono più 'benevole' in termini di effetti sulla salute rispetto alle precedenti, ma non in termini di diffusione - avverte Pregliasco - In un contesto, infatti, in cui la popolazione ha sviluppato un'immunità ibrida, il virus si è adattato diventando più subdolo per continuare a diffondersi. Di conseguenza, si registrano molti casi asintomatici o con sintomi lievi, facilitando così la trasmissione. E sebbene il Covid-19 sia meno aggressivo, rimane comunque pericoloso e potenzialmente letale per le persone fragili e anziane". Fermo restando che "anche i giovani possono comunque sperimentare complicanze significative". E "sebbene molte persone ormai siano restie a indossare la mascherina nei luoghi chiusi, resta un'importante misura di protezione - rimarca il virologo - soprattutto nei contesti più delicati. Negli ospedali, ad esempio, far rispettare l'uso delle mascherine non è sempre facile, ma si è scelto di mantenere l'obbligo in reparti particolarmente vulnerabili, come quelli dedicati ai pazienti oncologici, dove la protezione rimane essenziale per salvaguardare la loro salute già compromessa". Quanto alla stagione 2024-2025, "oltre all'influenza c'è un'attenzione crescente verso altri virus respiratori che contribuiscono a infezioni stagionali. Accanto al già citato Rsv, spiccano il rinovirus, il metapneumovirus - elenca l'esperto - I virus parainfluenzali sono particolarmente rilevanti. Ricordo che, in totale, ci sono circa 262 virus e loro sottotipi che causano infezioni respiratorie, rendendo il monitoraggio e la prevenzione ancora più complessi. Inoltre - rammenta Pregliasco - la stagione respiratoria quest'anno non si è mai veramente conclusa. Anche durante l'estate, a causa degli sbalzi termici, i livelli di contagio non sono scesi sotto la soglia critica, con una persistenza di infezioni causate non solo da virus influenzali, ma anche da 'virus cugini', insieme al contributo del Covid-19 e di alcuni batteri che hanno provocato problemi polmonari".

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