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La versione milanese di una partita sopra le righe. Da Platini a Vidal, dal caso del mancato rosso a Pjanic allo “smack” di Vidal a Chiellini
Giornalista
26 ottobre 2024 (modifica alle 13:03) - MILANO
Voci a San Siro, i soliti sussurri e le solite grida del derby d’Italia. Inter e Juve nemiche odiatissime. Una rivalità che Calciopoli ha reso inconciliabile. Qui mettiamo in fila alcuni Inter-Juve. Una rinfrescata alla memoria della versione milanese di una partita che non avrà mai pace.
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Una sequenza storica di Inter-Juve prende forma tra la fine dei 70 e la prima metà degli 80, quando la Serie A è il campionato più bello e più ricco. Inter-Juve 4-0 del novembre 1979, con tripletta di Spillo Altobelli e gol di Muraro. Inter-Juve 4-0 del novembre 1984, con doppietta di Kalle Rummenigge. Poco prima, aprile 1984, Inter-Juve 1-2 con gol di Michel Platini, partita che compare ne “Il ragazzo di campagna”, film cult di Renato Pozzetto. La protagonista femminile è una juventina devota a Platini e trascina in mezzo ai tifosi interisti il “povero” Pozzetto, inseguito poi dagli ultras. Le Roi come soggetto di ulteriore discordia: era stata l’Inter a contattare per prima il fuoriclasse francese nel 1979, ma era stato l’Avvocato Agnelli a convincerlo nella primavera del 1982. Di recente Platini con perfidia ha infilato il pallone nel sette: "L’Inter di oggi è una bella squadra, però gli amici mi dicono che ha tanti debiti".
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Il caso Ronaldo-Iuliano si consuma nel 1998 a Torino, al vecchio Delle Alpi, dunque non appartiene a questa rassegna, riservata agli Inter-Juve d Milano. L’ultimo Inter-Juve prima del grande scandalo si gioca il 12 febbraio 2006 e finisce 2-1 per la Signora. Gol di Ibrahimovic per la Juve, pareggio di Samuel. Poi Del Piero entra al posto di Ibra, segna la rete della vittoria con una gran punizione e mostra la linguaccia in stile Rolling Stones. Del Piero si toglie un sassolone: "Mentirei se dicessi che sono contento di non giocare".
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Nel post scandalo, l’Inter infila una sequela di scudetti, quattro di fila tra il 2006 e il 2010, più il titolo a tavolino del 2005-06, ma il primo Inter-Juve di campionato a San Siro, nel marzo del 2008, lo vince la Signora per 2-1, anche se con contorno di polemiche. Il gol dello 0-1, di Camoranesi, è viziato da fuorigioco e la Var è ancora un’ipotesi lontana. Roberto Mancini, allenatore dell’Inter, tra amarezza e ironia: "Hanno concesso il gol e non c’è più nulla da fare. Almeno smetteranno di dire che siamo aiutati". Acqua fresca in confronto a quel che accade dieci anni dopo, Inter-Juve 2-3 dell’aprile 2018. Orsato espelle l’interista Vecino per un’entrata su Mandzukic, ma non mostra il secondo giallo allo juventino Pjanic per un brutto intervento su Rafinha. L’Inter in dieci va sul 2-1, si fa rimontare e sorpassare. In coda al match, il gol di Cuadrado e la rete di Higuain regalano partita e scudetto alla Juve, in volata sul Napoli. Divampa l’incendio. Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter: "La seconda ammonizione di Pjanic era sotto gli occhi di tutti. Non mi sembra che ci sia stato totale equilibrio nella gestione dei fatti durante la direzione di Orsato". Beffardo Massimiliano Allegri, allenatore della Juve: "Orsato ha arbitrato molto bene, il metro di giudizio è quello di fare andare il gioco". Anni più tardi, Orsato riconoscerà lo sbaglio sul caso Pjanic: "La vicinanza non mi ha portato a vedere quello che poi ha mostrato la tv. L’ho vista in modo diverso e ho valutato male. Il Var non è potuto intervenire, l’errore è rimasto".
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La vittoria di Antonio Conte allenatore dell’Inter contro la sua vecchia Juve, 2-0 a San Siro il 17 gennaio 2021, con gol di Vidal e Barella. Il festival degli ex, nell’Inter c’è anche Arturo Vidal, vecchio cuore bianconero. Con quel successo l’Inter filerà via verso lo scudetto, ma né Conte né Vidal si lasciano scappare una parola di troppo. Anzi, durante il riscaldamento, Vidal va ad abbracciare Chiellini e lo bacia all’altezza dello stemma bianconero. Nel dopogara, nonostante il salvacondotto della rete realizzata, il centrocampista cileno si sente in obbligo di chiarire lo “smack” galeotto: "Non era mia intenzione farlo proprio lì, continuerò a difendere l’Inter". L’allenatore della Juve è Andrea Pirlo, ex compagno di Vidal. Un minestrone emotivo, emblematico di questa partita sempre sopra le righe. Basta niente per deragliare. Eppure, in oltre un secolo, sono stati quasi 40 i giocatori passati dall’Inter alla Juve o viceversa, segno che resiste un fiume sotterraneo, di comunicazione. Anche Giuseppe Meazza - figura chiave dell’epica interista, a lui è intitolato San Siro - giocò per una stagione nella Juve. E allora? Allora niente. Prepariamoci a un’altra puntata della saga infinita.