Inter-Juventus, chi è favorita: i punti a favore di Inzaghi e quelli di Motta
di Alessandro Bocci
S'accendono le luci a San Siro per il derby d'Italia: la sfida fra la squadra più «vecchia» contro la più «giovane» del campionato. Tutti i duelli in campo e un occhio al Napoli che prova la fuga
L'anno scorso Inter-Juve dentro San Siro aveva cancellato le residue speranze di Allegri e preparato Inzaghi a una lunga primavera di festeggiamenti. Stavolta il derby d’Italia, più d’Italia del solito con tanti azzurri in campo e omaggiato della presenza del c.t. Spalletti in tribuna, non vale quanto quello di febbraio perché, qualunque sia il risultato, tutto resterà aperto. Ma è lo stesso un momento chiave, destinato a cambiare gli equilibri di un campionato ancora instabile.
L’Inter ha inaugurato la stagione da favorita però la partita più importante, il vero derby, l’ha persa e più in generale non è continua nella voracità come lo è stata nella caccia alla seconda stella. Se dovesse vincere, e sarebbe la sesta di fila compresa la Champions, Simone potrebbe dare la sterzata decisiva e allontanare la Juve dal traguardo. All’inizio, in virtù della massiccia campagna acquisti e grazie alla presenza del rivoluzionario Motta, si pensava che la Signora sarebbe stata la vera rivale dei nerazzurri, come l’anno scorso, ma sino alla fine e non per pochi mesi. Invece adesso stanno tutte a inseguire il Napoli, che ha vinto 7 delle prime 9 partite, le ultime 4 consecutive.
Thiago rischia di precipitare a meno 6 dalla capolista e per i bianconeri sarebbe un brusco ridimensionamento anche perché la Juve è lontana parente di quella sognata in estate. L’infortunio di Bremer ha consigliato ulteriore prudenza e abbassato il baricentro di una squadra che non ha mai perso in campionato e ha subito un solo gol ma che, quando è chiamata a attaccare, smarrisce il filo del discorso. Mancano velocità, convinzione, precisione tecnica e gli infortuni (pesanti) che l’hanno condizionata, non bastano a giustificare tanta povertà.
La solitudine di Vlahovic, nel cuore dell’area avversaria, fa quasi tenerezza. Thiago, che oggi torna da nemico nello stadio in cui ha vinto il Triplete, deve inventarsi qualcosa, rimotivare i giovani e trovare nuovo coraggio senza perdere equilibrio. Perché l’Inter nelle ripartenze sprigiona la qualità del suo ricco centrocampo oggi orfano di Calhanoglu, il tassello più importante.
Il derby è tante partite in un solo pomeriggio di passione tra esperienza e freschezza, l’Inter è la più vecchia del reame, la Juve la seconda più giovane dietro il Parma. L’Inter è anche più fisica e considerando che piove da giorni e il prato di San Siro sarà fradicio di pioggia la leggerezza degli incursori bianconeri potrebbe essere penalizzante. La sfida tra le frecce Dimarco e Cambiaso terrà sveglio Spalletti come quella tra Bastoni e Gatti e Barella e Fagioli. Inzaghi e Thiago amano il calcio d’attacco, ma l’arma decisiva potrebbe essere il contropiede. Occhio però all’esasperato tatticismo: Conte è pronto alla fuga.
27 ottobre 2024 ( modifica il 27 ottobre 2024 | 06:54)
© RIPRODUZIONE RISERVATA